Month: Maggio 2015

SMS

Short Message Service. O meglio, Sembriamo Molto Stupidi. Quando la comunicazione non è diretta, voce a voce, si scatena il nostro cervello meccanico-razionale ed ecco che cadiamo in una comunicazione Senza Mai Sognare.

E proprio su questo terreno minato, lontano dal cuore e tanto vicino ai polpastrelli, che affiorano, in tutta la loro drammatica evidenza, le differenze strutturali del cervello tra uomini e donne. Ritengo che la tecnologia sia quella cosa grazie alla quale una persona intelligente diventa più intelligente, ma un cretino diventa ancor più cretino.

Ed ecco che vengono spesso utilizzati dal gentil sesso per fare una cernita di promossi e bocciati che potrebbe risultare più difficile di persona, laddove il fascino della moda e l’avvenenza fisica sono ottime maschere delle menti sottosviluppate. Siamo Maschi Stronzi.

Se due persone si conoscono bene il problema, di solito, non sussiste. Quando conosci il retroterra cerebrale di chi comunica con SMS, allora sei in grado di percepire il significato anche di una singola faccina. In quei casi i messaggi sono utili perchè già padroneggi il linguaggio nascosto di chi te lo manda e ne comprendi anche le minime sfumature. Gli equivoci sono possibili ma rari.

Ma se chi cerca di comunicare con te è una new entry che aspira ad un posto al sole del tuo balconcino allora la cosa diventa delicatissima perchè stai per lanciare un coltello ad occhi chiusi e se non fai attenzione, rischi seriamente di cagare fuori dal vaso o di far appassire in un secondo le begonie, proprio sul balcone della donna in questione.

Prima regola: occhio a non fare gli spiritosi con battute che provengono dal tuo personale retroterra da conquistador delle discoteche della bassa bergamasca. Se l’argomento verte sui segni zodiacali, quando lei ti chiede di che segno sei, non rispondere “toro davanti e vergine dietro” perchè potrebbe non gradire l’umorismo da camionista ingrifato.

Poi ci sono quelli che hanno una sola frase standard per le donne che considerano “intellettuali” e magari, per far colpo, avendo avuto successo in precedenza, scrivono: “ma lo sai che mi ricordi la protagonista di quel film di Kieslowsky?”. Se poi credete che Kieslowsky sia il portiere della nazionale polacca ed il film più impegnato che avete visto è stato “Fronte del porco” con Rocco Siffredi, rischiate che vi risponda che pensava invece che voi foste un personaggio di un libro di Dostojevsky, l’idiota.

Ancora abbiamo gli stitici, quelli che comunicano con monosillabi o faccine. Le ipotesi sono due: o non hanno nulla da dire perchè i neuroni sono in sciopero ad oltranza, oppure sono timidi e temono di sbagliare, quindi si limitano al minimo sindacale. In entrambi i casi commettono un errore imperdonabile.

Ancora ci sono quelli che dimostrano di non essere riusciti a superare in 30 anni la seconda elementare e cadono inconsapevoli in errori di cui non si può incolpare neanche il T9. “Sai che i tuoi occhi anno uno splendido colore? Mi avrebbe piaciuto stare ancora un po insieme, speriamo che ci rivediamo”. Non che si pretenda che dall’altra parte ci sia Alessandro Manzoni, ma neanche una capra. Numero cancellato, e avanti il prossimo.

Tra i peggiori ci sono gli eterni teen agers, quelli che anche a 55 anni usano le abbreviazioni, infarcendo i messaggini di “k”: “Grz X la serata, domani ti kiamo. tvb”. Temo Verrà Bocciato.

Chiudiamo con la categoria dei “diplomatici”, quelli che parlano con frasi fatte che portano inevitabilmente in un imbuto da cui non escono più: “Ciao come stai?” “bene, e tu?” “tutto ok, che fai di bello?” “tornata adesso a casa”, “ah ok, spero che ti sia divertita”…encefalogramma piatto…butti il telefono sul tavolo mormorando un vaffa…

Per chiudere un SMS universale che ci sta bene di risposta in tutti questi casi: “quando inauguri il cervello, dimmelo che ti regalo una pianta”.

