Su questo meraviglioso e sventurato pianeta siamo in oltre sette miliardi.
Ebbene, dall’ultimo “censimento” pare che esistano ben 30.547 religioni, dottrine, scuole filosofiche, credenze, sette e culti tribali, ovviamente includendo anche quelli che si professano atei che sono oltre un miliardo.
E’ un pò come le elezioni politiche, in cui gli atei, rappresentano gli astenuti.
Il bello, il comico o il tragico…scegliete voi, è che ognuna di queste correnti di pensiero (le chiamo così per comodità) è assolutamente certa di possedere la verità assoluta e che le altre siano tutte assurde superstizioni. Questo è un incontrovertibile dato di fatto.
A tutti questi variopinti credenti bisognerebbe chiedere, e loro dovrebbero essere in grado di rispondere, pena la squalifica intellettuale, “dammi qualcosa di concreto, solido e ragionevole per cui dovrei credere che la tua religione è quella giusta e tutte le altre sono puttanate clamorose e, tutti quelli che ci credono, sono un branco di coglioni, creduloni, imbecilli, illusi e poveracci, mentre tu sei un genio illuminato che ha capito tutto”.
Il dramma è, che su queste considerazioni, da millenni ci stiamo scannando ed ammazzando senza chiederci perchè.
Eppure le soluzioni le abbiamo tutti sotto gli occhi, ma, come sempre succede, non vogliamo guardare oltre la punta del nostro naso perchè mettere in discussione quello in cui crediamo fa crollare, con una specie di effetto domino, tutto ciò che crediamo di essere.
Questo zoo delle religioni è un pò come il campionato di calcio, in cui il cristianesimo è la Juventus della situazione. Loro hanno Cristiano (sarà un caso?) Ronaldo Jesus, mentre neanche si rendono conto che esiste anche Peppino Squarracchia che gioca nella Sangiuseppese ma che, nel suo piccolo, ha i suoi 235 fan.
Era una metafora ma se tutti facessimo funzionare un pò meglio il cervello, capiremmo che siamo preda di un inganno colossale, frutto della nostra ancestrale paura della morte e di quello che ci aspetta oltre la vita e su cui pochi furbacchioni ci stanno marciando da millenni togliendoci il gusto di vivere la vita così com’è, senza porci troppe domande ed assecondando la nostra unica ed irripetibile natura che non può essere costretta in nessuna di quelle 30.547 religioni del cazzo…
Gnigno fa l’operaio nella grande industria, “tiene” famiglia (moglie e due figli) e guadagna 1.200 euro al mese lavorando come un forsennato. Gnigno però fa parte delle centinaia di migliaia di persone in Italia affette da una strana malattia, riconosciuta e diagnosticata anche in ambito clinico: si chiama “ludopatia”. In pratica, il povero Gnigno non può fare a meno di scommettere su tutto, ormai il semplice risultato di un incontro di calcio non lo eccita più, cerca emozioni più forti e l’ultima scommessa piazzata è stata su quando il suo idolo calcistico si sarebbe grattato la prossima volta le palle in campo, se in casa o fuori casa, e sul colore del perizoma della sua fidanzata velina nell’ultima foto su Instagram. Ha giocato 50 euro e se azzecca l’accoppiata ne prende 1.250. Indovina la grattata di palle dell’idolo ma, siccome la fidanzata su Instagram non porta le mutande, “il gratta e vinci” dell’idolo non basta, la scommessa non viene pagata e Gnigno perde, come quasi sempre succede, i suoi sudati 50 euro. In preda a rabbia e sconforto e tirando bestemmioni irripetibili all’indirizzo della fidanzata dell’idolo, chiamata nel più gentile dei casi “sorcia smutandata” (il termine sorcia non è quello esatto ma potete ben immaginare come l’abbia definita Gnigno), tira un ceffone al figlio che piagnucola e piazza un calcio in culo (non così perfetto come quello della fidanzata dell’idolo) alla moglie che gli ha portato il caffè troppo freddo. Ed ecco che, laddove altri si sarebbero ingrifati come facoceri alla vista del rotondo culo della velina, lui gli bestemmia dietro.
