Sapete quali sono le due parole più inutili e dannose di tutti i vocabolari del mondo? Avere ragione.
Avere ragione non esiste. Ogni essere umano sulla faccia della terra ha ragione. La “sua ragione” ovviamente. E’ una visione di come il mondo dovrebbe essere secondo lui e, dal suo punto di vista, è l’unica che esiste e voi non potete farci nulla.
La vita è fatta però di relazioni, di incontri, di confronti e quindi questi sette miliardi (circa) di ragioni si incontrano, si scontrano e si interfacciano in maniera più o meno civile.
L’avere ragione è alla base delle guerre, dei divorzi, dei tradimenti, delle amicizie finite e, a volte, con una maschera di ipocrisia, anche delle storie d’amore.
Siamo tanto stupidi da credere di essere i depositari della verità e chi non la pensa come noi, se siamo persone civili, dissentiamo e rispettiamo, altrimenti lo distruggiamo se ne abbiamo il potere.
Il capo ha sempre ragione, il cliente ha sempre ragione… ma è una ragione ipocrita e falsa perchè deriva da un rapporto di dipendenza che il più delle volte non ci consente di esprimere le nostre idee.
Perchè mai siamo così stupidi da credere che il mondo sarebbe migliore se tutti la pensassero come noi? Vi rendete conto quanto sia assurdo? Se così fosse non ci sarebbe stata nessuna evoluzione, saremmo ancora dell’idea che la terra sia piatta e che sia al centro dell’universo.
E qui interviene il più enorme spreco di energie che un essere umano stupido possa mettere in pratica: cercare di “convincere” gli altri che lui ha ragione e gli altri torto.
Cerchiamo inutilmente di trasformare gli altri in ciò che non sono e non possono essere invece di lasciare la libertà delle loro idee.
Ne risente la pace, quella degli altri, ma soprattutto la nostra perchè è una lotta contro i mulini a vento. Io non sono e non potrò mai essere nella mente di un altro, anche se è la persona a me più vicina del mondo e la cosa più nobile che possa fare è rispettare le sue idee, sforzarmi di capirle, anche se le ritengo sbagliate (per me), ma soprattutto cercare di capire perchè, cosa ha vissuto per pensarla così. Questo è rispetto.
E questo risulta il più delle volte impossibile, perchè le idee sono il frutto di anni ed anni di vita e di esperienze, diverse per ognuno di noi, un mosaico di intrecci umani e di sentimenti che neanche il più elaborato dei computer potrebbe decifrare, quindi non ci resta che il rispetto che DEVE avere la meglio sul cercare di “avere ragione”.
Costringere qualcuno al cambiamento non cambierà mai nulla e se vogliamo bene a qualcuno dovremmo rispettare le sue scelte anche se pensiamo che siano del tutto sbagliate.
Io, ad esempio, ho una anziana madre a cui sono profondamente legato ma che è la persona più distante da me per convinzioni ed idee, per lei la vita è solo una ed è quella che ha scelto, permeata di religione (cattolica) e di assiomi che non si discutono, guai a contraddirla. In fondo ha ragione, chi sono io per cercare di farle cambiare idea?
In fondo la verità esiste indipendentemente dal fatto che ci crediamo o no, mentre una credenza esiste soltanto fin quando ci si crede. E molto spesso si tende a confondere la ricerca della verità con il tentativo di avere ragione…
