Day: 2 febbraio 2017

Punti di vista

Sapete quali sono le due parole più inutili e dannose di tutti i vocabolari del mondo? Avere ragione.
Avere ragione non esiste. Ogni essere umano sulla faccia della terra ha ragione. La “sua ragione” ovviamente. E’ una visione di come il mondo dovrebbe essere secondo lui e, dal suo punto di vista, è l’unica che esiste e voi non potete farci nulla.
La vita è fatta però di relazioni, di incontri, di confronti e quindi questi sette miliardi (circa) di ragioni si incontrano, si scontrano e si interfacciano in maniera più o meno civile.
L’avere ragione è alla base delle guerre, dei divorzi, dei tradimenti, delle amicizie finite e, a volte, con una maschera di ipocrisia, anche delle storie d’amore.
Siamo tanto stupidi da credere di essere i depositari della verità e chi non la pensa come noi, se siamo persone civili, dissentiamo e rispettiamo, altrimenti lo distruggiamo se ne abbiamo il potere.
Il capo ha sempre ragione, il cliente ha sempre ragione… ma è una ragione ipocrita e falsa perchè deriva da un rapporto di dipendenza che il più delle volte non ci consente di esprimere le nostre idee.
Perchè mai siamo così stupidi da credere che il mondo sarebbe migliore se tutti la pensassero come noi? Vi rendete conto quanto sia assurdo? Se così fosse non ci sarebbe stata nessuna evoluzione, saremmo ancora dell’idea che la terra sia piatta e che sia al centro dell’universo.
E qui interviene il più enorme spreco di energie che un essere umano stupido possa mettere in pratica: cercare di “convincere” gli altri che lui ha ragione e gli altri torto.
Cerchiamo inutilmente di trasformare gli altri in ciò che non sono e non possono essere invece di lasciare la libertà delle loro idee.
Ne risente la pace, quella degli altri, ma soprattutto la nostra perchè è una lotta contro i mulini a vento. Io non sono e non potrò mai essere nella mente di un altro, anche se è la persona a me più vicina del mondo e la cosa più nobile che possa fare è rispettare le sue idee, sforzarmi di capirle, anche se le ritengo sbagliate (per me), ma soprattutto cercare di capire perchè, cosa ha vissuto per pensarla così. Questo è rispetto.
E questo risulta il più delle volte impossibile, perchè le idee sono il frutto di anni ed anni di vita e di esperienze, diverse per ognuno di noi, un mosaico di intrecci umani e di sentimenti che neanche il più elaborato dei computer potrebbe decifrare, quindi non ci resta che il rispetto che DEVE avere la meglio sul cercare di “avere ragione”.
Costringere qualcuno al cambiamento non cambierà mai nulla e se vogliamo bene a qualcuno dovremmo rispettare le sue scelte anche se pensiamo che siano del tutto sbagliate.
Io, ad esempio, ho una anziana madre a cui sono profondamente legato ma che è la persona più distante da me per convinzioni ed idee, per lei la vita è solo una ed è quella che ha scelto, permeata di religione (cattolica) e di assiomi che non si discutono, guai a contraddirla. In fondo ha ragione, chi sono io per cercare di farle cambiare idea?
In fondo la verità esiste indipendentemente dal fatto che ci crediamo o no, mentre una credenza esiste soltanto fin quando ci si crede. E molto spesso si tende a confondere la ricerca della verità con il tentativo di avere ragione…

I misteri della fisica quantistica

James Jeans, grandissimo astronomo e fisico ha detto, non molto tempo fa, che l’Universo inizia a sembrare più simile ad un grande pensiero che non ad una grande macchina.
La fisica (o meccanica) quantistica è una branca della scienza moderna che sta rivoluzionando tutto, ad iniziare dalle nostre presunte conoscenze di quella che crediamo essere la vita ed il mondo in cui la viviamo.
Sono in fase avanzata di progettazione dei computer quantistici al cui confronto, il più moderno di quelli in circolazione oggi sembrerebbe un rudimentale pallottoliere.
Riconosco che si tratta di una materia non proprio accessibile ai più, visto anche il suo “linguaggio” di base, costituito da formule matematiche che fanno venire il mal di testa solo a guardarle.
Ma lasciamo le formule ai tecnici e soffermiamoci solo sui suoi principi, in fondo io sono la persona più lontana dalla matematica su questo pianeta ma scoprire cosa significano quelle astruse formule in termini pratici mi ha lasciato a bocca aperta perchè sono concetti “logici” che noi esseri umani non abbiamo affatto.
Richard Feynman, premio nobel per la fisica nel 1965 disse una volta: “Posso affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica (se lo dice lui… n.d.r.), perchè essa descrive una natura assurda. Vi piaccia o non vi piaccia, è così”.
Faccio un esempio noto a tutti: Albert Einstein, il più grande genio fisico di tutti i tempi, ha dimostrato con la sua celebre equazione che E=mc2. Una “formuletta” che tutti conoscono ma forse in pochi sanno cosa significhi davvero e che essa stessa ha dato il via alla fisica quantistica che lo stesso Einstein odiò profondamente, perchè gli scombinava completamente l’idea di un Universo ordinato meccanicamente da leggi fisse e misurabili quale lui credeva che fosse. Arrivò ad affermare che “Dio non gioca a dadi”, invece si scoprì che Dio (se esiste), gioca eccome a dadi e si diverte anche a prenderci per il culo. Einstein dimostrò che la materia altro non è che una forma di energia, in altre parole che la massa di cui sono costituiti tutti gli oggetti, noi esseri umani compresi, altro non è che vibrazione, determinata da una funzione d’onda. Più la vibrazione è bassa, più la materia è densa per dirla in parole comprensibili.
Quando ebbero a disposizione strumenti adeguati per studiare gli atomi nelle loro componenti più piccole, gli scienziati non credettero a quello che scoprivano, semplicemente non era possibile, invece le misurazioni dimostravano che era tutto vero.
Ne cito solo due su tutti (ma sarebbero molti di più) che dimostrano quanto è assurda la realtà com’è e non come crediamo di conoscerla.
Primo fra tutti l’entanglement, un fenomeno ampiamente dimostrato che afferma che se due particelle sono state precedentemente in contatto, una volta separate, anche se poste a distanza di miliardi di anni luce reagiscono ad uno stimolo esterno nello stesso istante come se fossero la stessa cosa. Vengono completamente azzerati i concetti di spazio e tempo e forse è la dimostrazione che tutto nell’universo è legato e connesso e che non esiste nessun “tu” o “io” ma qualcosa che tutti ci accomuna.
Secondo esempio è quello cd. della “doppia fenditura”: una particella può essere materiale o immateriale a seconda se la si guardi o meno, in altre parole l’osservatore (noi), influenza la realtà. Se non la guardiamo quella particella è un’onda immateriale, se la osserviamo si materializza e diventa realtà concreta. Vi rendete conto di cosa significhi? E’ enorme come scoperta.
Bene, fin qui la scienza, ma che implicazioni ha tutto ciò nella vita di tutti i giorni? Qui il discorso si riallaccia alla citazione iniziale del post in cui l’Universo sarebbe un grande pensiero piuttosto che una grande macchina come la intendevano Newton ed Einstein.
E se la mente, la coscienza o qualcosa che non abbiamo ancora scoperto fosse la chiave per modellare la realtà? Che poi, alla luce di quello che abbiamo detto, cos’è davvero la realtà?