L’estate sta finendo

e un anno se ne va… questo è stato un tormentone di una canzone dei Righeira in voga parecchi anni fa. Meglio non ricordare l’anno altrimenti il peso dell’età mi cade addosso tutto in una volta e rischio di rimanere schiacciato.
Questo periodo atteso un anno intero da tutti volge al termine ma, come tutte le cose della vita, anche questo è soltanto un punto di vista.
Lo è perché vale per noi che viviamo in questa fascia di mondo, per uno che vive in Jamaica dire che è estate o inverno non fa nessuna differenza. Provate a dire che arriva l’estate ad uno che vive in Argentina, certamente si intristisce perché la collega all’arrivo di freddo e gelo mentre si illumina quando sa che sta per arrivare l’inverno.
Insomma anche il perenne fluire delle stagioni è una questione di prospettiva, sociale, ma sempre di prospettiva. La realtà è una visione al nostro cannocchiale della vita e dobbiamo renderci conto che ciò che vedo io nel mio strumento potrebbe essere molto diverso da quello che vede un’altra persona anche se lo abbiamo puntato sullo stesso panorama. Spesso descriviamo cose diverse e perciò non ci capiamo.
A prescindere da questo, suppongo che le vacanze estive siano per la maggior parte delle persone uno dei tre grandi spartiacque dell’anno assieme al capodanno ed al compleanno. Sono le tre grandi boe attorno alle quali girano, come barche a vela durante una regata, una quantità indefinita di buoni propositi, la maggior parte dei quali, se non quasi tutti, è poi destinata a naufragare.
“Al rientro si cambia”, quante volte abbiamo sentito da altri o pensato noi stessi queste parole? Che sia per il lavoro che “così non va”, o per il fumo (“devo assolutamente smettere”) o per la tanto rinviata iscrizione in palestra o per qualsiasi altro proposito che riteniamo importante per la nostra vita, la ripresa della vita abitudinaria nelle città in cui viviamo, ci piace pensarla come una rinascita, un qualcosa che le ferie dal lavoro, comunque le si sia passate, hanno sottratto ad una monotonia che ci spinge a fare sempre le stesse cose e che ci toglie l’entusiasmo di andare a cercare qualche novità o addirittura a cambiare vita. Già, cambiare vita, perché no? Quanti di voi sarebbero disposti a cambiare tutto? A mollare il lavoro e trasferirsi altrove a ricominciare?
Tanti io credo, molti addirittura non lo ammettono neanche a se stessi, adducendo i mille problemi che impedirebbero una vera rinascita quali la famiglia, il lavoro o…boh.
Spero che, se non riuscirete ad aprire un baretto sulla spiaggia ai Caraibi o in qualche altro posto, almeno abbiate la forza di smettere di fumare o di iscrivervi in palestra…

80 comments

  1. Ogni anno verso la fine delle ferie penso a quello che farò dopo…il ponte sullo stretto, la pace nel mondo, sistemare la questione del riscaldamento globale, pulire la macchina…pulire la macchina? Solo a questo punto mi rendo conto di esagerare! Incredibile l’energia regalata dalle vacanze! Laura

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  2. Bonjour, Gigi, ogni tanto, tra un’appropriazione indebita qui e un prestito a tempo indeterminato là, mi faccio un giretto tra i blog… et voilà!
    Mon petit Gigi est ici, a lasciare pensieri da elaborare comodamente a tempo debito ( e io di debiti non voglio sapere rien!) Dicono che partire è un po’ morire, ma pour moi la mort è come la carta dei tarocchi: morte di ciò che non ci serve più e rinascita con scarpette rosse nuove di zecca.
    Donc, on y va, laddove ci porta il nostro desiderio di abbandonare il prevedibile quotidiano per fiutare l’ignoto. A settembre, a gennaio, a metà aprile o quando la libertà spinge per uscire dalla gabbia toracica.
    Bisous, mon ami, Je pense à toi :*

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    1. Ollallà la mia miss preferita… come va, trésor? In effetti la tua considerazione sulla carta in questione è acuta e condivisibile. Io sto soffrendo di un problema compulsivo, cherìe, ho una sfrenata moltiplicazione degli interessi per cui non riesco a star dietro a tutto…dovrò rinunciare a malincuore a qualcosa, ahimè, altrimenti continuerò a galleggiare in un oceano di mezze verità. Je pense a toi aussì, trèsor…