Ah, l’amour…

Oggi tutti fanno studi su tutto. Ma sull’amore? Possibile che i nostri eminenti scienziati non hanno mai approfondito questo tema fondamentale? Cos’è? Da dove viene? E’ chimica o una trappola delle nostre sensazioni, visto che nella maggior parte dei casi finisce in naufragio o, nella migliore delle ipotesi, si affievolisce per essere sostituito da qualcos’altro?

Mi riferisco ai rapporti di coppia, non all’amore di un genitore per i figli o viceversa. Il primo è quasi sempre immodificabile, il secondo un pò meno ma la sua percentuale è certo più alta dei divorzi o delle separazioni.

Pare che il motivo per cui ci si innamori sia in testa all’elenco delle cose che non vogliamo sapere. Questa caratteristica è tipica di ogni ricerca su temi personali ed emotivi “positivi”.

E’ un genere di preoccupazione che nasce forse dal timore che una consapevolezza più profonda delle esperienze positive quali l’amore, possa in qualche modo ridurne il valore.

E’ per questo che, probabilmente, conosciamo bene gli aspetti negativi della vita, come il crimine e la violenza (ci facciamo trasmissioni televisive ogni sera), meglio di quelli positivi come l’amore, la felicità e l’umorismo di cui non sappiamo nulla e che forse non fanno altrettanto notizia.

Sincronicità

Ci avete mai fatto caso? Avete mai cercato una spiegazione a certi eventi che non sembrano avere nessuna spiegazione razionale? Magari ci capita di pensare a qualcuno che non sentiamo da mesi o anni ed ecco che riappare nella nostra vita con una telefonata o una foto…cerchiamo un suggerimento e ci capita un cartellone pubblicitario che è quel suggerimento alla domanda che ci stavamo ponendo. Di che si tratta? La nostra mente razionale subito prende le distanze…le chiama coincidenze…spesso le ignora o non le vuole riconoscere, ma se ci fosse qualcosa di più?

Se fossero messaggi da una dimensione a noi sconosciuta? E siamo in grado di interpretarli e seguire la strada che forse ci indicano?

Ho sempre pensato che, se quel qualcosa o qualcuno a metà strada tra saggezza e follia che mi ha guidato fin qui, insiste a spingermi in una certa direzione, allora quel qualcosa o qualcuno deve certamente sapere qualcosa che io non so…

Il mio sogno…

Riprendo brevemente l’argomento del mio ultimo post per chiarire un punto lasciato in sospeso: il sogno della scorsa notte che mi ha fatto riflettere sul loro significato a volte oscuro ed inspiegabile.

Mi trovo in una stanza con una persona che non conosco e stiamo parlando, lui dice che quello in cui ci troviamo è il posto giusto per fare affari…non ricordo di aver replicato ma ho guardato fuori dalla finestra, il cielo era azzurro e di fronte a me c’era una torre con una cupola nera con in cima una piccola bandiera ed un grande orologio, anch’esso nero, al centro. Sono stato a guardarlo per un pò poi sono andato via…ricordo distintamente che sul muro c’era scritto “Novi Sad”.

La mia ignoranza geografica, stamattina al risveglio, mi ha fatto credere che Novi Sad fosse una città russa, invece…vado su Google e mi documento…è la capitale di una regione della Serbia che si chiama Voivodina ed è sulle rive del Danubio.

Ovviamente non la conosco nè ci sono mai stato, nè tantomeno conosco qualcuno che sia di laggiù, ma quando ho visto il luogo caratteristico della città sono rimasto a bocca aperta…l’Old Tower clock che vedete nella foto…era esattamente quella torre che ho fissato dalla finestra nel mio sogno, uguale nei minimi particolari…

Io non riesco proprio a dare una spiegazione…

I sogni

Il sogno di stanotte mi ha proprio lasciato interdetto…se volete, in un altro post ve lo racconto…sarei curioso di sapere i commenti…

I sogni sono un argomento che ha sempre affascinato gli uomini, una caratteristica che ci accomuna tutti quanti ed a cui, dopo millenni, non sappiamo affatto dare una spiegazione.

Non solo, ma non sappiamo neanche cosa siano queste rappresentazioni della nostra mente, che, mentre siamo addormentati, viene lasciata libera di vagare in luoghi più o meno conosciuti, con persone anch’esse più o meno conosciute, vive o già morte e dove le leggi della fisica, lo spazio ed il tempo sembrano sovvertire ogni regola così come la conosciamo.

