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The Ark Lab

Questa volta voglio raccontarvi di qualcosa in cui sono direttamente e personalmente coinvolto.
E’ un progetto che avevo nel cuore da sempre, legato ai miei interessi veri, ma quel qualcosa che governa le nostre vite facendoci credere che siamo noi a decidere, ha stabilito che questo fosse il momento giusto per iniziare questo percorso perchè prima non me ne ha mai data l’opportunità. Quando si guarda un panorama dall’alto si possono cogliere sfumature impensabili rispetto a quelle di cui sei consapevole restando a terra. Era questo il momento per una nuova sfida e l’ho colto.
La bellezza e la sincronicità di tutto questo è che posso condividere questo progetto con amici a me cari, che rappresentano il mio punto di riferimento, insieme ad altre persone, sconosciute, che rappresentano il futuro e la novità, che è quello che ci spinge ad andare avanti per scoprire nuovi orizzonti affascinanti. Passato e futuro riuniti.
Un antico proverbio ebraico afferma: “L’uomo fa progetti e Dio ride”. Io avevo progettato di fare l’avvocato, ma, evidentemente, questa cosa aveva fatto piegare qualcuno in due dalle risate ed ha cercato di farmi capire che ero fuori strada. Mi ricorda vagamente il gioco della “pentolaccia” o “pignatta” che si fa a carnevale quando sei bendato e devi colpire il tuo recipiente pieno di dolcetti ed altre prelibatezze. Senti le risate di chi ha gli occhi liberi che guardano questo poveraccio che tira bastonate nell’aria e ce la mette tutta senza colpire niente, rischiando pure di farsi male, mentre i tuoi dolcetti sono da tutt’altra parte.
Se potessimo tutti giocare a quel gioco-metafora della vita con gli occhi aperti basterebbe un solo colpo per ottenere il premio, quindi qualcuno, dopo essersi fatto grasse risate osservando la mia inettitudine, mi ha tolto la benda dagli occhi perchè finora la pignatta non l’avevo nemmeno sfiorata.
Ok, ma veniamo al dunque. Cos’è The Ark Lab?
Riassumerlo in poche parole non è facile, certamente è qualcosa di unico, di sperimentale, un laboratorio alchemico umano in cui alla base di tutto c’è l’interazione tra chi organizza e tiene determinati corsi e coloro, da ogni parte del mondo, che sceglieranno di parteciparvi.
Non è una “scuola”, almeno non nel senso classico del termine perchè nessuno ha la pretesa di assurgere al ruolo di insegnante; diciamo che è un periodo in cui alcune persone mettono a disposizione di altre una certa esperienza di vita senza pensare che essa sia quella giusta da trasmettere, ma restando aperti alle esigenze ed alle peculiarità di chi ti sta di fronte che sono diverse per ognuno. Noi abbiamo solo stabilito un filo conduttore, il resto sarà una sorpresa per tutti.
Gli argomenti sono raggruppati in tre macrocategorie: tecnologie esponenziali, prasseologia e metafisica. Per noi rappresentano il futuro, infatti sono concetti ancora parzialmente sconosciuti ma siamo sicuri che “risuoneranno” in chi avrà voglia di approfondire gli argomenti.
Ci sarà modo di approfondire il simbolismo attraverso gli archetipi universali, capire perchè il comportamento umano va in una certa direzione e cercheremo di dare nozioni indicative sulle nuove tecnologie e sulla nuova economia.
Immaginate di dovervi sedere in circolo con persone sconosciute e raccontare delle vostre paure, recitare una poesia di autori famosi con la vostra unicità ed il vostro trasporto liberandovi dalle paure di farlo, di interpretare a braccio un’opera teatrale creata tutti insieme o ancora provare a leggere i tarocchi ad uno sconosciuto senza saperlo fare, solo interpretando i simboli, o ancora cercare di colorare la musica. C’è da ubriacarsi anche senza alcol..
Insomma tutto il contrario della routine della vita, per avventurarsi, mano a mano, su sentieri sconosciuti che potrebbero nascondere quella che è la vera strada per la vostra anima. E’ la tana del bianconiglio.
Il tutto in una cornice suggestiva che è la Puglia in un periodo in cui l’estate non ha ancora lasciato il posto al freddo inverno, scoprendo sapori e colori che accompagneranno il colore ed il sapore di qualcosa di nuovo che abbiamo dentro.
Certe cose non possono essere descritte con le parole, bisogna viverle e solo dopo si potrà capirle, ed a quel punto apprezzarle o criticarle.
Mi sono un pò lasciato trasportare dall’entusiasmo di questa novità in cui credo fermamente…per chi avesse voglia di saperne di più, qui sotto c’è il link al sito…
[https://www.thearklab.net/]

