scrittura

Blog e libri

Amo il blog e cerco di seguire tutti quelli che offrono validi stimoli di pensiero…e sono tanti. Riflettevo su certi comuni denominatori di tutti. Naturalmente il primo e più ovvio è la scrittura. Se non ami scrivere non apri un blog, e non importa cosa tu abbia da dire o raccontare, la scrittura è un’azione catartica ed è giusto che si comunichi agli altri ciò di cui si ha voglia di parlare, non importa se è un argomento in cui si è esperti o di cui magari si è studiato, se sono cose strettamente personali o semplici storielle umoristiche, l’importante è comunicare e cercare riscontri o anche critiche, perché sono convinto che se si ricevono solo lapidari elogi c’è anche qualcosa che non funziona a dovere…
L’altro denominatore comune è la lettura. Guarda caso, ogni blogger ama leggere. Poi ci sono varie sfumature di questo amore, molte più di cinquanta. C’è chi vi si rifugia nei momenti tristi o di noia, chi vi investe il patrimonio più prezioso che ha, il suo tempo libero, chi lo fa per sete di conoscenza, per apprendere da un corso di lezioni che, unico nel suo genere, ti consente di avere a disposizione professori che magari sono morti da millenni, chi invece sceglie il mezzo più economico per farsi un viaggio in posti che neanche esistono sulle mappe. Ci sono anche quelli letteralmente “addicted”, nella cui categoria mi ci metto anche io, quelli cioè che se non hanno un “libro in corso”, se non ne leggono almeno una pagina al giorno iniziano ad avere crisi di astinenza, respiro corto, incubi ed alterazioni dell’umore. Ebbene si, la scienza ha dimostrato che tutte le sostanze stupefacenti agiscono su recettori cerebrali…perché non potrebbe essere lo stesso anche per la lettura il cui luogo sovrano è proprio la mente?
Conosco molti di voi che sono andati oltre questo amore, che è stato così forte da aver voluto partorire un figlio da questa grande passione, ed hanno creato almeno un libro tutto loro…Norma, Laura, Paola, Nadia e ce ne sono molti altri che magari in questo momento mi sfuggono. Quando entra tanta passione da qualche parte deve anche fuoriuscire e loro ce l’hanno fatta. Sono convinto (e so) che molti altri ci stanno lavorando, con in mente mille idee, come fece Michelangelo quando scolpì il suo celeberrimo David, affermando che lui non aveva fatto granché perché l’opera era già nel blocco di marmo, lui aveva soltanto tolto il superfluo…così mi auguro che quelle opere che già esistono in tante menti già formate, vengano alla luce eliminando soltanto ombre, pensieri e preoccupazioni della nostra vita quotidiana.

Scrivere

Dopo il post “leggere” ho pensato fosse naturale evidenziare brevemente, a modo mio, l’altra faccia della medaglia di questa febbre che credo pervada un po’ tutti da queste parti. Già, perché chi è drogato di lettura non può esimersi, almeno una volta nella vita, dal cercare di scrivere. E’ un po’ come chi ama un determinato sport. Di solito non si limita a guardarlo nelle sue più alte espressioni ma cercherà, per una sorta di soddisfazione personale, anche di metterlo in atto.
Scrivere è speculare al leggere. Non si può accumulare una simile energia, derivante dall’impetuoso fluire delle parole di più o meno grandi scrittori senza una valvola di sfogo. Come la macchinetta del caffè, se non avesse quella valvola, esploderebbe.
Il fatto che noi bloggers si sia qui, sta a dimostrare che c’è un fondamento in ciò che dico. Se poi osservo che molti hanno scritto opere compiute oltre ai bei post che ho il piacere di condividere, allora deve essere così.
Per la maggior parte delle persone la scrittura è la comunicazione verso molti, mentre la parola, sua sorellastra, è quella verso i pochi presenti. Una frase, un concetto, carichi di significati profondi possono essere sprecati se seminati in un piccolo territorio inadatto a riceverlo. Ma se si pianta quel seme in un territorio più vasto se ne potrebbero raccogliere splendidi frutti, risultato del confronto con menti simili.
Come disse Walter Benjamin, “Il discorso conquista il pensiero, ma la scrittura lo domina”…

