Day: 9 febbraio 2017

Missione extraterrestre

RZXY234 era un’unità esploratrice del lontano mondo di Mentalia. Situato nella galassia GD (goldendream), a 15 milioni di anni luce dalla Via Lattea, RZXY234, che per comodità terrestre chiameremo d’ora in poi Filù, vezzeggiativo usato dai suoi amici più cari, aveva individuato, nelle sue ricerche, in quella galassia lontana lontana un mondo curioso, i cui abitanti sembravano avere comportamenti davvero strani.
Filù, in quanto emerito capitano esploratore di Mentalia, aveva contatti con miliardi di mondi dell’infinita sfera dell’Universo, ma le caratteristiche di quel piccolo pianeta che i suoi abitanti chiamavano Terra lo avevano incuriosito a tal punto che aveva deciso di farci un salto per rendersi conto di come si strutturasse la vita laggiù.
Ottenuto il benestare dal consiglio dei saggi di Mentalia per il viaggio, Filù preparò la sua astronave a curvatura spaziotemporale che gli consentiva di viaggiare ad una velocità superiore mille volte a quella della luce e selezionò altri due membri del suo equipaggio, i suoi collaboratori più fidati e curiosi che lo avrebbero accompagnato in questa missione esplorativa dall’altra parte dell’Universo.
Si mise in contatto telepatico con Dipiù e Cucù con cui aveva sempre effettuato la gran parte dei suoi viaggi esplorativi e li convocò per il giorno dopo alle 20 ora di Mentalia allo spazioporto.
Approntarono provviste ed una buona scorta di “strizzù”, un liquore tipico del posto che faceva fare sogni felici e rendeva ottimista anche il più burbero dei mentaliani.
Sull’astronave aveva approntato mezzi di contatto con le rudimentali tecniche comunicative della Terra per studiare, durante il viaggio, le usanze ed il linguaggio degli strani terrestri.
Quindi, durante il viaggio, Filù, Dipiù e Cucù, fecero scorpacciata dei programmi televisivi terrestri. Scoprirono ben presto che se non si facevano una buona dose di strizzù, le trasmissioni terrestri erano una palla incredibile, tranne quelle in cui apparivano le indigene un po’ nude. Ben presto si accorsero, dall’alto della loro perspicacia mentaliana, che più un programma aveva tette e culi in vista, più era scarso di contenuti, come se i terrestri prediligessero il senso della vista a quello della comprensione mentale.
Durante la visione di uno di questi programmi, Cucù svenne. Gli altri due membri dell’equipaggio compresero che era accaduto mentre osservava una puntata di una comunicazione che si chiamava “Porta a porta”, condotta da un essere orripilante che sorrideva parlando di disgrazie di suoi simili. Il poverino non aveva retto alla cattiveria di quel mutante che si nutriva della tristezza e delle disgrazie altrui. Intervistava governanti che parlavano un linguaggio incomprensibile e pure sgrammaticato, pensando ai cazzi loro (i mentaliani leggono nella mente) e fantasticando sulle porcherie sessuali che avrebbero voluto fare sulla giovane e truccata psicologa di turno ospite della trasmissione.
Ad un certo punto si sintonizzarono su un breve programma che andava in onda ad ogni ora del giorno e della notte, che i terrestri chiamavano TG.
I mentaliani pensarono che fosse un acronimo per Terra Girevole, vista l’orbita del pianeta in questione e considerato il fatto che si spaziava su notizie che avvenivano ovunque sul pianeta. Ben presto si accorsero che era un qualcosa di molto più subdolo che loro definivano “generatore di paura”, un sottile mezzo per diffondere notizie tendenti a creare un clima appunto di paura ed insicurezza per dominare le deboli menti dei terrestri che, udendo di un attentato avvenuto a migliaia di chilometri di distanza, senza sapere da chi e come, decidevano di non uscire la sera a farsi una pizza sotto casa per paura che il pizzaiolo egiziano gli mettesse una bomba nei pomodori o un veleno nella mozzarella.
I mentaliani continuavano a cambiare frequenza, trovando trasmissioni di uno sport che i terrestri chiamavano calcio in cui 22 giovani in mutande rincorrevano un pallone mentre sugli spalti si accoltellavano e si odiavano profondamente. Poi quiz demenziali dove anche il cane di Filù avrebbe vinto un sacco di soldi terrestri, concorsi di canzoni imbecilli, programmi in cui ingabbiavano qualche decina di coglioni e li spiavano, programmi in cui facevano sfilare giovani femmine terrestri e le numeravano come al mercato delle vacche e tanta altra roba simile.
Avevano appena curvato verso Alfa Centauri (quindi erano quasi arrivati) quando Filù, tracannando l’ultimo sorso di strizzù, disse ai suoi compagni di viaggio: “Oh ragazzi, ma che cazzo ci andiamo a fare su questo pianeta? Qui sono tutti scemi, non c’è nulla da salvare”.
Dipiù e Cucù convennero con il loro comandante e, gettando un occhio fugace sul culo di tale Belèn, che era apparsa come ospite a porta a porta, si riempirono di nuovo il bicchiere di strizzù ed invertirono la rotta…