Da quando mi sono appassionato alla fisica quantistica, materia che, fino a poco tempo fa, mi era sconosciuta quanto la lingua mongola, devo confessare che mi si è aperto un mondo, avendovi trovato spunti davvero significativi alle domande che, sempre più frequenti, si affollano nella mia mente. Ho detto spunti e non risposte, eh?
Ebbene, forse la cosa più incredibile, meravigliosa, affascinante, e… terribile per le sue implicazioni è quella del cd. entanglement.
Questo fenomeno, riscontrato da rigorose e molteplici dimostrazioni scientifiche, per ora sperimentate sulle particelle più piccole di cui è composta la materia, ha un qualcosa di magico e meraviglioso che non siamo riusciti a capire come possa trovare applicazione in quella che noi definiamo realtà o vita di tutti i giorni. Che si applichi è fuori di dubbio perchè noi stessi siamo costituiti, alla base, di quella stessa materia, che però ha regole che nella vita ci sembrano delle magie che neanche i personaggi di Star Wars riuscirebbero a realizzare. Come mai?
Veniamo all’entanglement. Questo termine fu introdotto per la prima volta da Schroedinger ed è anche conosciuto come paradosso EPR (Einstein, Podolsky, Rosen) o teorema di Bell.
Si tratta di un fenomeno osservato, ma scientificamente inspiegabile, che collega indissolubilmente due elementi anche se essi sono separati fisicamente nello spazio, qualunque sia la distanza che li divide e ovunque siano nell’Universo.
Non mi addentro nel tecnico ma pensate a due trottole che girano, una sulla Terra e l’altra su Plutone piuttosto che su Alfa Centauri o ancora più in là. Se in un certo momento quelle trottole sono state in contatto tra loro e poi le si divide come detto, se io inverto il senso di rotazione di quella sulla Terra, ISTANTANEAMENTE invertirà il suo senso di rotazione anche quella su Plutone, senza che tra di esse vi sia alcuna forma di comunicazione rilevabile.
Incredibile, vero? Che significa? E’ la punta di un iceberg che nasconde qualcosa di infinitamente vasto e nascosto, qualcosa di meraviglioso che non abbiamo capito, perchè implica che ogni cosa che esiste nell’Universo (si badi ho detto Universo, non Terra) può potenzialmente condizionare il comportamento, in modo totale o parziale, di ogni altra cosa esistente nello stesso Universo. Ogni cosa, e quindi ogni essere, sono in qualche modo, seppur razionalmente inspiegabile, collegati con tutto ciò che esiste, interagendo e condizionando tutto ciò che esiste.
Ne deriva che ciò che appare separato nello spazio è in realtà strettamente collegato nello spazio e nel tempo. Anche noi esseri umani.
Personalmente ne deduco che due esseri che sono in qualche maniera entrati in contatto tra loro (entangled) restano comunque connessi, influenzandosi a vicenda. Questa è una cosa che molti di noi già percepiscono nettamente senza riuscire a capirne la ragione (pensate ad una madre con il figlio). Certo, scoprire come questo fenomeno sia concretamente possibile tra sistemi complessi come gli esseri umani è davvero difficile, ma è innegabile che esista.
Altra deduzione: se questo è vero, l’odio verso qualcuno con cui si è stati in contatto si può ritorcere verso di noi? E’ come se odiassimo una parte di noi stessi…
Bè, magari c’è chi potrebbe bollare questa realtà nascosta come una emerita cazzata, ma io non ce la faccio… mi affascina e mi fa paura allo stesso tempo.
Ho provato ad affrontare il discorso anche con persone di Chiesa per cercare di comprendere il loro punto di vista… Sono fortunato che hanno abolito i roghi altrimenti sarei stato certamente condannato come eretico perchè nessuno di loro concepisce il fatto che sia in noi e non in un qualcosa di esterno e capriccioso la vera sorte della nostra vita…