Cosa ci aspetta?

Conosciamo solo una parte infinitesimale del significato e funzionamento dell’universo e di tutto ciò da cui è formato, compresi noi stessi. E, di conseguenza, conosciamo solo la corrispondente parte di noi stessi e di come funzioniamo a nostra volta.
Tutto ci è sconosciuto e ciò che non arriviamo a conoscere, anche se ne avvertiamo l’esistenza, lo chiamiamo Dio. Dio è tutto ciò che non arriviamo a comprendere, quell’ordine supremo ancora troppo lontano dalle nostre piccole menti limitate.
Per tale ragione quell’ordine non può essere giusto o sbagliato, quel qualcosa, semplicemente esiste.
Ma noi ci identifichiamo con la nostra piccolezza, crediamo di essere al vertice della scala evolutiva ma tra noi e gli uomini delle caverne di decine di migliaia di anni fa non c’è molta differenza, biologica e di pensiero.
Crediamo di aver scoperto le leggi che governano questa che chiamiamo realtà eppure siamo continuamente in balìa degli eventi e ci lamentiamo di qualcosa che chiamiamo fato o Dio e che ci appare giusto o ingiusto a seconda delle nostre aspettative.
Ma possiamo avere davvero la presupponenza di credere che al fato, a Dio o all’universo importi davvero delle nostre minuscole aspettative generate da una mente immatura?
Si pensi a Galileo quando affermò che era la terra a girare attorno al sole e non il contrario, o a quando si era convinti che la stessa terra fosse piatta. I fautori di quelle “strambe” teorie furono emarginati e puniti come eretici e pazzi ma avevano ragione.
Quelle verità erano li, immutabili e a disposizione. C’erano ma non le vedevano. Chi può essere così folle da dire che oggi non siamo nella stessa situazione? Che cioè non riusciamo ancora a vedere cose ed eventi che esistono ma che non riusciamo a percepire?
Fino a quando non riusciremo a rivelare tutta la verità che ci circonda e di cui siamo fatti, esisterà sempre un Dio in cui sarà troppo facile e scontato rifugiarsi e la strada è ancora lunga…

51 comments

  1. è il fatto di non saperlo che rende tutto così affascinante…

    se riuscissimo ad accettare il fatto che possiamo vivere anche senza saper spiegare qualcosa a qualcuno avremmo fatto un balzo enorme di pensiero, se poi aggiungiamo anche che possiamo formulare teorie che sono sostenute o negate in base alla conoscenza temporale di fatti ed eventi senza che questo scateni drammi esistenziali o che richieda false certezze… allora forse, la risposta alla domanda iniziale potrebbe essere
    “tutto o niente, ma che differenza fa?!??”

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    1. Ciao Erik! Finora abbiamo letto tutto ed il contrario di tutto. Ogni “legge immutabile” col tempo è stata smantellata, dalla terra piatta alle leggi di Newton…ora la fisica quantistica e la moderna astrofisica sta facendo traballare persino la relatività einsteiniana… hai ragione a dire che non sapere nulla rende tutto più affascinante…

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      1. so che molti non la pensano così ma i fatti mi sembra che siano piuttosto chiari… anche nelle conoscenze abbiamo dei limiti che spesso non vogliamo considerare, non dovrebbe essere una vergogna ma uno stimolo..

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  2. Io penso che avere tutta la verità rivelata in un solo momento, tutta la conoscenza, sarebbe davvero il premio supremo che vale la morte fisica. Forse per questo ci trastulliamo col pensiero della vita dopo la morte. Una morte specie, che, qualora ci disperdesse nel tutto – dio, ci garantisse comunque la conservazione dell’autocoscienza.

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    1. Forse i nostri sensi non consentirebbero la comprensione della verità, al momento è inconoscibile per come siamo messi. Le religioni poi offrono le loro “teorie souvenir” a seconda dei gusti, ma siamo ancora lontani dal traguardo cara Silvia… 😉

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  3. Sempre domande impegnative… io oscillo sempre. Certo credo che ognuno di noi, o quasi, abbia comunque una sua forma di spiritualità, anche le persone più razionali. Certe cose mi fanno pensare che siamo semplicemente qui per una serie di circostanze comunque temporanee, che esserci è una cosa pazzesca anche perché dura finché dura, e che per questo dovremmo avere meno paura, e non di più, di “rendere straordinaria la nostra vita” (cit.). Altre cose mi spingono a chiedermi un senso, e prima tra tutte proprio questa stranissima cosa chiamata coscienza che ci spinge a chiederci il senso; e anche questo universo infinito (anzi, credo che si parli di un numero infinito di universi). Mi fa girare la testa al pensiero, ma ci penso, comunque, perché sono tutte idee affascinanti. E’ un po’ come la questione di cui si diceva in questi giorni, viaggio o meta. La meta è ciò a cui aspiriamo e potremmo anche vederla come quello che “ci aspetta” e non è che non abbia importanza, tutt’altro. Quello che facciamo è in gran parte ispirato dal desiderio di raggiungere quella meta. Ma la strada che facciamo per raggiungerla dovrebbe essere così profondamente nostra, così vissuta, così densa di pensieri ed emozioni da valere la pena comunque di per sé. Questo penso qui e ora 🙂

