Un libro

Non smetterò mai di scrivere sui libri. Potrà sembrare un paradosso ma è così. Leggere mi incanta, è un piacere che pochi si concedono nell’epoca dei social. Per mancanza di tempo, ci si giustifica il più delle volte. Se si trova il tempo per nutrire il corpo si dovrebbe trovare anche quello per nutrire l’anima.
Un libro può essere giocoso, spiritoso, erotico, noioso, toccante, coinvolgente…tutti attributi che cerchiamo ed a volte troviamo anche nelle persone che incrociano la nostra vita. Ma, al contrario di queste ultime, un libro non tradisce mai, non sa fingere. E’ quello che è, se non ti piace puoi metterlo da parte senza rancore. I libri non provano rancore. Danno ma non ti tolgono nulla.
Una persona può mentire, spesso solo per difendersi, un libro non mente mai. Puoi decidere di trascorrere una serata in un qualsiasi locale ma rischi di aver buttato via il tuo tempo. Puoi decidere di trascorrere un pomeriggio in libreria o una sera a leggere e non rischi mai, perché i libri sono amici del tempo e forse sanno come fermarlo.
Il peggiore dei sentimenti che può provocarti è l’indifferenza. Non si può odiare un libro. Una persona ha un volto ed un carattere mutevole, un libro ha solo un’anima ed è sempre quella.
Un libro è un mondo alternativo al mondo di ogni giorno, un oggetto che senza far troppo rumore, ci consegna realtà inimmaginabili, creando quel vuoto nel mondo reale che spesso cerchiamo troppe volte invano, è una droga che non fa danni.
I libri hanno vita propria, credo che non siamo noi a sceglierli, ma sono loro a scegliere noi con quelle copertine ammiccanti ed i loro titoli, proprio come fanno gli abiti e l’aspetto per le persone.
Spesso non ci rendiamo conto che dietro quelle parole c’è tutta l’anima di una persona con cui abbiamo deciso di trascorrere il nostro tempo, famosa o sconosciuta, viva o morta. Volete mettere la soddisfazione di poter dire di aver conosciuto Shakespeare, Omero, Dante, Dostoevskij, Pirandello o addirittura Buddha. Già, perchè un libro trascende il tempo e le distanze e ti fa entrare nel mondo migliore di persone distanti migliaia di chilometri, che parlano altre lingue o che non ci sono più da secoli o millenni. Perchè leggere un libro è sempre guardare avanti anche se stai andando indietro nel tempo, perchè la nostra esperienza comincia dove quella dell’autore finisce.
Un libro, se lo guardate bene, ha la stessa forma di una porta senza serrature; la apri ed entri in un altro mondo, il mondo di chi lo ha pensato e scritto che diventa adesso il mondo di chi lo sta leggendo.
I libri hanno cambiato il modo di vivere e non parlo soltanto di quello di chi li legge. Pensate alla Bibbia, al Corano, ai Veda; Senza quei libri tutta la società sarebbe ben diversa da come la conosciamo oggi. I libri sono stati fraintesi, idolatrati, proibiti, censurati, bruciati e raccolti in biblioteche enormi, tanto grandi da far impallidire le cattedrali.
Non è possibile che un libro lasci indifferenti, una sensazione te la provoca sempre, anche se fosse il semplice sonno o la noia.
Non ha importanza ciò che leggi, un libro, se letto al momento giusto, ti sfonda l’anima e ti cambia per sempre.

55 comments

  1. Grazie per la tua risposta. E per la domanda. Non ho un libro magico, non uno solo. Il libro che ho riletto più volte, almeno tre o quatto è L’insostenibile leggerezza dell’essere, che più che portarmi in un altro luogo, mi ha portato ogni volta a fare un viaggio interiore diverso. L’anno della maturità l’ho passato nel futuro del ciclo della Fondazione di Asimov. E penso di amare il Medioevo per colpa de Il nome della Rosa. Mi piacciono i futuri distorti di Ballard, quando ho letto il Condominio ero da sola nella mia prima casa, non era stata una grande idea. Al liceo ho conosciuto De Carlo e mi sono innamorata di Due di due. Adesso lui non lo sopporto. Ma Due di due diceva che bisogna rompere il vetro (insomma vivere, non stare a guardare) e l’ho preso alla lettera, mi sono buttata. Poi questi due andavano in Grecia in viaggio, insomma era il mio sogno. In Grecia ci sono stata dieci volte almeno, e in una nello zaino avevo Kundera. Adesso sono innamorata di Murakami, in sei mesi ho letto due volte Norwegian Wood. Poi ci sono le poesie, sopra tutte c’è Wislawa Szimborska, la mia preferita. Sul comodino tengo Pessoa, Il libro dell’Inquietudine di Bernardo Soares, basta aprirlo a caso e mi fa sempre stare bene. Mi piacciono le atmosfere noir di Izzo, non ho mai visto Marsiglia ma della sua ho già nostalgia. E anche tanti gialli ambientati a Milano, che è qui dietro l’angolo, ti fanno giocare in casa con i luoghi, ma quando li rivedi, non sono più gli stessi.
    A volte succede di cominciare quattro libri e non finirne nessuno, e un po’ mi sento in colpa, e penso che prima o poi arriverà il momento giusto anche per loro.

