Day: 17 luglio 2015

Supercazzola

Tra gli infiniti problemi che affliggono la società di oggi credo ce ne sia uno che, meglio di tanti altri, rappresenta lo specchio della crisi interpersonale. Riguarda la comunicazione.

Da Petrolini ad Ugo Tognazzi con la sua divertentissima “supercàzzola” il linguaggio incomprensibile è sempre stato oggetto di parossistiche prese per il culo, ma in realtà ci troviamo a fare i conti con questa realtà quotidianamente per cose molto più serie.

Il “linguaggio tecnico” è una maledizione antica che invade ogni settore, ogni disciplina ed addirittura ogni genere di età, come se, in qualche modo, parlare “in gergo”, ti faccia sentire appartenente ad un gruppo piuttosto che a un altro, ma soprattutto, e questa è la jattura peggiore, per escludere gli altri che non appartengono alla tua casta.

In effetti è un problema vecchio quanto il mondo. Fin dai tempi più antichi si recitavano formule magiche e vari “abracadabra” per far colpo sul popolo da parte di finti stregoni ed azzeccagarbugli vari, fino ad arrivare ai nostri giorni in cui manager, agenti di borsa, politici, avvocati e primari ospedalieri, preferiscono usare termini incomprensibili alla gente comune.

Il linguaggio specializzato paga, da un’aura di importanza ed aumenta il potere di chi lo usa. Non esiste al mondo gruppo, associazione o confraternita che non abbia un suo linguaggio tecnico. Ma oggi credo si stia esagerando.

Abbiamo tanti problemi di comunicazione, il mondo virtuale ci ha allontanati, se ci aggiungiamo un linguaggio che ci isola, allora le cose si complicano sul serio.

Che sia linguaggio specializzato o gergo giovanile gli “altri” vengono di solito tagliati fuori.

Se un diciottenne milanese dice a sua madre “Stasera sciallo mà…esco con la cumpa a tazzare a Santa, lo avvisi tu il vecchio che prendo la Merce?”, la povera genitrice ha due alternative:

1) Far finta di aver capito e sparare la solita, inutile raccomandazione di stare attento e tornare presto, che è l’opzione di solito più seguita per evitare inutili mal di testa;

2) Cercare di approfondire la sibillina frase che per lei equivale più o meno al cinese mandarino. In quest’ultimo caso si trova a dover analizzare almeno sei termini che, nel contesto della frase, non le fanno capire una cippa. Finisce così che pensa che il figlio abbia freddo, prenda uno scialle, che esca con una tipa nuova dal nome “Cumpa” (dopo l’ultima che si chiamava Sherazade ormai non si meraviglia) con cui condivide l’hobby della ceramica sacra e deve avvisare il nonno (credente appassionato di bricolage) che gli sta sottraendo dal garage gli attrezzi di lavoro per fare tazze a questa non specificata Santa… Anche la madre più ottusa capirebbe che c’è qualcosa che non va…

Ma, solo per fare un esempio, passiamo in aereoporto. Se si deve annunciare un ritardo nelle partenze, l’altoparlante fa questo annuncio: ” A causa del ritardato arrivo dell’aereomobile, il volo AZ 3758…ecc”. Ma chi cacchio ha redatto un simile annuncio?. Quel tizio vorrei sapere se, quando parla con sua moglie, usa lo stesso linguaggio…

“Concettì, domani devo andare a Roma, prendo l’aereomobile delle 9,50” Ma vaffanculo! Lui dirà “aereo”, ma ai poveri utenti verrà propinata la parola “aereomobile”, i quali si vedranno in difficoltà a protestare per il ritardo per la soggezione…ma che cazzo capisci tu di ritardi, che già fai fatica a capire cos’è un areomobile? E ringrazia il cielo che ti abbiamo pure avvisato!

Oppure, al TG, si consiglia, “da parte delle autorità sanitarie, di evitare il consumo di mitili a causa di possibile contagio di escherichia coli”. Ma chi cazzo lo capisce? Non è più semplice dire di evitare di mangiare le cozze perchè si possono contrarre malattie intestinali rischiose?

Ancora, “Operazione di polizia che ha consentito di stroncare un traffico di sostanze stupefacenti grazie all’ausilio delle unità cinofile”. Vai a chiedere ad un pensionato di Andria cosa sono le unità cinofile…e spiegagli che sono cani…quello risponde: “Madù…io teng un’unità cinofila da dieci anni e neanche lo sapevo”…

Per non parlare di medici, avvocati o politici, per cui la temperatura corporea è la febbre, le escussioni dei testi sono semplici domande, ed il problema del debito pubblico è il risultato di quello che si sono fregati in anni di governo.

Io li frusterei fino a quando non pronunciano correttamente queste ignobili cazzate.

Il guaio è che gli specialisti del sapere temono che un’eventuale semplicità di espressione possa essere scambiata per ignoranza. E’ gente che non ama il prossimo e che tiene alla propria immagine più di quanto non tenga alla divulgazione del sapere.

Adesso vado perchè ho un’impellente minzione…in altre parole mi scappa la pipì…