Leggere

E’ meraviglioso e magico perdersi tra le righe di un libro stampato. Accarezzarne le pagine, sentirne la consistenza magari sottolineando con un vecchio lapis spuntato quelle frasi che colpiscono l’animo, che senti tue come se il suo autore stesse davvero parlando a te in quel momento. Annusare quell’inconfondibile odore di stampa e inchiostro, lasciando libera la mente nei luoghi e nelle idee del contesto, immaginandoseli come se fossi un invisibile spettatore invitato a quello spettacolo.
Leggere quelle parole e poi chiudere gli occhi per rivivere, in modo del tutto personale ed irripetibile, le mosse e i luoghi dei protagonisti, i loro sguardi, le loro sensazioni. Le parole scritte sono armi potenti in grado di toccare le corde dei sensi e creano nella fantasia luoghi e personaggi facendoteli immaginare, amare o odiare come se fossi lì. E’ meglio di un film, un film lo puoi guardare solo passivamente, è lui che detta i tempi e tu sei uno spettatore passivo, non ti da il tempo di riflettere. Un libro no, ti fermi, vivi e rivivi il momento anche se sei imbrigliato da quel filo irresistibile che un’abile mente ha già tessuto e che ti trascina verso l’inaspettato o prevedibile finale.
In un libro il tempo non esiste, è solo una traccia immobile che ti trasporta in ogni epoca del passato o del futuro, che ti fa essere presente ad eventi storici reali o fittizi come se potessi saltare in mille universi paralleli, abitati da maghi con la bacchetta, da draghi, da innamorati folli o da spietati assassini. Un libro è la realizzazione pratica delle teorie della scienza più moderna.
Un bel libro è un biglietto per un viaggio di sola andata che intraprendi nella tua mente, in cui sei libero di scandire le tappe e che, quando arrivi all’ultima pagina del viaggio, ti lascia l’amaro in bocca come una bella vacanza che si conclude o come un vecchio amico che ti lascia.

Biografie

Chi non è mai stato affascinato dalle biografie? Chiunque sappia leggere ha sicuramente voluto saperne di più sulle personalità che hanno fatto la storia, coloro che, nel bene o nel male, hanno cambiato il mondo ed il corso della vita della gente. Menti illuminate, profeti, eroi, generali e presidenti di nazioni, imperatori o gente comune che in qualche maniera ha lasciato il segno su miliardi di persone.
Fino a qualche tempo fa nel settore biografie di una libreria o biblioteca che si rispettasse potevi trovare libri che raccontavano le debolezze e gli aspetti nascosti della vita di Napoleone, Marco Aurelio, Giulio Cesare, Aristotele, Alessandro Magno, sino ad arrivare ai giorni nostri attraversando i secoli ed arrivare a JFK, Steve Jobs, Nelson Mandela, Hitler, Stalin, Einstein e così via.
Di recente il livello è un pò scaduto ed anche le biografie hanno iniziato a rispecchiare il decadimento dei tempi. Non più generali di armate, feroci dittatori, martiri o Presidenti di nazioni. Hanno iniziato a farsi avanti le star dell’effimero, coloro che non hanno letteralmente fatto un cazzo per cambiare il mondo ma che rispecchiavano l’abisso di ignoranza e pochezza in cui il mondo stesso è precipitato.
Niente più martiri, santi, eroi… il popolo bue ha perso interesse per certe icone, le quali, a dire la verità, sono anche scomparse dal panorama storico per lasciare il posto ad attori, attrici, calciatori e sportivi in generale.
Ok, non c’è nulla di male per chi ha voglia di scoprire come è morta Marilyn Monroe, a chi vuole conoscere il carattere di John Mc Enroe o Andre Agassi, in fondo anche loro sono state leggende nel loro settore di competenza anche se non hanno cambiato il mondo.
Poi arriviamo ai tempi odierni ed ecco che l’orrore delle biografie libresche tocca un fondo che non può essere superato.
Gente che neanche sa parlare la sua lingua (parlo dell’italiano per appartenenza etnica) si cimenta nella scrittura che è cosa sacra. Scrivere un libro è comunicazione, trasmissione di concetti e pensieri che raggiungono un numero infinito di persone, è una responsabilità che va usata con cautela.
Oggi in testa alle classifiche di vendita chi ci trovate? le biografie di Totti, Marchisio, Buffon, insomma carneadi che non hanno molto di più da raccontare che se scrivesse una biografia la signora Immacolata, portinaia di uno stabile di Bari.
Eppure vendono, le persone li leggono anche se è chiaro che non li hanno scritti loro perchè neanche azzeccano due congiuntivi di fila.
Lo spunto mi è venuto perchè proprio oggi ho letto che un calciatore strapagato dell’Inter ha scritto a 23 anni una biografia che ha scatenato critiche tra tifosi forse più ignoranti di lui.
Mi chiedo e vi chiedo? Ma come cazzo si fa a scrivere una biografia a 23 anni quando sei nessuno e la vita ancora deve iniziare? Ma il peggio è per i poveracci che spendono soldi per questo…per certa gente è sicuro che non c’è alcuna speranza di evoluzione.
Aridatece baffone….