Chi siamo noi? Questo dovremmo saperlo, almeno credere di saperlo anche se a volte ci stupiamo da soli per ciò che facciamo o pensiamo, quindi davvero possiamo dire di conoscerci?
Ma come si fa a conoscersi davvero? Siamo sempre vissuti con noi stessi, in fondo non ci siamo mai separati neppure per un istante, ma forse abbiamo dato per scontate cose che non erano del tutto scontate. A chi non è mai capitato di avere reazioni inconsulte di cui ci si è pentiti o stupiti immediatamente dopo? Allora quale parte di noi è affiorata in quel determinato momento? Forse qualcosa che cerchiamo di nascondere anche a noi stessi, qualcosa che non accettiamo faccia parte della nostra persona e del nostro carattere.
Avete mai pensato che non vi siete mai visti veramente? Voi siete dentro quel corpo, siete quel corpo e la conoscenza che ne avete è alquanto indiretta, attraverso delle foto o uno specchio. E quante volte vi capita di non piacervi in quelle stesse foto o in quello stesso specchio? Comunque resta una conoscenza indiretta. Foto e specchio rimandano un’immagine che il più delle volte non è mai quella reale, per cui affermare che non vi siete mai visti e mai potrete vedervi è un dato di fatto inconfutabile.
Stesso discorso per la nostra voce. Suono e timbro percepito da noi stessi mentre parliamo è completamente diverso da quello percepito dagli altri. Avete mai provato ad ascoltare la vostra voce registrata? Irriconoscibile.
Ma allora siamo davvero così sconosciuti a noi stessi? Per quanto riguarda l’esterno abbiamo visto di si, forse perchè l’esterno non ha molta importanza (anche se per la maggior parte degli esseri umani sembra sia l’unica cosa essenziale), ma chi non cerca almeno di conoscersi internamente allora è destinato per sempre a restare un estraneo a se stesso. Un destino terribile, a ben pensarci. Convivere tutta la vita nel corpo e nella mente di uno sconosciuto.
Deve esistere una conoscenza che è molto più grande di noi e può essere raggiunta attraverso l’amore e la solidarietà totale ed incondizionata tra tutti gli esseri umani che sono in qualche maniera tutti collegati gli uni agli altri. Ma la società ed il suo stile di vita ci sta spingendo sempre di più verso l’isolamento e la solitudine, il vero male di questi tempi, che ci porta a metterci l’uno contro l’altro, nell’affannosa, inutile ricerca dell’affermazione di un ego che, da solo, non può arrivare da nessuna parte. Sconosciuti tra gli sconosciuti.
E’ facile comprendere chi resta aggrappato alle apparenze, alle mode ed alle infinite frivolezze della vita, esse sono un porto sicuro con regole precise e ben conosciute, un gioco con rigide istruzioni a cui adeguarsi. Chi le segue ha diritto a sedersi al tavolo dei giocatori, chi non le segue è fuori.
Io ho deciso di alzarmi da quel tavolo, non condividevo le regole e non mi piacevano molto i giocatori ma mi rendo conto che la strada è impervia, buia e sconosciuta per chi ha il coraggio di avventurarsi su sentieri che in pochissimi cercano di percorrere. Nessun punto di riferimento, solo una bussola che ci è stata data dalla nascita ma che non è mai stata usata.
Per questo bisogna credere sempre e solo in se stessi. Anche se gli altri ti sono contro, difendi sino alla morte le tue idee, sono le tue e non devi rinunciarci per sposare quelle di un altro. Le idee sono come i figli, non puoi rinnegarli anche se non sono perfetti, ma sono i tuoi e devi difenderli a qualunque costo.
Essere coerenti con le proprie idee è il vero modo di essere liberi. Seguire una moda significa non avere idee proprie, vuol dire che hai bisogno che qualche altro ti dica cosa fare, come devi vestire, dove devi andare a divertirti, cosa mangiare, cosa dire, cosa guardare alla TV, insomma diventi un burattino che non ha in mano i suoi fili, li ha qualcun altro e ti farà andare dove vuole lui, non dove decidi tu.
Pensa sempre con la tua testa, non cercare riscontri o approvazioni, non saranno mai unanimi e finiranno col privarti delle tue sicurezze. Non cercare consigli, anzi cerca, nei limiti del possibile, di non darne. I consigli sono giudizi travestiti e qualunque realtà va osservata, non giudicata per essere compresa. I giudizi, poi, sono come le impronte digitali, ogni essere umano sulla terra ha i suoi e quindi sono ciò che di meno obiettivo esista, frutto dell’esperienza di vita di ognuno.
Se vuoi davvero cambiare la tua vita cerca di non cambiare mai te stesso…