Rovistare nella spazzatura

Nello scorso febbraio mi aveva colpito una notizia letta sui media per caso: a Bari, in un cassonetto per la raccolta differenziata della carta, sono stati buttati centinaia di libri in ottime condizioni appartenuti ad una persona defunta, i cui eredi, ovviamente, non sapevano cosa farsene.
Dal momento che la cosa è avvenuta proprio di fronte al megastore della Feltrinelli, il contenitore si è trasformato in un negozio gratuito da cui le persone hanno fatto un inaspettato “free shopping”, svuotando completamente il cassonetto.
Devo constatare con soddisfazione che l’assessore, dopo questo evento, ha lanciato una campagna “proteggiamo i libri” con indicazioni precise su dove portare i volumi di chi vuole disfarsi di opere ancora in buone condizioni. Con una sensibilità inconsueta per un politico, l’assessore in questione ha dichiarato: “Gettare un libro significa gettare un pezzo di storia delle persone che lo hanno letto o scritto”.
In fondo non tutti i politici sono ladri e deficienti.
Ebbene, ieri pomeriggio, mentre gettavo la mia bella busta di carta nel bidone della raccolta differenziata del mio condominio, ho intravisto sul fondo, tra un mare di cartacce, due libri nuovissimi.
Come un vero barbone, mi sono infilato nel cassonetto e li ho recuperati, salvandoli dal macero e non nascondo che mi sono sentito come qualcuno che avesse salvato qualcosa di prezioso.
Uno era “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe e l’altro, in inglese, “The magic city” di E. Nesbit.
Il primo è arcinoto ma non l’ho mai letto e quindi ho voluto pensare che l’Universo me lo abbia portato perchè lo facessi.
L’altro non lo conosco ma è bellissimo ed aveva il segnalibro su una pagina dove si parla di leoni con dei fiori secchi tra quelle pagine.
Io sono del leone e sono fissato con tutto ciò che lo rappresenta, casa mia è piena di immagini e peluche di leoni, ne ho uno tatuato e se potessi tenere un leone a casa lo farei, ed anche questo mi è sembrato un segnale.
Ora non mi resta che leggerli…

68 comments

  1. Solo al pensiero che qualcuno, un giorno, potrebbe buttare i miei libri…no, non ci posso pensare! Io, una volta morta! vorrei essere bruciata come una strega ma i libri no…ognuno di loro è un momento della mia vita. I libri sono patrimonio dell’umanità e dovrebbero essere protetti, tutti. Dovrò fare testamento e lasciarli a chi li merita. Salviamo i libri! Laura

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  2. la profezia di celestino dedica un capitolo a quegli accadimenti che ci capitano nella vita, per i quali se il nostro sguardo non è attento e consapevole passano inosservati oppure se lo è ma allo stesso tempo viene distratto da altre priorità prendono il nome di futili coincidenze… a me piace pensare e credere che siano in qualche modo segni, messaggi, combinazioni di un destino che noi possiamo decidere di cogliere per ricercane origini e senso, senza la presunzione di riuscirci per forza ma con la certezza di avere un modo interessante di impiegare il nostro tempo e la nostra vita…

    “nulla è per caso”, da uno dei miei autori preferiti

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  3. Sembra essere una grande metafora dei nostri tempi. Stiamo buttando cose di valore, ma è bello sapere che ogni tanto qualcuno si butti dentro un cassonetto per recuperare i valori che stiamo perdendo e inoltre, nel tuo caso, la vita rivela quanta sinergia riesca a darci.
    Bellissimo post! Bellissime idee

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  4. ti hanno trovato loro!!!
    Ma io sono davvero sconvolta da quello che ho letto … ma come si faaaaaaaa?????????
    io li prendo, li tocco, li accarezzo, ascolto il suono delle pagine quando li sfoglio, annuso il profumo della carta, mi emoziono quando ne prendo uno che desidero da tempo ( e pure il desiderio coltivo).
    Vivo circondata da libri, li voglio avere ovunque…
    ma poi dico, regalateli no????!!!!!!!
    Un bacio Gigi

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    1. Guarda piuttosto che privarmi di uno dei miei libri mi faccio tagliare una mano… ma, del resto, se pensi che abbandonano persino cuccioli e neonati nei cassonetti, non possiamo certo stupirci… 😉 Un bacio a te bella Titti!