Quindi esce sbattendo la porta e scende sotto casa nel bar tabaccheria dove, per smaltire l’incazzatura, fuma un pacchetto di Enfisem senza filtro, inizia a bere alcolici giocando ipnotizzato alle macchinette di videopoker “hot casinò pippòn” e “tette & culi a Las Vegas” che lo istupidiscono ancora di più, provocandogli svariate erezioni quando riesce a beccare tris e poker di tette e culi. Dopo un paio d’ore alienanti passate a premere un pulsante e dopo sette calici di tavernello realizza che ha perso altri 50 euro oltre al conto del bar.
Sale a casa, schiaffo di default al figlio e calcio in culo automatico alla moglie. Pensa che probabilmente in settimana si sarà bruciato tutto lo stipendio e si getta vestito a dormire sul letto che domani si lavora… Gnigno è considerato un lavoratore, buon padre di famiglia, è molto rispettato ed ha anche la tessera del partito dei lavoratori e lo stato se lo coccola, insieme a tanti altri come lui, gli ha dato anche l’attestato di gran lavoratore italiota però gli trattiene tutte le tasse sullo stipendio e gli strizza quello che può strizzare in aggiunta. Poi investe quel denaro incentivando il gioco d’azzardo, concedendo licenze a società che martellano Gnigno con pubblicità ovunque su quanto sia bello scommettere, quanto sia bello il gioco d’azzardo, perchè loro sono giocatori e ci tengono ai giocatori come loro, perchè con loro salti, esulti, vinci e vai ai caraibi in un baleno, sei circondato da strafighe in bikini e Gnigno, ormai completamente strafatto ci crede…se lo dice la TV deve essere così…è possibile…domani vincerò, me lo sento, gioco al lotto, enalotto, politic corrotto e gratta il biscotto e scopri se è cotto che farai il botto…
Povero Gnigno, lui neanche immagina che i giochi pubblici, gestiti dallo stato, sono vere e proprie truffe legalizzate, trappole dove il margine che l’amato stato trattiene non è mai al di sotto del 30%, spesso arriva al 60% e nel caso della cinquina al Lotto arriva al 90%…non a caso, infatti, il lotto veniva definito “tassa sull’ignoranza”. Non parliamo poi di bet strabet, bet a mammeta, bet a soreta, planet bet, bet sopra il let e sotto al tet, e via dicendo che non certo sono onlus che fanno beneficenza…
Gnagno è un giovane precario che ha fatto molti lavori, ne sta cercando ancora uno che gli consenta di arrivare a fine mese per pagare le spese, ha una fidanzata che ama e che ricambia il suo amore, non beve, non fuma, non gli interessa la politica, non vota, non segue il TG e non ha nemmeno la tv, non paga il canone, non guarda il calcio, legge libri di filosofia e spiritualità, ha lo stesso cellulare da 10 anni e la stessa vecchia auto da 20 e si rilassa facendo passeggiate nella natura con la sua fidanzata Gnagna. Il perfetto stereotipo, insomma, del ribelle sociale, del parassita da perseguitare, del dissociato disadattato che non riesce ad inserirsi nel gregge dell’apparato statale, un nemico della patria e della nazione.
Gnagno ha il pessimo difetto di pensare con la propria testa e non segue le mode e, sotto questo punto di vista, è più pericoloso del peggior terrorista.
Una bella domenica di primavera, Gnagno e Gnagna decidono di fare una gita al lago con la vecchia auto. Gnagna si sarebbe occupata dei panini e delle birrette mentre Gnagno avrebbe portato un libro di poesie di Baudelaire da leggere insieme ed un pò di erba da fumare per rendere ancor più piacevole la giornata.
Proprio mentre stavano per raggiungere la loro meta una pattuglia della stradale li ferma per un controllo di routine. Ecco che scoprono nel vano portaoggetti dell’auto una bustina con l’erba di Gnagno. Immediata la reazione dei rappresentanti dell’apparato statale di fronte a tale crimine tremendo. Sequestro, segnalazione all’autorità giudiziaria, processo, alcol test, droga test, pippa test e programma di recupero obbligatorio in centri specializzati per due giovinastri scapestrati chiare vittime della dipendenza da stupefacenti perchè è risaputo che la droga crea forte dipendenza, annebbia il cervello e ti spinge a commettere le peggiori nefandezze. Giustizia è fatta!