Eminenti scienziati come Sigmund Freud, grandi filosofi o gente comune ha cercato di dare una spiegazione razionale, c’è chi ha associato i numeri ai sogni, chi ha cercato di vedere un certo grado di premonizione del futuro prossimo o venturo, ma sta di fatto che il sogno è una “realtà” di cui non conosciamo nulla. Si, una realtà perchè in quei momenti siamo noi e la nostra mente, in un modo non molto diverso dalla vita “consapevole”, il protagonista non cambia, cambiano solo le regole dello scenario. In un sogno puoi essere vecchio o bambino, puoi volare o camminare sull’acqua, puoi fare un picnic con qualcuno che non è più su questa terra, puoi cavalcare un drago o combattere la guerra delle Termopili…non c’è limite a quello che puoi fare in sogno e sei sempre tu.

Mi chiedo cosa succeda alla nostra mente quando dormiamo, quando è lasciata libera di vagare senza le limitanti convinzioni della vita da “svegli”, tenendo anche conto che rappresentano quasi un terzo della nostra intera esistenza. Non possono essere “inutili”.

Le teorie sono tante e non so dire quale può essere quella esatta, forse nessuna, e quindi i sogni restano ancora oggi uno dei misteri irrisolti della nostra vita. Abbiamo messo piede sulla luna, abbiamo mandato sonde in giro per l’intera galassia ma ancora non sappiamo dove va la mente quando dormiamo nel letto di casa nostra…

Vivere e pensare

Una persona, per migliorare la propria vita, non dovrebbe modificare il suo cervello, ma il modo di utilizzarlo. Chi vuole essere intelligente e felice, paradossalmente dovrebbe diventare de-mente.

Non sono gli eventi della vita che hanno il potere di cambiare il modo di utilizzare il pensiero in un uomo, ma il suo modo di pensare che ha il potere di cambiare gli eventi della vita.

Non è un certo modo di vivere che cambia il modo di pensare, ma è un certo modo di pensare che cambia il modo di vivere.

Fauna da palestra

Oggi pomeriggio, orfano del campionato di calcio, che vede la mia squadra già retrocessa (sono tifoso del Cagliari) mi sono ritirato un pò in palestra, con poca voglia di sudare, nella speranza che l’ambiente me l’avrebbe fatta venire questa voglia.

Ma, dopo le chiacchiere di rito con la bella receptionist, mi sono reso che la voglia che mi era venuta era un’altra, però non si poteva fare e quindi entro in sala.

Giusto per non cazzeggiare passeggiando tra sale e macchinari stile fiera di paese, mi sono scelto l’attrezzo che impegnava meno, quello preferito da tutte le signore che fanno palestra come se fossero dal parrucchiere: io la chiamo la cyclette-sdraio.

E così, con le cuffie che mi sparavano Chopin e Bach nelle orecchie, mi sono messo ad osservare gli elementi che popolano la palestra, perchè quando mi alleno mi concentro e non sto a guardare la fauna presente (a meno che il mio sonar non segnali la presenza di qualche frequentatrice che merita un doveroso break).

La prima categoria è quella degli esaltati, quelli che se anche vai sette giorni su sette, a qualunque ora, li trovi lì a sollevare bilanceri con dischi che sembrano ruote di camion. Hanno le vene gonfie come canyon, il numero minimo di tatuaggi è di 45 e diventano rossi come melagrane quando fanno gli esercizi, accompagnandoli ad urla degne di scimme urlatrici della foresta. Di solito vanno a gruppi e si raccontano di quali prodotti leciti e non si bombano per una massa muscolare che io vedo sempre uguale da anni. definizione: esaltati.