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    1. Ma grazie a te! Sapevo che non potevi averne uno solo di libro magico. Mi ha stupito la concordanza dei gusti letterari che abbiamo…la fondazione di Asimov…quante volte l’ho letta cercando disperatamente di immaginarmi come fosse fatto il Mule 🙂 o le atmosfere del pianeta Trantor… Poi Murakami, Kundera, anche De Carlo che in effetti ha perso smalto, come tutti gli scrittori che raggiungono il successo. I primi li scrivono loro, quelli successivi sono frutto della fretta imposta dalle case editrici oppure dall’imperizia dei ghostwriter che gli mettono addosso 😉
      Mi mancano Izzo e Ballard. Incredibile anche la comune abitudine “ingorda” di iniziare 4 libri per volta per poi sentirsi in colpa.
      Deve esserci, in alcuni di noi un gene del lettore che provoca tutto questo…i sintomi sono incredibilmente simili.

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      1. 🙂 così non sono l’unica che non ha ancora capito come è fatto il Mule!

        Intanto scusami, non mi sono presentata, mi chiamo Silvia. Prima ho letto il tuo bel post e mi son fatta prendere dall’entusiasmo. Arrivo qui dal blog di Tads. Avevo letto qualche suo commento in blog che seguo, ho iniziato a leggerlo e oggi ho letto il tuo commento sul suo ultimo post e mi hai incuriosito. L’ uomo e la donna spiegati con la fisica. Io di fisica non ci capisco nulla, però questa tua spiegazione avvicina alla materia in un modo niente male! Questa  mia osservazione ovviamente va fuori tema rispetto al post di Tads, ci perdonerà! Quando si parla di libri vado un po’ a nozze..di solito ai matrimoni ci si annoia, ma questo non è proprio il caso. Leggerò di sicuro anche il resto del tuo blog. Magari non tutto eh!…ma questo primo, per me, è davvero un bell’inizio. Perciò grazie di scrivere. A presto. Silvia

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      2. Eh no, non sei l’unica sul mistero del Mule! 🙂 Neanche io mi sono presentato, sono Gigi e l’entusiasmo è il mio piatto preferito, quindi sono contento che ti sia piaciuto ciò che ho scritto. TADS è un amico di blog di vecchia data, adoro il suo modo di scrivere un pò provocatorio ma raffinato ed il suo salotto è molto ben frequentato e mi fa piacere che ci si sia incrociati perchè, da quel poco che ho letto sul tuo blog scrivi in modo quasi ipnotico…non basta leggerti una volta sola 😉
        Devi sapere che, oltre ai romanzi di cui abbiamo accennato, ho una passione sfrenata per la meccanica quantistica; le sue folli leggi mi affascinano, mi ubriacano, spingendomi ad immaginare l’inimmaginabile, perchè lì funziona tutto un pò al contrario e trasporre in pratica certi concetti è praticamente impossibile, per questo restano relegate nel mondo matematico inaccessibile degli scienziati di settore. O meglio, un settore “umano” dove trovare quei principi esiste, si chiama magia ma quasi nessuno ci crede…io però si e ne ho persino le prove 😉
        Passa quando vuoi e prendi ciò che più ti risuona… “grazie di scrivere” è un saluto bellissimo, che ti ricambio. Un saluto e…a rileggersi presto. Gigi