La gita ormai era rovinata ma Gnagno e Gnagna, consapevoli della situazione del paese in cui vivevano, non se la presero più di tanto, tornarono a casa e fecero l’amore fumandosi l’erba che era rimasta a casa per consolarsi.
Mentre erano a letto abbracciati, sentirono le solite urla dall’appartamento a fianco, quello del signor Gnigno che urlava all’indirizzo di qualcuno in televisione a tutto volume ed appellava con epiteti irripetibili la propria moglie mentre i figli piangevano…chissà perchè…è una così brava persona…
« Hai molto bisogno che gli altri ti apprezzino e ti stimino eppure hai una tendenza a essere critico nei confronti di te stesso. Pur avendo alcune debolezze nel carattere, sei generalmente in grado di porvi rimedio. Hai molte capacità inutilizzate che non hai volto a tuo vantaggio. Disciplinato e controllato all’esterno, tendi a essere preoccupato e insicuro dentro di te. A volte dubiti seriamente di aver preso la giusta decisione o di aver fatto la cosa giusta. Preferisci una certa dose di cambiamento e varietà e ti senti insoddisfatto se obbligato a restrizioni e limitazioni. Ti vanti di essere indipendente nelle tue idee e di non accettare le opinioni degli altri senza una prova che ti soddisfi. Ma hai scoperto che è imprudente essere troppo sinceri nel rivelarsi agli altri. A volte sei estroverso, affabile, socievole, mentre altre volte sei introverso, diffidente e riservato. Alcune delle tue aspirazioni tendono a essere davvero irrealistiche. La sicurezza è uno degli obiettivi principali della tua vita. »
Che ne pensate? Potreste affermare che questo profilo psicologico si adatti a voi? Con molta probabilità risponderete di si, ma questa è una delle riprove di come siamo facilmente manovrabili da chi gestisce certe tecniche, e mi sto riferendo a politici, pubblicitari, venditori, manager o chiunque, nella vita privata, voglia influenzare le vostre scelte.
Si chiama “effetto Forer” o “effetto Barnum”, dai due personaggi che si contendono la sua scoperta. L’ultimo è il fondatore dell’omonimo circo, il quale, molto cinicamente, asseriva che “ogni minuto, sulla terra nasce un pollo. Non è importante quello che vendi, ma come lo vendi ed è quello che richiama i polli”.
Bertram R. Forer è stato invece uno psicologo americano il quale, dopo aver finto di approfondire la conoscenza dei suoi studenti con questionari e colloqui, sottopose loro il profilo che avete letto all’inizio, chiedendo di esprimere con un punteggio da 1 a 5 quanto rispondente fosse la descrizione. La media delle risposte fu 4,2. Quando Forer confessò agli studenti che tutti avevano ricevuto lo stesso profilo non ci potevano credere.
In quelle poche righe è racchiusa una serie di tecniche per indurre un soggetto a convincersi della bontà delle motivazioni e della “sensibilità” dell’interlocutore che risulta così persona profonda ed affidabile.
Pensateci quando qualcuno vorrà vendervi qualcosa, convincervi a votare questo o quello o semplicemente indurvi a compiere o non compiere determinate azioni.
La vita quotidiana è disseminata di trappole e, spesso, siamo stati fregati anche quando abbiamo pensato di avere fatto le nostre scelte liberamente…ah un’ultima cosa, anche se a molti darò una delusione…tutti gli oroscopi sono basati sull’effetto Barnum.
Neanche troppo tempo fa i successi in libreria erano sempre dei soliti noti che poi resistono anche adesso, dietro di loro il vuoto letterario, riempito a stento da una caterva di romanzi rosa, rosa hard, lui sfigato lei strafiga, lei sfigata lui strafigo, straricco e strabastardo, che mena anche qualche frustatina qua e la, dove alla fine l’amore trionfa sempre in un tripudio di baci e carezze che farebbe venire il diabete ad un cobra.
