Month: agosto 2020

Ti conosco, mascherina.

“La manipolazione consapevole ed intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse svolge un ruolo importante in una società democratica e coloro che padroneggiano questo dispositivo sociale costituiscono un potere invisibile che dirige veramente il Paese”

(Edward Bernays)

Credo che nella vita, se si vuole vivere in maniera dignitosa e soddisfacente, ci si debba sempre chiedere il perchè di ogni cosa, di tutto.
Anche ciò che può apparire scontato e consolidato nel consesso comune, andrebbe analizzato a fondo per chiedersi e, conseguentemente, scoprirne il perchè.
Perchè devo mettermi una giacca e una cravatta ad un matrimonio quando fuori ci sono 40 gradi? Solo perchè è “consuetudine e buona educazione?”. Mi spiace ma non mi basta. Forse perchè se non lo fai saresti oggetto dei giudizi disgustati degli altri? E chi se ne frega!
E’ un esempio banale, ma se vado a caccia di perchè non riesco a trovarne uno che mi soddisfi e sfido chiunque a fare la stessa cosa.
Ma ormai viviamo in un ambiente assuefatto a tutto, dove tutti eseguono comportamenti inutili e distruttivi senza chiedersi mai perchè, e a causa di questo stiamo correndo velocemente verso l’autodistruzione.
Venendo all’oggetto del post, vorrei provare ad analizzare da un punto di vista diverso, poco clinico e più mentale, quel comportamento che è diventato il “must” in questo periodo. L’utilizzo della mascherina.
Non so a voi, ma l’immagine di un essere umano con la mascherina mi ricorda quella di un cane con la museruola, e forse la similitudine è più realistica di quanto possiate immaginare. Al cane togliamo la museruola quando siamo a casa proprio come noi ci togliamo la mascherina appena rientriamo. Il cane deve portare la museruola quando ci sono altre persone, se non c’è gente in giro possiamo togliergliela.
Oggi quel pezzo di stoffa delle più svariate fogge e colori, nato come dispositivo di protezione medica, non è più tale ed i significati psicologici che riveste sono molteplici ma nulla a che vedere con la tanto decantata barriera alla diffusione di un virus qualunque.
Per alcuni è addirittura uno status symbol e, lungi dalla volontà di indossarla a fini di prevenzione, fanno a gara ad esibire in pubblico mascherine griffate di Prada o Vuitton, pagate centinaia di euro al pezzo. Per costoro è fin troppo chiaro che essa è solo un modo di cercare di distinguersi restando comunque nel conformismo più totale, ma questa non è certo una novità.
L’aspetto più strettamente medico non è di mia competenza ma, da profano, se rilevo che i famigerati “esperti” sono divisi sull’utilizzo delle mascherine, laddove molti arrivano ad affermare che arrecano più danno che beneficio, una domanda me la pongo ed appiattirmi dalla parte di coloro che vorrebbero imporla quasi ovunque non mi sembra una buona scelta.
Se ci ragiono sopra, noto che ogni normativa tendente a regolare il loro utilizzo apparirebbe assurda persino ad una scimmia del Borneo, ma il problema è che la maggior parte delle persone indossano una mascherina solo perchè hanno paura e quel pezzo di stoffa è l’evidente vessillo del loro terrore, la loro lettera scarlatta.
Un terrore sapientemente costruito ed alimentato ad arte da una classe politica ignorante e dai loro cani da pastore dei media, a cui si unisce un ristretto gruppo medico di “superesperti” di governo che non credo abbiano a cuore i cittadini ma soltanto le loro poltrone ed il loro portafogli.
Non si tratta di essere bollati come complottisti, negazionisti, cospirazionisti o chissà cos’altro perchè è tutto sotto i nostri occhi ma non lo vogliamo osservare. Osservare significa riflettere, significa chiedersi il perchè, informarsi e poi decidere con la propria testa e questo mi rendo conto che risulta un pò troppo faticoso ai più. Meglio la vecchia, pecorona “riprova sociale”, se lo fanno tutti deve essere giusto così.
Chiunque stia orchestrando questa tragedia, sa benissimo che oggi, manovrare le masse risulta molto più semplice che non in passato. Ai nostri tempi, purtroppo, è un gioco da ragazzi. Chi la pensa così, come ho già detto, viene definito “complottista” e conseguentemente deriso ma quanti sono a conoscenza che la manipolazione delle masse è diventata oggi una vera e propria scienza esatta?
E non pensate che una, due o dieci lauree vi mettano al riparo da questa opera, non sono le persone “ignoranti” quelle più manovrate ma, paradossalmente, sono quelle che hanno portato avanti gli studi.
Gustave Le Bon, Edward Bernays, Noam Chomsky sono nomi che non vi diranno nulla, eppure sono i padri di questa “scienza” e le loro opere andrebbero lette nelle scuole, invece sono dei perfetti sconosciuti. Certe cose, meno si sanno, meglio è. Tutti conoscono Cristiano Ronaldo ma ignorano chi sia Edward Bernays. Il primo è un ignorante giullare giocoliere che diverte il mondo, il secondo è uno che il mondo lo ha cambiato radicalmente.
Tornando alla nostra mascherina, a questo punto, osservando l’assurdità delle norme a riguardo, appare chiaro che essa argina la diffusione del virus alla pari di un ragazzino con la fionda di fronte ad un’orda di barbari armati sino ai denti.
Continuare nel tempo ad indossare una mascherina potrebbe sembrare una cosa del tutto innocua ma non lo è.
Pensate all’impatto psicologico che essa avrà sui soggetti più deboli, primi fra tutti, i bambini. Oggi ci sono bambini per cui la mascherina è diventata la normalità, per loro è normale girare con la bocca coperta e se hai la bocca coperta è come se ti avessero tolto la parola, il diritto di dire la tua liberamente. Psicologicamente, la mascherina non ci protegge dai virus ma ci tappa la bocca e ci stiamo abituando a tenere la bocca chiusa davanti a soprusi che diventano sempre più assurdi.
Sono tutti terrorizzati da un virus che non uccide più nessuno. Io sono terrorizzato da un Paese che tappa la bocca ai suoi cittadini ed ai suoi bambini, e questo è molto peggio della più terribile delle morti.