fantascienza

Piano di rinascita (3^ parte)

Makno non aveva mai dimenticato ciò che aveva vissuto con Yelna, colei con cui aveva creduto e sperato di condividere una vita libera, amando alla luce del sole, lasciandosi cullare con lei dalle fantasticherie di una vita insieme…e non importa se si sarebbero avverati o no quei sogni, ma erano i suoi sogni, i loro sogni e non un paradiso artificiale dove non c’era posto per nessun errore umano e dove tutto era aridamente già programmato. Davvero credevano che il prezzo di un mondo sicuro, senza crimini e guerre, avrebbe potuto essere così elevato? Davvero credevano che un notiziario senza rapine, furti ed omicidi valesse la sensazione di un contatto di pelle e respiri su una spiaggia al tramonto con la persona amata?
In preda allo shock dopo l’evolversi degli eventi e la scoperta, ancor più sorprendente, che il microchip innestato alla base del suo cranio non funzionava come avrebbe dovuto, lasciandogli pressoché intatti tutti i sentimenti, Makno era fuggito dalla sua città, trovando rifugio in un altra zona del Paese dove era riuscito ad entrare a far parte di un gruppo di “immuni”. Aveva anche trovato un lavoro dignitoso e ben remunerato ma il suo cruccio più grande era quello di aver perso Yelna. Trascorso qualche mese, dopo che aveva a fatica metabolizzato la sua nuova condizione, si era determinato a cercarla e, senza grosse difficoltà, l’aveva finalmente ritrovata ma ormai non era più lei, non era la Yelna che conosceva, che aveva amato, con cui aveva condiviso speranze e progetti e con cui aveva litigato mille volte per tornare poi ad amarla più follemente ed intensamente di prima.
Lo aveva riconosciuto, questo si, il microchip non agiva sulla memoria ma solo sui sentimenti, ma per Makno ritrovarla fu quasi come morire; Un sorriso senza luce apparve sul volto di Yelna quando i loro sguardi si incrociarono dopo tanto tempo ed egli intravide qualcosa di simile ad un freddo neon rispetto alla luce del sole che era abituato a scorgere nei suoi occhi.
Un turbine di pensieri scosse la mente del ragazzo allorquando Yelna gli chiese di “registrare” il loro rapporto, istituzionalizzandolo davanti alla legge. Un brivido di paura iniziò a scorrere lungo la schiena di Makno e gocce di sudore freddo gli imperlavano la fronte malgrado il caldo estivo di quel periodo.
Era una decisone terribile. L’amava moltissimo, ma avrebbe sopportato di vivere una vita con lei in un amore a senso unico? Con chi o che cosa avrebbe dialogato il suo smisurato sentimento se dall’altra parte c’era un’anima “morta”? Come avrebbe potuto impedirsi di dirle “ti amo” tutte le volte che avrebbe voluto? Avrebbe potuto chiamarsi vita un’esistenza di questo genere, seppure a lei vicino?
Fu così che iniziò a farsi strada nella sua mente la folle idea di somministrare a Yelna il “flashback”, la sostanza di cui aveva tanto sentito parlare tra gli “immuni”, ma le complicazioni ed i rischi che questo avrebbe comportato egli li aveva ben presenti. I problemi sembravano insormontabili, primo fra tutti procurarsi la sostanza, e poi come avrebbe fatto a farla assumere a Yelna? Avrebbe cercato di convincerla spiegandole gli effetti? Lei avrebbe accettato? Oppure gliela avrebbe iniettata contro la sua volontà per poter rivivere finalmente qualche ora della felicità che avevano vissuto insieme? E cosa sarebbe successo dopo? Terminato l’effetto lei non avrebbe ricordato più nulla ed a lui sarebbe rimasto un dolore ancora più profondo…la droga l’avrebbe assunta lei, ma la crisi di astinenza, in fondo, l’avrebbe vissuta lui sulla sua pelle.
Ma non poteva rinunciare a provarci, non gli importava quello che sarebbe venuto dopo, doveva rivivere, anche se per poche ore, un frammento dell’unica cosa che fino ad allora aveva creduto potesse riempirgli la vita…

To be continued…

Piano di rinascita (2^ parte)