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  5. Complimenti, caro Gigi, per quei doni inaspettati.
    Personalmente ritengo che ogni scelta che effettuiamo comporta un certo corso di eventi.
    Credo che la razionalità ci impone di mettere in atto quelle scelte che saranno il più vicino possibile alle nostre preferenze.
    Quando il destino scende in campo mischia le tue carte e la razionalità soccombe all’incalzare degli eventi.
    Mentre penso questo, però, mi sovviene il ricordo di qualcuno che un dì disse: un libro è la morte di un albero, o qualcosa del genere.
    Come sono fortunati i minchioni!
    Nella vita tutto scorre e passa… loro no… restano immobili… ed hanno sempre una forma smagliante.
    Ciao Gigi, buona giornata, iago.

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  6. Non ti dico che ho ancora i libri delle elementari, ma quasi! Quelli delle medie e delle superiori ce li siamo scambiati tra parenti. Quelli che mi sono scelta, o che mi hanno regalato, li ho disposti in diverse librerie. Ma, mi sono dovuta arrendere anche al digitale. Che dirti? Buona giornata e buona lettura ..re della foresta 😊

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    1. Come te, anche io conservo i libri di quando ero bambino e della scuola…ed anche io, per comodità specialmente per viaggi e spostamenti, ho anche il digitale. Buona giornata e grazie cuoricina. Anche i leoni fanno le fusa… 😉

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  7. ecco un’altra prova che sono i libri a cercarci.
    mi ricordavo la storia di Bari, ma non sapevo nulla della decisione dell’assessore… anche questa cosa è la prova che “rovistando nella spazzatura” si trova qualcosa (o meglio qualcuno, in questo caso) di buono. 😉
    Buona giornata… leone ^_^

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  8. E’ capitato anche a me qualche anno fa e ci ho scritto anche un post, proprio come hai fatto tu! Beh, direi meglio per te che hai guadagnato due ottimi libri.
    Tra l’altro hai trovato una piccola chicca della letteratura per l’infanza del primo novecento inglese. Edith Nesbit è stata una scrittrice raffinata e mai banale. Donzelli qualche anno fa ha pubblicato una sua raccolta di racconti con bellissime illustrazioni originali.
    bravo Gigi! 😉

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  9. Io sto riflettendo da tempo sui miei libri (che sono davvero tanti) e – poiché mi piace continuare a comprarne di nuovi – li sto gradualmente regalando a chi posso: ad esempio, un certo numero di testi sul femminismo (degli anni che furono) li ho donati al Centro di cultura delle donne del Mediterraneo, alcuni sull’intercultura ad un’amica mediatrice interculturale e così via. Ma ho i miei libri del cuore e penso di lasciarli un giorno come dono ai miei familiari (con dedica).

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  10. Mai buttato un libro!Ho ancora tutti quelli che avevo da piccola. In casa abbiamo dovuto dedicare una stanza intera ai miei libri,più tutti gli altri su mensole e librerie varie. Ne ho perfino in bagno….Nei cassonetti ho trovato alcuni dei miei gatti,pu

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  11. Per ragioni di recupero di spazio VITALE mi sono trovata nella triste necessità di dover fare una scelta e eliminare dei libri. Mi sono informata a lungo, ma non sono riuscita a trovare un’istituzione che accettasse libri usati, da mettere a disposizione del pubblico, per fortuna sono riuscita a vendere pochissime riviste di interesse storico e pochissimi libri al prezzo della benzina o di due caffè. Non cercavo di guadagnare, quindi sono stata contenta perché almeno queste poche cose saranno riproposte nei mercatini dell’usato. Per il resto, non c’è stato che il cassonetto, con dolore, un vero funerale culturale. Spesso ho visto un uomo di un quartiere confinante col mio fare, come hai fatto tu, avventurosi recuperi nei cassonetti della mia zona… 

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