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  3. dici bene mio caro, gli esseri umani hanno bisogno di “giri di boa” teorici, direi di illusori cambiamenti che il più delle volte rimangono propositi congelati. Credo sia un problema sociale, culturale, progresso, tecnologia e benessere generano accidia e invertono la rotta. La forza di volontà latita e non c’è più nessuno che spiega il perché sarebbe meglio fare oggi ciò che potrebbe essere fatto domani, anzi, tutt’altro 😀 😀 😀

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    1. Eccoti qui, caro socio milfone, è sempre un piacere leggerti. Come sempre hai ragione. Quei “giri di boa”, come giustamente li chiami tu, sono solo alibi temporanei, un metadone che ci si fa due o tre volte l’anno in attesa del prossimo che, sicuramente, sarà quello buono…il modo di pensare dei perdenti cronici. Un salutone!

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    1. forse è davvero più facile trasferirsi all’estero che fare una dieta…il primo è un cambiamento esteriore e lì son bravi tutti…i veri cambiamenti interiori, sono quelli i più difficili… 😉 il bar ha riaperto, che le preparo? Il solito? 🙂

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  4. Ciao Gigi e ben tornato, io è da qualche anno che mi sforzo di fare progetti quando li sento nascere nella mia testa e non in momenti predefiniti dell’anno, ma di fatto, è molto più facile che ciò avvenga quando in qualche modo si stacca la mente dalla routine… infondo basta spostare le ferie e non festeggiare il natale… 🙂

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  5. uelàààà! hai origliato i miei pensieri, Gigi?!?! è da un paio,di giorni che penso: “ma che, Il Geco ancora non torna?!?!”
    A parte questo… ben vengono i cambiamenti (chi non ne ha fatti!?) mentre i “buoni propositi” non fan proprio per me 😉 . (dovrei fare prima il buon proposito di mettere in atto i buoni propositi,
    ma mi pare un proposito spropositato ^_^ )
    aloha!

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    1. Diciamo che in questo periodo “silente” ho affinato la tecnica della sintonia dell’antenna interiore e quindi…ero connesso 😉 Rieccomi dolce Herì, cambiato ma non troppo, consapevole, come te, che i buoni propositi altro non sono che autoinganni. Preferisco una forte volontà. Namastè

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      1. Ecco, intendevo quello! Infatti per essere coerente con questa cosa, che continuavo a ripetere, ho fatto la scelta di lavorare soltanto la mattina….mi sono sentita ricca fin da subito, nel senso che è stata proprio una delle prime sensazioni che ho provato🙂

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    1. Ciao Mari! I cambiamenti sono parte della vita, sono l’essenza di tutto l’Universo. Nulla è fermo, quindi cambiare è adeguarsi allo scorrere della vita. Visto che tutto è in movimento, cerca di spostare il timone verso i cambiamenti che desideri, perché tutto è possibile… 😉

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      1. Sta benissimo! É una bimba molto allegra,come gli altri due,ed ha una vera passione per le farfalle e le lucciole:fa delle facce e dei sorrisi buffissimi quando le vede 😄 Sarà un po’ delusa quest’inverno….

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  6. “La realtà è una visione al nostro cannocchiale della vita e dobbiamo renderci conto che ciò che vedo io nel mio strumento potrebbe essere molto diverso da quello che vede un’altra persona anche se lo abbiamo puntato sullo stesso panorama. Spesso descriviamo cose diverse e perciò non ci capiamo.” ricordiamocelo!

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  7. Ooooo bentornato, era ora!!!!! Io sarò “bastian contrario” come sempre, ma non cambierei proprio niente….oddio una cosa la cambierei ma riguarda solo me e il non cambiarla dipende solo dalla mia scarsa volontà lo ammetto, ma non è né lo stile di vita né il lavoro né la famiglia 😉

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    1. Ehilà Giò! Bello leggerti…in effetti mi sono un po’ isolato per approfondire certi aspetti della mia vita… 🙂 Sul “Viva il cambiamento” mi unisco a te…il cambiamento è l’essenza stessa della vita e dell’Universo… in bocca al lupo per tutto!

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