Satori

Oggi ho preso uno spunto e fatto una promessa di dedicare questa riflessione a qualcuno che mi ha ispirato l’idea di questo post per cercare di descrivere qualcosa di indescrivibile, qualcosa che solo la millenaria filosofia orientale poteva intuire e che non ha un corrispondente termine nella nostra lingua. Sto parlando del “Satori”.
E’ un termine zen che si potrebbe grossolanamente tradurre con “risveglio improvviso”. E’ come varcare un cancello, ci si potrebbero impiegare anni per avvicinarsi ma potremmo non riuscire a varcarlo mai e vivere nell’inconsapevolezza come fa la maggior parte delle persone.
E’ un momento di risveglio, quel momento in cui ci sentiamo tutt’uno con ciò che stiamo facendo. Non esiste più l’osservato e l’osservatore perché questi termini finiscono per coincidere. Ed è incredibile come anche la fisica quantistica sia arrivata a questa conclusione: la realtà osservata non può essere distinta dall’osservatore.
Quante volte facciamo qualcosa mentre stiamo pensando ad altro? Forse sempre. Il satori è il momento creativo in cui siamo così presi da ciò che stiamo facendo che ci dimentichiamo di dormire, bere, mangiare, perché siamo tutt’uno con la nostra azione, è l’ispirazione di chi crea capolavori. Facile? Scontato? Non succede quasi mai! Non alla gente comune.
Per entrare nella mentalità aperta al satori, dovete semplicemente lasciarvi andare: sappiatelo e abbiate fiducia. Raccoglietevi nel silenzio o in ciò in cui siete impegnati e che vi appassiona e poi ascoltate la vostra mente. Sentirsi liberi dalla continua lotta interiore con la vita è un piacevole preliminare al satori.
Il satori è uno stato nel quale una persona si trova in armonia con la realtà esterna ed interna (interiore), uno stato nel quale la persona coglie pienamente la realtà ed è un’esperienza momentanea, infatti questa è la sua caratteristica fondamentale. Se non è improvvisa non è satori Vi è mai capitato di vivere attimi come questo?

48 comments

  1. Chissà … forse è talmente breve ed estemporaneo questo momento che può anche essere capitato a tutti! Forse però non tutti lo hanno riconosciuto …
    La bellezza e l’intensità di qualcosa che stiamo facendo e che ci appaga pienamente però dovrebbe essere come un fulmine a ciel sereno e lasciare il segno, se non nel cielo, nel nostro cuore, ma forse ancora più in profondità. Credo di si, che possiamo averli questi segni, io sorrido spesso per questi segni 🙂

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  2. naaa! non mi ci metto nemmeno a meditare… ho la mente ribelle, vaga dove vuole… inarrestabile :-/
    però mi piacerebbe riuscire ad avere la meglio su di lei

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  3. Mi succede ogni volta che mi sento coinvolta in ql che faccio.Ogni volta che faccio al che mi piace e che mi fa stare bene o semplicemente vi penso o penso al momento in cui lo farò.
    Complimenti per il blog.Ciao

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  4. Anche io avevo già provato questa sensazione di vivere in armonia sia con me gli altri e sopratutto dentro in me questa immensa serenità, lo trovavo quando leggevo sulla spiritualità degli nativi americani…

    In questo periodo della mia vita mi impegno a leggere la bibbia e conoscere Dio.. e sento spesso la sensazione di questa armonia completa …

    Il risveglio improvviso, deve diventare il risveglio permanente …

    buon sabato caro Gigi

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    1. Ciao Rebecca! Il Satori è un momento, un flash di conoscenza ed è già un grande traguardo per noi esseri umani. Penso che una sensazione simile in modo permanente l’abbiano conosciuta soltanto gli “illuminati” come Gesù o Buddha… 😉

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      1. E comunque, nella forma assoluta intesa dal post penso che capiti davvero molto raramente, certo concentrarsi magari sensa sentire le parole degli altri intorno o senza darvi alcuna ttenzione è una cosa, ma qui si sintende un tipo di concentrazione e di estraneazione molto intensa.

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      2. Infatti…e credo ci voglia anche una certa predisposizione, come ti ho già scritto altrove. Praticando da molto tempo la meditazione vipassana mi è capitato a volte di vivere momenti che mi riesce difficile anche descrivere…quasi di estasi momentanea che ritengo siano catalogabili come Satori…

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  5. Credo che a questo stato di arrivi dopo un percorso. Non è gratis, ha un prezzo. Bisogna anche capire chi siamo, liberarci da orpelli, entrare in sintonia con se stessi e gli altri, sentirsi tutt’altro uno con l’ universo. Ciao Gigi, buona serata.

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