La vita, come il mondo, non è mai in pianura, è fatta di vette e dislivelli più o meno alti e profondi, sono a strapiombo o a scale e non puoi evitarli. Non esiste un viaggio tutto in pianura. Ho un folle desiderio di viaggio verso l’infinito, una specie di angoscia che mi riesce difficile capire, voglio salire quegli scalini e vedere il mondo da lassù. L’idea mi esalta e mi tormenta, mi afferra il pensiero e non vuole lasciarlo andare.
La vita di tutti i giorni, con i suoi mille fili invisibili, mi trascina verso il basso, mi impedisce di salire ma non mi appaga più. Sono diventato una specie di gabbiano Jonathan Livingstone a cui non sta più bene il misero affannarsi per il cibo quotidiano e che rischia di essere messo ai margini della società organizzata. Vorrei volare in alto, l’idea mi esalta, mi tormenta e mi provoca una nostalgia di qualcosa che so di conoscere ma non so ancora cos’è.