Poi ci sono quelle “alla moda”, che fanno esercizi insulsi che non servono a un cazzo ma devono avere per forza la scarpa in tinta con il completo e la fascia per capelli, si piazzano sul tapis roulant e ci camminano a velocità passeggiata…ma dico, non era meglio andare a fare una passeggiata nel parco, visto che è primavera e c’è il sole? Definizione: comparse

Ancora ci sono gli “improponibili”, uomini e donne decisamente oversize che non hanno voglia di far nulla ma ci stanno perché qualcuno li ha evidentemente obbligati. Uomini con panze da mastri birrai e donne esagerate che li vedi lì da anni ed anche loro sono sempre uguali. Ma scusa, invece che andare in palestra, e si vede che soffri come un cane, perchè non fai un abbonamento all’Oktober fest che risparmi pure e ti diverti? Definizione: calorici

Altra categoria è quella dei “broccoloni”, quelli che non gliene frega un cazzo della palestra e ci vanno per rimorchiare. Si aggirano per la sala individuando la preda come un leopardo con la gazzella e poi attaccano vantando conoscenze di fitness chiaramente inesistenti. Li riconosci perchè dopo due ore sono ancora lì a parlare con la maglietta immacolata ed il gel che incolla i capelli. Definizione: patetici.

Infine ci sono le signore sulle cyclette-sdraio accanto a me che pedalano a velocità lumaca e dopo due ore hanno consumato 25 calorie ma hanno telefonato a 34 persone. Spesso i numeri sono intercambiabili…definizione: lavatrici di coscienza.

Vado a farmi una doccia va…

Evoluzione?

Ogni volta che parlo di qualcosa con mia madre, lei riconduce tutto al “volere di Dio” e quando le faccio notare che non sono d’accordo su una cupa rassegnazione da parte nostra ai voleri di un Dio regista e capriccioso, lei si incazza come una pantera e minaccia di chiamare Don Pino, il parroco che ha fatto un corso di esorcista al CEPU (Centro Esorcisti Parrocchiani Uniti).

Col sorriso sulle labbra vorrei farle notare che l’immagine che ne da la Chiesa è alquanto inverosimile, che non si può credere all’iconografia di un vecchio seduto su una nuvola con la barba bianca ed un triangolo in testa con un occhio al centro, neanche sotto effetto del peyote potrei immaginare un Dio così…poi penso che mia madre non sa nemmeno cosa sia una canna e quindi soprassiedo.

Certo che un pò di quesiti te li poni, ed io, che non mi fido mai di quello che mi propinano già precotto e confezionato, non so davvero che pesci prendere. Ma se discendiamo dalla scimmia (e ci sono parecchie persone che ne sono palese dimostrazione) perchè non siamo rimaste scimmie? Forse perchè su un Facebook delle scimmie si fa difficoltà a riconoscersi? Sai che pacchia stare tutto il giorno nella foresta all’aria pura a fare un cazzo, mangiare banane, trombare e spulciarsi senza curarsi di assicurazioni, bollette, andamento della borsa, vestiti alla moda, automobili e soprattutto senza avere una Tv dove vedere San Remo o la De Filippi?

Ma siamo diventati uomini e ci siamo incamminati verso quella che da millenni è stata definita “evoluzione”…ma a che serve se pensiamo e ci comportiamo ancora come le scimmie, anzi peggio?

Credere per vedere

Crediamo in ciò che vediamo o vediamo ciò che crediamo? A prima vista sembrerebbe la stessa cosa, ma se ci riflettete cambia l’origine del credere. Nella prima ipotesi ci lasciamo trascinare dagli eventi esterni e modelliamo la nostra realtà sulla percezione di tutto quello che capita fuori di noi. Nel secondo caso i riflettori si spostano sull’interno ed in qualche magica maniera diventiamo artefici della nostra realtà.

Uno dei teoremi fondamentali della fisica quantistica afferma che l’osservatore, in qualche misteriosa maniera, modifica l’oggetto osservato, per cui a San Tommaso, che ormai ha fatto il suo tempo, preferisco l’attuale teorema scientifico.

Il guaio è che la realtà che ci circonda ci porta di forza a credere in ciò che vediamo e così si viene trascinati nella prima ipotesi, generando credenze negative che a loro volta creano una realtà che non ci piace, cercando soluzioni laddove non possiamo trovarle.

Mi viene in mente al proposito una simpatica storiella:

“Un tizio, di sera, cammina lungo la strada e passa davanti ad un bar. Alla luce del lampione, lì davanti, vede un uomo ubriaco che si trascina per terra cercando qualcosa.

“Ha perso qualcosa?” chiede il passante.

“Le chiavi della macchina”, risponde l’ubriaco.