Ben presto si dovette riconoscere che il “nuovo ordine” aveva eliminato ogni causa di incomprensione ed attrito tra gli uomini, i quali si comportavano in modo del tutto prevedibile secondo le linee guida del “benessere globale” voluto dalla classe dirigente per garantire un futuro di prosperità e progresso all’intero genere umano. Certo, si era dovuto rinunciare a parecchie abitudini caratteristiche della vita sentimentale precedente, così, ad esempio, quasi più nessuno aveva in casa animali domestici ed i programmi televisivi ed i film al cinema erano stati svuotati di ogni sentimentalismo ed improntati al mero nozionismo, ma nessuno ci faceva caso in quanto anche la noia era scomparsa dai circuiti emozionali.
Come sempre accade, però, non tutte le ciambelle riescono col buco ed alcune persone, sottoposte al “piano di rinascita”, per qualche misteriosa ragione, risultarono refrattarie al trattamento imposto per legge, mantenendo in gran parte inalterati i sentimenti con cui erano nati in quel mondo che, per imposizione dettata dalla necessità, glieli aveva in seguito sottratti.
Evidentemente deve esistere qualche regola più grande e trascendente di quelle umane che afferma il fatto che la natura non gradisce che venga alterato il suo corso spuntando le armi del libero arbitrio, per cui queste persone, una volta che si erano rese conto del loro stato di privilegiati o di reietti, a seconda dei punti di vista, avevano iniziato ad incontrarsi in segreto, ben consapevoli che la loro attività, in quel preciso momento storico equivaleva ad un grave attentato all’ordine costituito.
Molti degli “immuni” avevano scelto di abbandonare le loro famiglie fingendosi dispersi (ogni tanto poteva capitare nel nuovo ordine) ed avevano costituito nuovi legami tra di loro, basati in clandestinità sui vecchi sentimenti banditi. Altri avevano scelto invece di continuare la loro vita di facciata con le persone di sempre, prestando attenzione naturalmente a non tradirsi. Ma vi erano anche coloro che ordivano per infiltrarsi nuovamente nel tessuto sociale così artificialmente perfezionato, piazzando i vecchi sentimenti “illegali”, una sorta di nuova droga sintetizzata in laboratori clandestini per mettere temporaneamente fuori uso i microchips governativi frutto del “piano di rinascita”.
Alcuni scienziati “immuni” erano riusciti a sintetizzare un composto, ribattezzato “flashback”, pochi milligrammi del quale, iniettato con una siringa ipodermica, avrebbe fatto riaffiorare i vecchi sentimenti ormai cancellati, consentendo alle persone di provare nuovamente passione, di baciare con affetto i propri figli e fare l’amore finalmente liberi da un’azione freddamente meccanica. L’effetto della “droga emotiva” aveva però una durata limitata e, terminato l’effetto, non restava altro che un vago sentore di sensazioni perdute. Inoltre, il suo utilizzo prolungato poteva avere effetti devastanti sul sistema nervoso provocandone addirittura la paralisi. Per questi motivi, e per la severità delle leggi vigenti, non erano molti quelli disposti a correre simili rischi.

Piano di rinascita (1^ parte)

Anno 2196, primo centenario dell’era della libertà dai sentimenti. Si vive finalmente in un mondo libero dalla schiavitù della dipendenza dai rapporti con gli altri. Amore, amicizia, affetto, compassione, gratitudine… ma anche odio, avversione, tradimento e vendetta… tutto è stato bandito dalla società che stava scivolando verso l’ultima e più devastante guerra che avrebbe annientato una volta per tutte il genere umano dalla faccia del pianeta che pazientemente lo aveva ospitato fino a quel momento.
I governanti dell’epoca, resisi conto dell’inevitabile declino che i sentimenti stavano causando ai popoli, avevano deciso di intervenire con un provvedimento drastico ma, a loro insindacabile giudizio, inevitabile: l’azzeramento delle coscienze e l’obbligo di sottoporsi, da parte di tutti i cittadini, ad una riprogammazione neurale che li avrebbe portati ad un ordine di priorità prestabilito che prevedeva di anteporre a tutto la sopravvivenza del pianeta e le regole che dovevano preservare la conservazione pacifica forzata dei rapporti tra gli individui.
L’amicizia sarebbe diventata “convivenza”, l’affetto si sarebbe trasformato in “sopportazione”, la gratitudine in una sorta di obbligo di “ripagamento” sancito per legge, la compassione doveva diventare un “obbligo di solidarietà verso i bisognosi” e l’amore una mera scelta selettiva di un partner con cui garantire la continuità della specie, sottoposto al vaglio ed all’autorizzazione del potere costituito.
I sentimenti negativi, invece, sarebbero stati tutti azzerati e cancellati dai circuiti neurali, ma, dal momento che non si potevano cancellare le emozioni negative lasciando spazio solo a quelle positive, e non si sarebbe potuto azzerare tutto senza creare una società di vegetali, queste ultime erano state riprogammate nel modo appena descritto.
Quando il “piano di rinascita” era stato varato e reso pubblico al mondo, c’era stata una sollevazione popolare da parte di coloro che temevano di perdere una parte importante della loro anima nei confronti delle persone più care, ma la teoria che i rapporti già esistenti sarebbero continuati senza screzi, litigi ed incomprensioni nell’armonia più assoluta ed inattaccabile aveva finito per piegare anche i più riottosi, che, alla fine, si sottoposero al “brainstorming” medico-istituzionale che avrebbe impiantato nelle loro menti, in modo del tutto indolore, un microchip che avrebbe riprogammato i loro sentimenti.
Ed in effetti, i primi anni di applicazione di questa storica rivoluzione nella storia dell’essere umano sembrarono dare i frutti sperati: cessazione di tutti i conflitti su scala mondiale, azzeramento di tutti gli omicidi ed in genere di tutti i reati violenti nella società, niente più divorzi e separazioni, era scomparso ogni litigio in casa, nei locali e nelle strade. Persino il tifo sportivo fu regolamentato, i club calcistici, di basket o di ogni altro sport di squadra diventarono a numero chiuso e, alla fine di ogni match, che si vincesse o si perdesse, tutti quanti, sportivi e tifosi delle rispettive fazioni, si stringevano la mano alla fine della competizione.
Furono aboliti gli sport ritenuti “violenti”, il pugilato e tutte le arti marziali divennero illegali in base ad un ben preciso articolo di legge che definiva “disumana” ogni attività che prevedesse la possibilità di “mostrare al pubblico sangue umano”…

To be continued…se siete curiosi di sapere come va a finire….