Blog e libri

Amo il blog e cerco di seguire tutti quelli che offrono validi stimoli di pensiero…e sono tanti. Riflettevo su certi comuni denominatori di tutti. Naturalmente il primo e più ovvio è la scrittura. Se non ami scrivere non apri un blog, e non importa cosa tu abbia da dire o raccontare, la scrittura è un’azione catartica ed è giusto che si comunichi agli altri ciò di cui si ha voglia di parlare, non importa se è un argomento in cui si è esperti o di cui magari si è studiato, se sono cose strettamente personali o semplici storielle umoristiche, l’importante è comunicare e cercare riscontri o anche critiche, perché sono convinto che se si ricevono solo lapidari elogi c’è anche qualcosa che non funziona a dovere…
L’altro denominatore comune è la lettura. Guarda caso, ogni blogger ama leggere. Poi ci sono varie sfumature di questo amore, molte più di cinquanta. C’è chi vi si rifugia nei momenti tristi o di noia, chi vi investe il patrimonio più prezioso che ha, il suo tempo libero, chi lo fa per sete di conoscenza, per apprendere da un corso di lezioni che, unico nel suo genere, ti consente di avere a disposizione professori che magari sono morti da millenni, chi invece sceglie il mezzo più economico per farsi un viaggio in posti che neanche esistono sulle mappe. Ci sono anche quelli letteralmente “addicted”, nella cui categoria mi ci metto anche io, quelli cioè che se non hanno un “libro in corso”, se non ne leggono almeno una pagina al giorno iniziano ad avere crisi di astinenza, respiro corto, incubi ed alterazioni dell’umore. Ebbene si, la scienza ha dimostrato che tutte le sostanze stupefacenti agiscono su recettori cerebrali…perché non potrebbe essere lo stesso anche per la lettura il cui luogo sovrano è proprio la mente?
Conosco molti di voi che sono andati oltre questo amore, che è stato così forte da aver voluto partorire un figlio da questa grande passione, ed hanno creato almeno un libro tutto loro…Norma, Laura, Paola, Nadia e ce ne sono molti altri che magari in questo momento mi sfuggono. Quando entra tanta passione da qualche parte deve anche fuoriuscire e loro ce l’hanno fatta. Sono convinto (e so) che molti altri ci stanno lavorando, con in mente mille idee, come fece Michelangelo quando scolpì il suo celeberrimo David, affermando che lui non aveva fatto granché perché l’opera era già nel blocco di marmo, lui aveva soltanto tolto il superfluo…così mi auguro che quelle opere che già esistono in tante menti già formate, vengano alla luce eliminando soltanto ombre, pensieri e preoccupazioni della nostra vita quotidiana.

Iniziò tutto per gioco

Ho iniziato per gioco. Da quando ho avuto un pò più di tempo a disposizione, mi sono detto: ma perchè non aprire un bel blog, così scrivo quello che mi pare e lo affido al mare nella rete come un messaggio nella bottiglia?

Facebook mi ha stancato, sono stufo di entrarci e leggere i commenti di chi augura buonanotte e buongiorno, che posta cornetti al mattino e piatti di affettati all’ora di cena. Poi le foto dei figli che crescono, dei cani che pisciano in giardino, del costume in spiaggia con la bocca a culo di gallina, dei giochi dementi a cui ti invitano a partecipare…basta! Non ne posso più. Se scrivi qualcosa di decente non ti cagano di pezza, se metti il culo di una gnoccona tutti a sbavare ed a mettere i like. Insomma la profondità di una pozzanghera.

Bè, si bella idea il blog, gli dai una bella grafica, posti le foto, metti i link delle canzoni e video di youtube ma chi cazzo se lo legge? Ma chissenefrega! Io lo faccio per me, per sfogarmi…se qualche viandante della rete, in una sera in cui è fatto di amaro Montenegro, invece che su youporn ci capita per sbaglio, magari mi legge e non si fa le pippe…così ho fatto anche del bene.

Già… in molte cose della vita si inizia per gioco e poi non sai mai dove ti porta. Imbocchi una direzione sconosciuta e ti si aprono scenari inimmaginabili di mondi e persone che sembrano venire da altri pianeti rispetto al tuo ma neanche così lontani perchè sai che hai un etereo ponte per raggiungerli. Ma quei pianeti li esplori, ti piacciono, sono una finestra sull’anima che a volte comprendi, altre volte ti incuriosisce, ma che raramente ti lascia indifferente.

E così inizi a scrivere, a svalvolare come ti riesce meglio, lasciando campo libero alle idee, un pò come girare nudo quando sei solo per casa ed inizi poco alla volta a visitare i luoghi degli altri, di quelli che danno sempre feste ed hanno un sacco di ospiti nello stile di Jay Gatsby oppure in quelli dove si sussurra tra pochi amanti dell’intimità che condividono una passione per l’arte, la fotografia o i bonsai, fino ad arrivare ai reportage di guerra o le macchine d’epoca. Ognuno ha da dire la sua, e visiti locali arredati in fogge diverse, con meravigliosi quadri e foto dai colori che accendono l’anima.

Ci sono quei blog dove vige un religioso silenzio e si commenta quasi senza far rumore, timorosi di dire la cosa sbagliata. Quelli dove ti devi documentare altrimenti rischi clamorose figure di merda, quelli in cui leggi versi e racconti che vorresti aver scritto tu e quelli che sembrano dei bar chiassosi e divertenti in cui ridere e scherzare con gli avventori, da cui non vorresti mai uscire prima di aver bevuto l’ultima birra in compagnia anche se sono le tre di notte e l’indomani ti devi alzare presto (dedica personale ad Avvocatolo).

Poi capisci che dietro quegli scritti, nella loro pirotecnica diversità, ci sono persone, che rispecchiano situazioni già vissute nella vita reale, ma loro sono più spontanee, le capisci e questo ti porta a volerne sapere di più anche se resti uno spettatore al cinema.

Ma niente succede per caso, e gli strani intrecci di quel misterioso regista folle che ha scritto il copione delle parti di questa commedia che è la vita, ti portano ad incrociare sentieri inaspettati, a sentire voci e risate che ti restano dentro, che gratti e proietti in contesti che strappano sospiri e sorrisi.

E così finisce che quello che era iniziato come un gioco ti fa camminare scalzo su terreni sconosciuti, sentire l’erba sotto i piedi (Avvo se la fuma) e ti ritrovi dove non crederesti mai si potesse arrivare partendo da un gioco. Non giudicare mai cose e persone che non conosci…in fondo non conosci mai veramente niente e nessuno, quindi lascia perdere i giudizi ed aspettati di tutto…solo così si può apprezzare la vita.

Era un modo un pò cervellotico per ringraziare tutti quelli che leggo e che mi leggono… e qualcuno in particolare…