Day: 18 febbraio 2017

Meditazione

Provate ad immaginare vostra moglie o vostro marito o il vostro partner, vostra madre o vostro padre, vostro fratello o sorella o il vostro capo o il postino, persone con cui condividete la vita di tutti i giorni per molto o per poco tempo, sedute tranquille in un angolo con luce soffusa, incenso e magari musica rilassante, immobili con gli occhi chiusi a meditare. Non credo sia un’immagine consueta che potreste collegare a quelle persone e magari se le vedeste in quella situazione vi chiedereste cosa diavolo stanno facendo.
Noi occidentali non abbiamo questa cultura, l’abbiamo importata di recente, complice la globalizzazione, dall’oriente, dove invece è praticata da millenni con risultati stupefacenti. Da noi è ancora una pratica un po’ new age, ancora poco compresa nella sua essenza più profonda.
Forse l’abbiamo adattata alle nostre idee, al nostro modo di vita frenetico e quindi la consideriamo una parentesi tra le mille attività che ci riempiono la vita di una giornata frenetica. Ecco, adesso è il tempo dei venti minuti di meditazione, poi devo prendere il bambino a scuola, devo cucinare, finire quella relazione, fare quello telefonate, ecc ecc.
Funziona anche così, ma non è questa la sua filosofia. La meditazione non è un compito da assolvere, una cosa da fare tra le tante, è un fine da raggiungere se vogliamo davvero sperimentarne tutti i suoi effetti.
Quanti di voi ci hanno provato con costanza e continuità? Quanti si sono impegnati veramente e non l’hanno considerata un semplice momento di relax tra le frenetiche attività di una giornata tipo? Vabbè, oggi non ho tempo, magari lo faccio domani…
E se le cose più positive fossero quelle più semplici? Magari non lo si fa perché ci si sente un po’ stupidi. Stare minuti o ore seduti immobili nel silenzio…che roba assurda. E se entra qualcuno e mi vede che cosa penserebbe? E poi come faccio con i bambini che urlano, le cose che ho da fare…e poi c’è in TV il mio programma preferito. E ci perdiamo.
Ma secondo voi, tutti i monaci buddisti o lo stesso Dalai Lama sono dei deficienti che hanno tempo da perdere? Se una pratica sopravvive da millenni ci sarà pure una ragione.
Quella ragione adesso sta arrivando timidamente anche da noi e la pratica della meditazione è addirittura entrata, a sorpresa, a far parte di protocolli ospedalieri in cui si è scoperto che, durante quella stessa pratica, si attivano aree del cervello che consentono a quest’ultimo di rilasciare sostanze che possono modificare il nostro stato di salute, aiutando il corpo nel processo di guarigione, cancellando anche le dannose conseguenze dello stress.
Certo, la lobby delle aziende farmaceutiche non ne è affatto contenta e cerca in tutti i modi di osteggiare certe “deliranti” tecniche che sono gratuite, ma certi medici e scienziati che hanno una coscienza non hanno potuto ignorarne i benefici ed hanno cercato di condividerli, a fatica ma lo stanno facendo.
Io sono convinto che nell’Universo, e quindi sulla Terra, ci sia a disposizione tutto e gratis e ce ne sarebbe per tutti; cibo, energia pulita, cure con le piante, viaggi mentali (pensate alla mescalina, al peyote o all’ahyahuasca) insomma tutto ciò di cui un essere umano avrebbe bisogno per una vita felice ma non ce ne rendiamo conto ed abbiamo lasciato il monopolio di queste gestioni in mano a gruppi di potere che non hanno certo a cuore la salute del genere umano ma solo i loro profitti. E noi soffriamo.
La meditazione è un mezzo di risveglio, io la pratico da anni e non sto qui a raccontare cosa è significato per me, quali grandissimi problemi mi ha aiutato ad affrontare…posso solo consigliarvi di provare, costantemente e senza aspettative. Potrebbe schiudersi un mondo nuovo…