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  2. Che bello questo post.
    E’ una preghiera per il libro.
    Il libro è l’unico oggetto fabbricato dall’uomo che io ritengo dotato di anime. Esattamente anime al plurale.
    La prima è quella dell’autore. Le altre, e sono infinite e appartengono a tutti i suoi lettori. Tutte queste anime non si conosceranno mai , ma l’anima dello scrittore è entrata nelle loro per sempre, e così il libro rivive uguale e diverso in ciascuna. Nei libri possiamo ritrovare noi stessi come ci sarebbe piaciuto raccontarci, con quelle esatte parole che mai saremmo stati capaci di scrivere. Quando accade questa magia non possiamo che ringraziare quell’anima che pur non conoscendoci è riuscita ad arrivarci così dentro. I libri scandiscono i momenti della nostra vita e quando rileggi a distanza di anni un libro che avevi amato, quell’amore si rinnova, come se fosse il primo amore, ma più bello.
    I libri sono la macchina del tempo a portata di mano, ti portano ovunque, e puoi rimanerci quanto vuoi.
    E poi tra le pagine capita di ritrovare pezzi di carta che sono pezzi di vita, custoditi come piccoli tesori, un biglietto del treno, una cartolina, una nota a margine, uno scarabocchio, i granelli di sabbia di una vacanza al mare, un fiore di montagna messo lì a seccare.
    E poi, come mi piace pensare, i libri non finiscono con la parola “fine”, ma continuano a vivere dentro di noi. Perché noi siamo tutto quello che succede dopo l’ultima pagina.

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    1. Cara poetessa, mi hai fatto omaggio di un post nel post, con una bellezza di parole e concetti che mi ha provocato un leggero brivido di estasi lettorea (non so se si può dire) che solo noi drogati di libri possiamo provare. Parole bellissime e vere che non posso non condividere, una per una. L’immagine del libro dotato di tutte le anime di coloro che lo hanno letto mi fa pensare ai grandi testi sacri di tutte le religioni ed all’immenso potere che proprio per questo hanno. Mi piacerebbe sapere qual’è la tua personale “macchina del tempo”, intendendo il libro che davvero ti ha fatto perdere la cognizione dello stesso trasportandoti in quel luogo magico di un’altra dimensione… Grazie per questo splendido commento, passerò da te perchè credo troverò qualche forziere pieno di tesori da leggere… 😉

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  3. E non soltanto un libro lascia qualcosa ogni volta che lo leggi. Anche i tuoi articoli,( che leggo sempre con molta calma, perchè dentro di me ho bisogno di sapere che è arrivato il momento giusto per farlo ) mi lasciano sempre qualcosa dentro.
    Questa sera avevo deciso di lasciare uno dei tuoi articoli per ultimo, e dopo circa quattro ore passate ad esplorare queste piccole camere virtuali, costruite di parole, ho potuto gustare con pienezza la ciliegia che troneggia in cima alle torte più belle.
    Mi hai dato ad un certo punto la sensazione allo stomaco che si ha nelle discese delle montagne russe. Quella in cui sembra che all’altezza dello stomaco non ci sia davvero più nulla, e dentro di te l’anima sussulta…sarà perché sono arrivata qui già ubriaca di parole, e tu mi hai dato la carezza finale del giorno. Sarà perché ci sono sempre le parole giuste a rivestire il mondo che hai dentro… bè comunque tutto molto bello ed echeggiante, buona notte!

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    1. Devo confessarti che la lettura di questo tuo commento è una gioia e rappresenta uno dei più bei complimenti che mi sia mai stato fatto. Le parole hanno una potenza indicibile e saperle dosare ed esprimerle in una certa forma fa “scattare” emozioni e sentimenti che poi creano tutto il resto. E’ la differenza tra una collana di perle ed un mucchio di perle sparse… il tuo commento è una bellissima collana e sono davvero contento di averti creato quelle sensazioni. Sono un pò assente dal blog in questo periodo, ma passerò a leggerti perchè credo troverò altre bellissime collane… Grazie!

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  4. Gigi, amico mio, eccomi di ritorno dopo settimane di assenza dal blog. Sono tornato anche per sapere come stai? E da quel che leggo, stai benissimo, cioè nel tuo pieno vigore umano!
    La metafora della porta è spettacolare. Un richiamo a cui non ho resistito: sono entrato e ho rivisto il bambino che si allontanava dal mondo esterno per fantasticare nel suo. Chiuso nella sua cameretta, seduto al centro del tappeto, sfogliava i suoi libri preferiti, prendendoli dalle mura cartecee costruite tutto intorno. Vedi, quel bambino è ancora lì… Pronto a volare sul suo tappeto volante. Basta leggergli un bel libro, o un articolo come questo, ed è contento. Grazie.
    Alla prossima! 🙂

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    1. Ciao vecchio mio! Tranquillo che anche io ogni tanto mi prendo lunghe pause dal blog e dalla vita in generale… Sto bene, combatto come tutti per affrontare col sorriso ogni giorno che viene e devo dire che i libri mi aiutano molto in questa impresa titanica, quindi meritavano un post e devo dire che il tuo apprezzamento è davvero gradito perchè so quanto piacciano anche a te… un abbraccio amico mio, spero che la vita ti sorrida sempre…

