Comunicazione inconscia

A volte capita di percepire la presenza di persone che comunicano, senza volerlo, qualcosa di importante anche senza che le conosciate, anche se le vedete per la prima volta, anche se non sapete affatto chi sono, perchè misteriosamente stimolano la vostra curiosità, da come si muovono, dagli sguardi che hanno, che non sono adatti a quelle persone con cui si accompagnano in quel momento, perchè c’è un velo di insoddisfazione che voi percepite e quegli altri no. Semplicemente non sono nel contesto adatto a loro. Sanno fingere abilmente e col sorriso, perchè sono forti, sanno che nella vita ci può essere di più di quello che stanno vivendo, ma si vivono il momento e va bene così.
Si capisce che forse sono prigioniere di una situazione che non hanno cercato ma che si fanno andar bene perchè hanno abbastanza forza per reagire ed aspettare che qualcuno, arrivato chissà come e chissà da dove, colga quel velato disagio, comprenda quell’invisibile messaggio. Quelle persone si guardano sempre attorno, al contrario di altre che si mostrano soddisfatte o rassegnate, con un sorriso triste rivolto verso il basso.
Sono messaggi inconsapevoli che trascendono i normali canali di comunicazione, ma se si impara a coglierli si può dialogare anche con un sorriso, per far capire di aver capito. Può finire lì oppure no, non ha molta importanza, il destino farà la sua parte.
Sono cose rare e sono le conoscenze teoricamente più profonde, che generano curiosità reciproca, perchè il linguaggio verbale non è la principale fonte di comunicazione, anzi.
A parte le persone profondamente innamorate e perciò già “connesse”, quel linguaggio senza parole risulta sconosciuto a chi non ha le “antenne” per captare una trasmissione che forse viene da una dimensione che non ci è ancora nota ma che esiste e che può rivelare sempre piacevoli sorprese per il futuro.

93 comments

  1. Che bell’articolo! Oggi sembrano rare le persone che vogliano andare oltre… Sembra che qui nel virtuale esista un mondo sempre più profondo rispetto a quelli lì fuori, eppure ci scrivono le stesse persone del mondo reale 😀 allora qualcosa ci sfugge…

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    1. Ti ringrazio. Però, se ci rifletti un attimo, non è poi così strano. Ciò che dici è vero, sul web le persone simili tendono a cercarsi e ad incontrarsi come nella vita vera, cambia soltanto la dimensione “spazio”; nella vita quotidiana nuoti in una pozzanghera, per cui è difficile (ma non impossibile) incontrare persone con interessi affini, il web è un oceano vasto per cui, con i tuoi interessi attrai inevitabilmente gente che risuona con te in uno spazio enorme… 😉

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  2. Ma che figata i tuoi post, ci trovo sempre un sacco di spunti interessanti! Innsaei lo hai visto? E’ un documentario bellissimo che trovi su Netflix e tra le varie cose parla proprio della comunicazione non verbale. Cita il caso di un artista che a New York è stata giornate intere seduta con una sedia vuota di fronte dove a turno i visitatori si sedevano senza parlare. La cosa ha incuriosito vari scienziati che hanno fatto degli studi!

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    1. Ohiiii un salitone a te vecchio mio…si sono rientrato da un pezzo e mi sono preso un periodo sabbatico in cui ho approfondito alcune delle mie strane fisse con cui non mancherò di sfrancicarvi gli zebedei nei prossimi post…ahahaha Un abbraccio, TADS!

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  3. Conosco bene la connessione di cui parli.
    Il più delle volte nasce tutto dagli occhi. Da chi sa guardarci dentro. Andarci a fondo.
    Capita raramente, quasi mai, e se capita è fortuna.
    Perchè solo le persone con profondità e con anima, riescono a farlo e a percepire le sfumature che si nascondono oltre le apparenze.

    I tuoi post Gig, i tuoi post!! 🙂

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  4. Con l’avvento dei social media e di una società 2.0 viene spesso sottovalutata l’importanza della comunicazione, sia verbale che non verbale. Le relazioni di qualsiasi genere sarebbero diverse da come sono ora, se tutto questo overload informativo si fermasse domani? Ci vorrebbe più comunicazione. Più semplicità.

    Comunque articolo, i miei complimenti!

    Chiara

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  5. Si, però bisogna fare attenzione a non cadere nel tranello inverso. A volte siamo noi a percepire qualcosa, che potrebbe esserci o non esserci. Magari trasferiamo sull’altro qualcosa di noi ma magari non è così. Si chiamano proiezioni 😉

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  6. non sempre sono piacevoli le conseguenze del percepire e conseguente connettersi…mi è capitato di rispondere a una richiesta d’aiuto che ci poteva stare benissimo, sto parlando del reale…e quello che ho scoperto è riuscito a schokkare anche me, che son piuttosto granitica. ma non me ne sono pentita…sono arrivata a condividere un segreto pesante che ovviamente non rivelerò mai a nessuno neppure all’uomo che amo che pure, vista la nostra connection automatica, sospetta qualche cosa…ciao gigi, buona giornata

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  7. L’ha ribloggato su LE PAROLE PER DIRLOe ha commentato:
    Leggendo leggendo, mi sono accorta che questo post forse parla anche di me, almeno in questa difficile fase della mia vita. Mi sono accorta infatti che le parole che talvolta cerco di dire, non vengono accolte (disturbano, anzi, perché esprimono un profondo disagio interiore…) ma sono rare le persone che riescono a cogliere lo sguardo e tutto ciò che esso vorrebbe comunicare. Anch’io, come dice l’autore di questo post, sorrido, ma senza fingere, solo… quel mio sorriso nasconde me stessa a chi non sa leggere!

