Siamo alla canna del gas, è ufficiale. Ormai anche gli inossidabili miti di Hollywood vivono tempi di crisi nera e si sono ridotti a fare i lavori più umili.
Quelli che fino a pochi anni fa erano le icone sexy per milioni di persone in tutto il mondo, persone invidiate con cachet miliardari per ogni film girato, quelli che hanno fatto sognare milioni di donne in tutto il mondo, oggi accettano “pochi spiccioli” dalle aziende per fare la parte dei coglioni in spot pubblicitari demenziali.
Noi tutti stiamo seguendo in questi ultimi mesi la tristissima fase terminale della carriera di un “macho” come Bruce Willis che, dopo ruoli indimenticabili in film d’azione e drammatici, ha accettato di farsi prendere per il culo come un minorato mentale pronunciando frasi in un italiano sconnesso che neanche un lobotomizzato riuscirebbe a replicare così male.
La cosa più triste è che viene sistematicamente paraculato da quel cicciobombo che gli fa da spalla mentre lui ride beato come se non si rendesse conto dove si trova e chi ce l’ha portato in quel posto a girare quegli spot. Vede un po’ di figa in giro e sorride, forse ormai si accontenta di poco.
Chiunque abbia visto all’opera John McLane nei vari “Die Hard” non può non aver avuto un conato di vomito nel vedere gli spot Vodafone.
Ma perdio, Bruce, almeno fai uno spot come Rocco Siffredi, che, con la sua “patatina” è rimasto fedele al suo campo lavorativo per non deludere i suoi fans, non puoi, seppure strapagato, fare la figura del cazzone in quel modo…hai anche tu dei figli che ti staranno guardando…
Il buon Clooney almeno ha avuto il buonsenso di non cadere così in basso. Anche se ci mette la faccia per un misero caffè, continua a parlare nella sua lingua senza risultare ridicolo a cimentarsi in un idioma non suo ed ha come spalla Joe Black e donne di un certo livello, non certo il coattone che hanno appioppato al vecchio Bruce.
Altri tempi, non c’è che dire. Un mito del “machismo” hollywoodiano come Clint Eastwood avrebbe sparato a chiunque gli avesse proposto una pubblicità del genere e si sarebbe fatto evirare piuttosto che urlare “Non c’è campo! dov’è campoooo?”. Vergogna!
E che dire di Antonio Banderas che parla con le galline? Che dopo aver girato film con un mostro sacro come Antony Hopkins (che gli avrà tolto il saluto) e molti altri, si è ridotto a sfornare pane e biscotti in uno spot che rasenta il comico e che ti fa vergognare per lui?
Non si salva neanche Kevin Costner che finge di essere un appassionato di tonno e si ingozza di qualcosa che neanche sa cos’è.
Viene da rimpiangere il vecchio Ernesto Calindri che, facendo la pubblicità di un amaro molti anni fa, seduto ad un tavolo in mezzo al traffico, diceva: “Fermate il mondo! Voglio scendere.”