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  5. Leggere può soltanto arricchirci. Ma la questione del poco tempo, non è poi molto una scusa…io ormai con questo gnomo riesco a farlo ben poco!.
    Amico Gig, non so perchè nel lettore non mi da i tuoi post. Ogni tanto devo venire a sbirciare. Ma è sempre un piacere! 😉 buona giornata 🙂

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  6. ciao vecchio milfone,
    questo bellissimo post è, probabilmente, un toccante epitaffio al caro, vecchio, amato libro reso agonizzante non dalla tecnologia bensì dalla idiota vanità diffusa come un potente virus. Mezza Italia scrive e mezza Italia NON legge, in questo Paese si stampano, ogni anno, 65.000 titoli, prevalentemente autoprodotti, libri destinati al macero, ai camini e a mettere in bolla i tavolacci barzocchi delle case in campagna. Quando l’industria del sapere, della conoscenza, della cultura, delle emozioni, delle riflessioni, dei sogni… si trasforma in dozzinale business per appagare malriposte velleità… significa che si è in piena involuzione.

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    1. Tadssssss vecchio mio… le tue riflessioni sono a dir poco geniali. “mezza Italia scrive e mezza italia NON legge” è davvero stupenda quanto amaramente vera. Libri “veri” ormai ce ne sono davvero pochi ed il business è in mano a quei pochi che continuano a sfornare “successi” che poi così successi non sono più. Non so se perchè sono spompati loro o perchè i libri glieli scrive qualcun altro (ghost writers) che evidentemente pecca di analogo talento. Siamo in piena involuzione sotto tutti i punti di vista e l’ispirazione scrittorea non fa eccezione. Ormai riuscire a scovare un buon libro è più difficile che trovare un prodotto valido all’IKEA…. 😉 Un saluto amico mio!

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  7. Ciao Simo, aspetto fiduciosa il tuo libro 🙂 Lo so, lo so … però io devo dirtelo, una persona che scrive come scrivi tu, è troppo bello leggerla ^______^
    Buona settimana tutta e un abbraccioneeeeeee :-))

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  8. Leggo il tuo post, mentre guardo la copertina di un libro comprato nel 1995 e poi messo insieme agli altri, in attesa… Oggi, mentre seguivo in streaming l’annuncio del Nobel per la letteratura a Kazuo Ishiguro, di colpo mi è tornato in mente il suo libro “Gli inconsolabili”, con la sua copertina in b/n: un pianista che suona un pianoforte a coda. Si è accesa una lampadina e credo proprio che sia arrivato il suo momento, ha già aspettato abbastanza no?
    Che bello sentirsi uniti dalla passione per i libri 📚

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    1. Direi che tutto lascia presagire che sia il momento di quel libro. Se, come credo, nella vita niente accade per caso, vuol dire che i segnali sono in quella direzione. Già…i libri uniscono incredibilmente e forse salveranno il mondo… Un saluto a te!

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  9. Infatti qui abbiamo intere stanze con le pareti praticamente fatte di libri….sempre in aumento continuo. Qualcuno mi dice di passare agli e book o roba simile, ma vuoi mettere avere in mano un libro, annusare il suo profumo, sfogliare le pagine? Un libro è per sempre!

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  10. Esattamente come hai detto, un libro, se letto nel momento giusto, è capace di cambiarti la vita, come ho scritto anch’io nell’articolo LIBRI CHE TI CAMBIANO. Davvero un bell’articolo ✌️

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  11. Ti sfonda l’anima!!! Bellissimo questo concetto …
    Ciao Simo, anche io adoro i libri e tu li hai celebrati con le particolarità che ti contraddistinguono … La spontaneità e la capacità di trascinare nel tuo entusiasmo ^________^

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  12. My dear friend, quando parli di libri bruciati penso sempre al bellissimo “Farenheit 451” di Ray Bradbury e la meravigliosa, poetica, commovente trasposizione cinematografica di Truffaut. I libri sono conoscenza, e la conoscenza rende liberi. Voilà.

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  13. quel parallelismo libro porta è da oscar 😉
    posso aggiungere solo un’inerzia di cui son convinta? un libro piace tanto più quando ci ritrovi dentro anche solo una briciola di te stesso.
    Non trovi, gigi?

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    1. Bonjour Herì, Grazie per il complimento. Quello che hai aggiunto è verissimo. Certe volte ci sono libri in cui sembra che l’autore stia dialogando con te…e quando succede è una situazione indescrivibile, quasi un segnale dell’universo 😉

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