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  8. E’ bello quando succede, quando uno sguardo dice più di mille parole. Accadde con il mio compagno quando ancora eravamo solo due estranei capitati per caso nel mezzo di un casino di persone appiccicate con non si sa che strana colla… ci siamo riconosciuti subito… come capimmo in seguito non era questione di essere meglio o peggio, di piacersi o non piacersi.. eravamo solo un altra razza 🙂 Le persone emanano molto più di ciò che vorrebbero! Grazie per la riflessione!

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    1. Ciao Hery’…come sempre hai ragione…ma stavolta ho voluto cambiare la foto del profilo per fare vedere anche gli occhi, malgrado siano quelli molto più innocenti di un ragazzino tanti e tanti anni fa… 😉

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  9. Una volta ci facevo caso eccome. Mi è capitato spesso di voltarmi di scatto a guardare le persone attorno a me chiedendo loro tacitamente ” Ma voi la vedete quanta sofferenze dentro quella persona?”. La risposta era invariabilmente “no”; non se ne accorgeva nessuno.
    Nel momento in cui ho capito che per me era solo una dispersione di energie, ho chiuso la saracinesca. Non voglio vedere, o meglio, cerco di non vedere, ma non è facile.

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  10. L’empatia trovo che sia un ingrediente importante per cogliere questi messaggi. L’empatia e forse anche grande spirito di osservazione, un osservazione calma e paziente.

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  11. frequenze in trasmissione che incontrano le medesime in ricezione…ed è così che nasce curiosità e sorpresa di trovarsi allineati su medesime emozioni o riflessioni …capita ed è un modo per condividere, anche una solitudine

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  12. A me,oltre che con tutti i membri umani e pelosi della mia famiglia,capita con gli animali:diciamo che ci capiamo al volo,anche con i selvatici,da sempre. Per questo sono diventata etologa. Dei messaggi delle persone mi fido molto meno

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  13. ti confesso che mi sono ritrovato in larghissimi punti del tuo testo, proprio sovrapposto alle sfumature…
    e la cosa mi ha fatto uno strano effetto…

    io adoro incontrare le anime particolari, scappo da quelle comuni anche se così facendo magari ne perdo qualcuna, di quelle particolari travestite da comuni, che poi di solito sono le più particolari in assoluto..

    la mia filosofia è qualcosa di simile: visto che non so quanto tempo ci è dato da trascorrere su questo pianeta, cerco e ricerco sempre tutto ciò che si divide dal gia visto, ma non è una scelta di migliore e peggiore, è semplicemente la ricerca di trovare punti di nuovi confini, la ricerca della profondità delle variabili, la ricerca di punti di vista sulla vita che non sono i miei, per arricchirmi, per arricchire i miei pensieri, e così tutto ciò che è difficilmente spiegabile spesso diventa semplice… e così ti accorgi che dietro a ciò che vediamo della vita degli altri ci sono infiniti mondi che aprono infiniti pensieri… a volte devi ricercarlo a volte è tutto ciò che trova te…

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      1. Oh! Non è che perché son ripassata e quindi ho avuto tempo di riflettere, adesso le olate io non le scriva, eh … vuol dir niente, Simo, fidati!!! ^_______^
        Però volevo dirti una cosa … quella profonda sensibilità esiste sul serio, è rarissima, proprio come hai detto, ma caspita se esiste, e quelle persone che riescono ad usarla per “entrare” negli altri, sono meravigliose … io le chiamo angeli in terra 🙂

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      2. Non dimenticare che, come in tutte le cose, c’è anche l’aspetto negativo della medaglia…ci sono quelli che lo usano per egoismo e fanno danni…. un po’ come il lato oscuro della forza di Star Wars… 😁

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    1. Il premio per la terza commentatrice è il più ambito, il più bevuto, il più ricercato, il mai trovato, è un viaggio premio all inclusive di una settimana sull’isola che non c’è ma un nostro incaricato te la farà trovare per goderti un periodo di vacanza da sogno lontano da tutte le brutture del mondo….ehehehe ciao Normajet!

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  14. Se volessimo tradurre il tutto in termini più moderni (e più comprensibili ai più), potremmo dire che “bisogna trovare un dispositivo compatibile per creare una connessione”. Il problema è che la compatibilità è assai rara, ma chissà che prima o poi non avvenga l’impossibile! Io resto in attesa della notifica “connessione avvenuta con successo”. Eh sì, sono una persona che ama metterla sul ridere 🙂

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    1. Ehhhh ma tu giochi assai bene con le parole e chi legge il tuo blog se ne accorge…gente, visitate il blog di questa ragazza e non rimarrete delusi! Bene, ora dopo la (meritata) pubblicità, ti dico che quel dispositivo ce l’abbiamo tutti ma forse non abbiamo le istruzioni per usarlo al meglio… 😉 sorrido…

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