Sul versante corsi e cultura imperavano, invece, seminari di storia e filosofia, filologia, semantica, letture di classici e comunque roba culturale da carbonari, che si diffondevano col passaparola, spesso tenute in sale esigue con una decina di partecipanti che ti veniva il dubbio fossero sempre gli stessi da Trapani ad Aosta.
Oggi stiamo invece assistendo ad un cambiamento totale di questo panorama cultural-letterario, perchè la gente si trova in un deserto di riferimenti, in quanto nessuno crede più a qualcosa.
Le masse hanno sempre avuto bisogno di riferimenti, di qualcosa in cui credere, e per secoli e secoli lo sono stati il potere politico e la chiesa. Oggi questi poteri sono morti, quasi del tutto spariti, la maggior parte delle persone non vogliono più sentir parlare di politici ladri e di preti sparacazzate, visto che in duemila anni non ne hanno azzeccata una ed il tempo a loro disposizione è terminato.
Però avevano un ruolo nel tessuto sociale, erano un punto di riferimento, alla pari del potere politico, e le masse si sentivano nel giusto se seguivano le regole di politici e preti.
Oggi è finalmente accaduto quello che si sperava da secoli, il punto unico di riferimento è dentro se stessi ma questo ha gettato nel panico le masse non abituate a prendere decisioni da sole ed ha messo di fronte le persone al loro più grande nemico: il loro io. Ed ecco che è esplosa l’era delle “imitazioni”, la disperata ricerca di riferimenti “esterni” laddove gli unici modelli sono quelli della TV ed è inutile che stia a spiegare quanto ciò sia devastante soprattutto per le menti dei più giovani. Pur di non scoprire come sono fatto e cosa voglio, ambisco al fisico di Cristiano Ronaldo o della modella di turno, alla posizione sociale di Briatore, al look di Lady Gaga, leggo la Gazzetta dello sport e “Chi”, guardo fiction ed X-factor e via dicendo.
Per quelli ormai non c’è speranza, sono già morti. Ma moltissimi si rifiutano di accettare questa situazione e si rendono conto che devono procedere da soli, farsi carico delle loro vere aspirazioni, progredire come individui unici anche se ciò significa soffrire, camminare al buio nella speranza di vedere una luce in fondo al tunnel. Non è facile ed ecco che, puntuali come le tasse, arrivano loro, i “nuovi guru”, gente che racconta di aver visto quella luce e quindi sarà in grado di mostrare anche a voi la retta via se seguirete il loro corso di due giorni a 500 euro o, se siete proprio dei barboni, comprate il loro libro.
Fate una ricerca su Google e vi renderete conto dell’infinito mercato di corsi e libri di automiglioramento che rappresentano oggi il boom commerciale che ha sostituito libri e corsi di cui ho parlato in apertura di post. Venghino siore e siori, la materia è così vasta e sconosciuta che non servono titoli o specializzazioni. Anche se faccio il pizzaiolo posso organizzare corsi di tuttopuoi, credicievedrai, conoscitestesso, accendilamente, seguimienontipreoccupare, basta che paghi ed io ti indicherò la via, in fondo non è vero che se ci credi accadrà? La fede smuove le montagne… e fa arricchire molta gente.
Bisogna stare molto attenti perchè, per le ragioni che ho spiegato sopra, questo è il business del momento e persone non mosse dalle migliori intenzioni (che cioè ambiscono al vostro portafogli fregandosene altamente dei vostri problemi) hanno invaso il mercato facendo danni incalcolabili.
Per puro caso, ed ovviamente senza fare nomi, per motivi connessi alla professione di penalista che ho svolto per 25 anni ho incrociato uno di questi “guru” che impera sui social, ha migliaia di “seguaci” e propina corsi abbastanza costosi… tacendo la sua conoscenza delle aule penali ed una fedina che non credo sia tanto immacolata per reiterate truffe.
Cercate quindi di diffidare dai “tuttologi”, da coloro che parlano con termini di cui ignorano persino il nome, perchè sono sicuro che di un corso di alimentazione quantistica qualcuno avrà sicuramente sentito parlare…