Tornare bambini

Ogni essere umano nasce inconsapevole e senza nessuna ambizione. Alla pari di ogni altro essere vivente sul pianeta, egli ambisce solo a “vivere sereno” e, in particolari circostanze, a “sopravvivere”.
I bambini, alla pari degli animali, hanno il solo scopo di vivere felici: cibo, bisogni naturali e una ricerca del divertimento banale che prescinde da ogni considerazione economica. Avete mai visto un bambino aprire i regali la notte di natale? E’ contento, frastornato e sorridente, ma, dopo pochissimo tempo avrà già rotto i suoi costosi regali e lo troverete a sorridere facendo rumore con una bottiglia di plastica vuota.
Gli animali non sono diversi. Noi stupidi umani adulti compriamo ai nostri conviventi pelosi cucce varipinte, griffate e faraoniche, nonchè ogni tipo di giochi, ma loro (mi riferisco ai gatti per esperienza personale) snobbano tutto e si addormentano beati in una scatola di scarpe.
L’unica differenza tra bambini ed animali è il sorriso ed i gridolini di gioia, o, perlomeno, noi stupidi umani adulti, non siamo ancora arrivati a capire il sorriso degli animali ed a interpretare i loro vocalizzi, ma sono convinto che anche loro li hanno pressoché uguali.
Bambini ed animali sono ragionevolmente egoisti. Provate a togliere un giocattolo dalle mani di un bambino, cercherà di impedirlo con tutte le sue forze gridando “Mio!” se ha già imparato a dirlo; provate a mettere le mani nella ciotola del cane più buono mentre sta mangiando, farà un grosso sforzo per non mordervi ma di sicuro almeno ringhierà.
Ma, mentre gli animali, per loro fortuna, restano sempre animali, i bambini, purtroppo, crescono e non ricordano più nulla di ciò che erano, “uccisi” dai metodi educativi degli stupidi umani adulti che credono di fare il loro bene per garantire loro un futuro nella società. Una demenziale opera alchemica al contrario: si prende qualcosa che è oro e la si trasforma in piombo.
Ed ecco che esseri unici, destinati potenzialmente a chissà quali traguardi, vengono orrendamente irregimentati da genitori, scuole, preti e televisione che hanno la mania di creare qualcuno a propria immagine e somiglianza, con questa delirante sindrome di dio che è la rovina del genere umano.
Quell’uomo vissuto un paio di millenni fa, che noi conosciamo col nome di Gesù e di cui non abbiamo capito un cazzo di quello che voleva dire, era costretto a comunicare con parabole perchè già da allora si era reso conto che il mondo era in pessime mani e spiegare certe cose era impossibile con concetti diretti. Probabilmente per questo motivo disse che “per entrare nel regno dei cieli bisogna diventare bambini”. Inutile dire quale scempio la morale cattolica ha fatto di questa frase che, se davvero compresa, lascia a bocca aperta.
C’è anche il rovescio della medaglia in tutto questo e non credo che lo capiranno in molti. Se riesci a compiere il miracolo di tornare bambino davvero, gli adulti non ti daranno più retta, malgrado tu cercherai di avvisarli che stanno sbagliando tutto, perchè…chi vuoi che prenda davvero sul serio le parole di un bambino?

13 comments

  1. “Molte volte mi chiedo se ciò che scrivo serve davvero a qualcosa. Fondamentalmente lo faccio per me. Chi scrive lo fa sempre per se stesso, gli altri vengono sempre dopo, ma continuo a chiedermi se ci
    riflettano ….”

    Se hanno la capacità di tornare bambini ,e leggono tra le righe il significato profondo delle tue parole (come in questo post) non solo rifletteranno ma riusciranno ad entrare nella consapevolezza del saper “sentire “.

    P.s
    Se scrivi solo per te stesso non rispondere scrivendo agli altri.😉

    L.

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  2. Mio figlio ha un cane cucciolo, mi commuove leggere nei suoi occhi la felicità innocente. Il suo sguardo mi ricorda quello di un bambino e, davvero, provo rammarico nel rendermi conto che nessun adulto ha più quello sguardo sereno, divertito, stupito. Sì, tutti gli stadi dell’educazione cancellano per sempre il bambino che c’è in noi.

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  3. E’ sempre bello questo concetto, ma irrealizzabile in ogni caso. Fin dalla preistoria il “passaggio all’età adulta” vuol dire perdere l’innocenza ed acquisire la contezza del pericolo del mondo esterno. Non si può continuare a correre a briglia sciolta tutta la vita, perché ben presto (anche se non te lo insegna nessuno) scoprirai che andare a sbattere o cadere giù da un burrone fa male. La società non l’ha imposta nessun Dio dall’alto; se l’è creata l’uomo con le sue stesse mani, comprendendo bene che l’innocenza è roba che finisce in fretta e, perciò, per sopravvivere, servono sovrastrutture esterne.

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    1. a malincuore, ma sono costretto a condividere quello che dici perchè alla riprova dei fatti è così. Però…però…non credo che sia irrealizzabile, nel senso che tornare bambini è possibile. Poi, in questo stato magico, sta a chi ci è arrivato decidere cosa fare…

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