“Dove le ha viste l’ultima volta?”

L’ubriaco indica un vicolo immerso nell’oscurità, dopo il palazzo.

“Se le ha perse lì, perchè le sta cercando qui?” chiede il passante?

“Perchè qui è illuminato”.

To all the girls I’ve loved before…

Quanta tenerezza mi suscitano certi ricordi…

Adesso che la vita mi ha un pò indurito ed ha cambiato le priorità delle mie attenzioni, mi vengono in mente gli amori adolescenziali, quelle ragazze che credevo potessero cambiare la vita stessa tutte le volte che le conoscevo.

Non contava l’esperienza, ogni volta era come giocare una schedina, eri convinto che potesse essere quella vincente e, fino a quando non verificavi, fantasticavi come avrebbe potuto essere la tua esistenza con quel piccolo, potenziale tesoro.

Quante promesse mai mantenute, quanti occhi che sono diventati gli occhi di qualcun altro ma che in quel momento erano lo specchio della tua anima, quanti gesti e parole stupide che in quegli attimi erano le cose più romantiche ed importanti del mondo…

Per qualcuna avrei sfidato il mondo intero, senza sapere che esso comunque mi aspettava al varco, con o senza di lei…

Vorrei…

Vorrei avere la forza di scegliere, tra le mie mille personalità che si combattono, quella che piace di più a coloro che amo, perchè sarà quella che preferisco anche io.

Vorrei riuscire a dire le parole giuste al momento giusto senza passare attraverso il filtro dei miei pensieri.

Vorrei sentire come una seconda pelle l’affetto di quelli che ho amato e che non mi sono più accanto.

Vorrei capire come funziona l’universo e la vita, perchè mi sa che finora nessuno può dire di averci capito nulla. Insomma vorrei capire perchè è così, in fondo una ragione deve esserci.

Vorrei sapere se davvero esiste al mondo chi ci completa veramente, o se siamo destinati a compiere il percorso da soli.

Vorrei percorrere in moto le strade deserte della terra del fuoco senza incontrare anima viva e sedermi al tramonto a meditare.

Vorrei la pace nel mondo come dice ogni miss Italia che si rispetti.

Vorrei attraversare l’anima ed i pensieri delle persone a cui tengo, per esserci ogni volta che ne hanno bisogno e non lo dicono.

Vorrei ricordare i miei pensieri di bambino perchè è l’unico periodo di cui non ho ricordi da raccontare agli altri, ma forse sono i più importanti.

Vorrei non avere bisogno di dire chi sono e cosa faccio ogni volta che mi presento a qualcuno per non dare impressioni fuorvianti.

Vorrei capire perchè Maria De Filippi e Maurizio Costanzo sono ancora in TV con stipendi da capogiro mentre padri di famiglia fanno fatica ad arrivare alla fine del mese.

Vorrei capire perchè gente anche per bene si picchia per difendere i colori di una maglia di calcio di undici coglioni che guadagnano miliardi senza che gliene venga niente.

Vorrei capire perchè la gente continua a sostenere un regime politico che ha fallito miseramente da decine di anni senza volere un vero cambiamento.

Vorrei capire tante cose ma mi sa che in questa vita non ce la farò…

Donne

Riposto un vecchio scritto…oggi non ho voglia neanche di pensare… 🙂

gecolife

Parliamo di donne.

Viste dalla parte di un uomo, ovviamente. Il problema è proprio questo: le donne non sono mai gli esseri che un uomo osserva e crede di capire nella sua mente. No, no, niente di più sbagliato. Se un uomo analizza una donna col suo metro di giudizio non capirà mai niente. Ergo, è valido anche il discorso inverso, solo che noi le sottovalutiamo, mentre loro, spesso, ci sopravvalutano.

Un uomo crederà che un “no” è no e che un “si” è un si. Invece per loro esistono solo i “forse” che racchiudono una sola risposta a svariate domande e che sono suscettibili di improvvisi cambiamenti.

Sono un’opera incompiuta, perennemente incompiuta, e si riservano il diritto di cambiare idea in corso d’opera, a seconda di ciò che un uomo fa o dice in quel determinato momento. Però, se si ostinano, cercano disperatamente, anche per mesi o anni, un…

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