E’ meraviglioso e magico perdersi tra le righe di un libro stampato. Accarezzarne le pagine, sentirne la consistenza magari sottolineando con un vecchio lapis spuntato quelle frasi che colpiscono l’animo, che senti tue come se il suo autore stesse davvero parlando a te in quel momento. Annusare quell’inconfondibile odore di stampa e inchiostro, lasciando libera la mente nei luoghi e nelle idee del contesto, immaginandoseli come se fossi un invisibile spettatore invitato a quello spettacolo.
Leggere quelle parole e poi chiudere gli occhi per rivivere, in modo del tutto personale ed irripetibile, le mosse e i luoghi dei protagonisti, i loro sguardi, le loro sensazioni. Le parole scritte sono armi potenti in grado di toccare le corde dei sensi e creano nella fantasia luoghi e personaggi facendoteli immaginare, amare o odiare come se fossi lì. E’ meglio di un film, un film lo puoi guardare solo passivamente, è lui che detta i tempi e tu sei uno spettatore passivo, non ti da il tempo di riflettere. Un libro no, ti fermi, vivi e rivivi il momento anche se sei imbrigliato da quel filo irresistibile che un’abile mente ha già tessuto e che ti trascina verso l’inaspettato o prevedibile finale.
In un libro il tempo non esiste, è solo una traccia immobile che ti trasporta in ogni epoca del passato o del futuro, che ti fa essere presente ad eventi storici reali o fittizi come se potessi saltare in mille universi paralleli, abitati da maghi con la bacchetta, da draghi, da innamorati folli o da spietati assassini. Un libro è la realizzazione pratica delle teorie della scienza più moderna.
Un bel libro è un biglietto per un viaggio di sola andata che intraprendi nella tua mente, in cui sei libero di scandire le tappe e che, quando arrivi all’ultima pagina del viaggio, ti lascia l’amaro in bocca come una bella vacanza che si conclude o come un vecchio amico che ti lascia.