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    1. Una risposta molto profonda e carica di spunti riflessivi. Quando scrivo di queste cose mi perdo io stesso nelle domande che pongo, dato che implicano concetti spesso inconcepibili per il nostro intelletto come quello di “infinito”. La tua conclusione del commento poi è assolutamente condivisibile… 🙂

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  4. Io dico sempre che l’uomo si è creato un Dio,maschile,per incolparlo o lodarlo di tutto. E per credere che con le preghiere si può cambiare il destino. Non funziona proprio così….Io,che come sai sono molto credente nella mia Religione,credo in una Madre Natura che ci crea,ci dà tutti gli strumenti possibili per sopravvivere,ma poi ognuno deve dimostrare di essere in grado di saperli riconoscere e usare. Per conoscere bisogno osservare,e osservare bene! Soprattutto ciò che ci circonda. Non puoi pretendere di conoscere l’universo se non sai neanche che tipo d’insetto é quello che ti ronza intorno o che fiore sta sbocciando nel tuo prato. L’uomo pretende,é superbo,arrogante: ha creato un Dio a sua immagine,punitivo,pretenzioso e vendicativo,e crede di essere superiore alle altre creature,di poter modificare e prevedere il futuro. Eppure gli basterebbe imparare dagli animali per capire….Scusa il polpettone!

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  5. Io da anni studiava la storia dei nativi americani, amavo molto il loro modo di vivere in armonia con la terra e il creato e i essere viventi.. non lo voglio santificarli i nativi, perché nessuno e perfetto.. Ma il bello che vedo in tutte culture (lontano dal mondo cosi civile come il nostro) che loro hanno una fede in un Creatore e non conoscono la Bibbia o le nostri religioni più grandi come i cristiani, musulmani, buddisti ecc.. E questo mi fa capire che dentro di noi alcuni hanno questo bisogno a credere in qualcosa in un Creatore, e io non trovo nulla di male seguire una religione se ti fa stare meglio… forse abbiamo troppe aspettative da DIO quando ne abbiamo bisogno, quando stiamo bene ci dimentichiamo anche ringraziarlo per il fatto che noi abbiamo tutto.. Io per esempio ho bisogno di Dio e le mie preghiere o meglio conversazioni mi fanno stare veramente bene.. la fede e una cosa di cuore .. abbi un buon weekend caro Gigi 🌻

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  6. Uhm…che tema Gigi…concordo con il primo commento, anche a me fa paura il solo pensarci..quindi non ci penso perchè mi basta la paura del presente.
    Mi concedi una battuta per sdrammatizzare? Ma il sole e la luna per quanto tempo si gireranno ancora attorno prima che uno dei due faccia la prima mossa?

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    1. Ciao Cuoricina! In effetti ci sono quesiti che ti mandano in corto il cervello se continui a porteli… La tua domanda non è mica tanto una battuta, ma un profondo quesito di astrofisica. Lo faranno fino a quando, tra qualche miliardo di anni, il sole finirà il suo combustibile e collasserà, distruggendo tutto nel raggio di miliardi di chilometri, terra compresa…. 😉 Metaforicamente trattasi di un amore impossibile…eheheh

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  7. Il tema è importantissimo, Simo, e non mi sento per niente all’altezza di affrontarlo, però ci provo … si ci voglio provare, perché quando leggo un tuo post mi succede una cosa che mi succedeva soltanto in un altro caso e per un’altra questione (Questo concetto che ho appena espresso puoi copiarlo ed incollarlo, metterlo in bacheca per l’insospettabile, si, si, insospettabile, nitidezza, eheheheh).
    Aziono ingranaggi e snocciolo pensieri che neanche uno scoiattolo!!!! ^___________^
    Ci scherzo, ma è proprio così. Tipo ora, vedi? nella creazione del mondo tutto nostro ci ho sempre creduto, ma chi glielo dice adesso a quel cricetino che c’è nella testa che non è necessario che sudi così tanto? :-O Per ora non glielo dico, magari lo faccio rallentare un pochettino, poi ne riparliamo.
    Ok, l’universo è immenso, ma più ci penso e più lo è e più non ci penso e più lo diventa. Ho paura Simo … ma non so se si chiami proprio così …

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      1. Scolta, Simo … Il buono sogno l’ho già usato!!!!!! Mi rimane la bacchetta, non ha scadenza vero? Comunque per un bel po’ sto a posto, il buono è favoloso e dura un sacco e mezzo!!!! (più ‘na sporta) :-)))))

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