SMS

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Short Message Service. O meglio, Sembriamo Molto Stupidi. Quando la comunicazione non è diretta, voce a voce, si scatena il nostro cervello meccanico-razionale ed ecco che cadiamo in una comunicazione Senza Mai Sognare.

E proprio su questo terreno minato, lontano dal cuore e tanto vicino ai polpastrelli, che affiorano, in tutta la loro drammatica evidenza, le differenze strutturali del cervello tra uomini e donne. Ritengo che la tecnologia sia quella cosa grazie alla quale una persona intelligente diventa più intelligente, ma un cretino diventa ancor più cretino.

Ed ecco che vengono spesso utilizzati dal gentil sesso per fare una cernita di promossi e bocciati che potrebbe risultare più difficile di persona, laddove il fascino della moda e l’avvenenza fisica sono ottime maschere delle menti sottosviluppate. Siamo Maschi Stronzi.

Se due persone si conoscono bene il problema, di solito, non sussiste. Quando conosci il retroterra cerebrale di chi comunica con SMS, allora sei in grado di percepire il significato anche di una singola faccina. In quei casi i messaggi sono utili perchè già padroneggi il linguaggio nascosto di chi te lo manda e ne comprendi anche le minime sfumature. Gli equivoci sono possibili ma rari.

Ma se chi cerca di comunicare con te è una new entry che aspira ad un posto al sole del tuo balconcino allora la cosa diventa delicatissima perchè stai per lanciare un coltello ad occhi chiusi e se non fai attenzione, rischi seriamente di cagare fuori dal vaso o di far appassire in un secondo le begonie, proprio sul balcone della donna in questione.

Prima regola: occhio a non fare gli spiritosi con battute che provengono dal tuo personale retroterra da conquistador delle discoteche della bassa bergamasca. Se l’argomento verte sui segni zodiacali, quando lei ti chiede di che segno sei, non rispondere “toro davanti e vergine dietro” perchè potrebbe non gradire l’umorismo da camionista ingrifato.

Poi ci sono quelli che hanno una sola frase standard per le donne che considerano “intellettuali” e magari, per far colpo, avendo avuto successo in precedenza, scrivono: “ma lo sai che mi ricordi la protagonista di quel film di Kieslowsky?”. Se poi credete che Kieslowsky sia il portiere della nazionale polacca ed il film più impegnato che avete visto è stato “Fronte del porco” con Rocco Siffredi, rischiate che vi risponda che pensava invece che voi foste un personaggio di un libro di Dostojevsky, l’idiota.

Ancora abbiamo gli stitici, quelli che comunicano con monosillabi o faccine. Le ipotesi sono due: o non hanno nulla da dire perchè i neuroni sono in sciopero ad oltranza, oppure sono timidi e temono di sbagliare, quindi si limitano al minimo sindacale. In entrambi i casi commettono un errore imperdonabile.

Ancora ci sono quelli che dimostrano di non essere riusciti a superare in 30 anni la seconda elementare e cadono inconsapevoli in errori di cui non si può incolpare neanche il T9. “Sai che i tuoi occhi anno uno splendido colore? Mi avrebbe piaciuto stare ancora un po insieme, speriamo che ci rivediamo”. Non che si pretenda che dall’altra parte ci sia Alessandro Manzoni, ma neanche una capra. Numero cancellato, e avanti il prossimo.

Tra i peggiori ci sono gli eterni teen agers, quelli che anche a 55 anni usano le abbreviazioni, infarcendo i messaggini di “k”: “Grz X la serata, domani ti kiamo. tvb”. Temo Verrà Bocciato.

Chiudiamo con la categoria dei “diplomatici”, quelli che parlano con frasi fatte che portano inevitabilmente in un imbuto da cui non escono più: “Ciao come stai?” “bene, e tu?” “tutto ok, che fai di bello?” “tornata adesso a casa”, “ah ok, spero che ti sia divertita”…encefalogramma piatto…butti il telefono sul tavolo mormorando un vaffa…

Per chiudere un SMS universale che ci sta bene di risposta in tutti questi casi: “quando inauguri il cervello, dimmelo che ti regalo una pianta”.