Ayahuasca

Questo è il seguito al mio precedente post sulla ghiandola pineale e sulla sostanza da essa prodotta, la DMT, visto che molti si sono incuriositi.
La Dimetiltriptamina, ribattezzata dal ricercatore americano Rick Strassman, “la molecola dello spirito”, è quindi già prodotta dal nostro cervello e viene secreta in grandi quantità al momento della nascita, della morte e durante il sonno.
Ma noi produciamo anche un enzima che si chiama Mono Amino Ossidasi (MAO) che disattiva la DMT prodotta e quindi ci impedisce di sperimentarne gli effetti. E’ come se avessimo uno strano blocco fisiologico naturale.
Ebbene, sin da 2.500 anni fa, le popolazioni indigene del Sudamerica hanno individuato due piante nella foresta amazzonica, la liana di ayahuasca (Banisteriopsis Caapi) e la foglia di Chakruna (Psychotria viridis). La seconda contiene il principio attivo della DMT, la prima, che è l’ingrediente più importante, disattiva l’enzima MAO e quindi lascia che la DMT dispieghi in pieno i suoi effetti che altrimenti sarebbero bloccati, evento che, come ho già detto, avviene quotidianamente, in dosi diverse, nel nostro corpo durante la notte, visto che la DMT è prodotta dalla nostra ghiandola pineale.
La prima questione strana è come abbiano fatto gli antichi indios dell’Amazzonia a scoprire, tra centinaia di migliaia di di specie vegetali della giungla, l’esatta combinazione di due piante in grado di produrre gli effetti dell’ayahuasca! Questo, ad oggi, resta un mistero.
L’assunzione di questo preparato non è cosa da poco, va fatta sotto la supervisione di un Ayahuasquero esperto perchè non è come fumare una canna. Possono succedere cose incredibili per cui è una cerimonia di gruppo che va effettuata con un esperto “guardiano”.
Ognuno ha esperienze differenti con questa sostanza, del resto chi ha letto i libri di Carlos Castaneda sa che gli antichi sciamani erano in possesso di tecniche di viaggi mentali, con altre sostanze simili, come il peyote e la mescalina, che nessuno ha mai compreso.
Sta di fatto che per alcuni l’esperienza è al livello di guarigione fisica, per altri ha a che fare con la sfera emozionale. In ogni caso pare che sia un’esperienza che lascia un segno profondo in chi l’ha fatta. Si aprirebbero le porte della percezione e ci sarebbe un processo di “purificazione”, effetto descritto anche dal grande scrittore Aldous Huxley.
L’ayahuasca non ha proprietà curative riconosciute ma l’effetto che dispiega attraverso i meccanismi cerebrali ha indotto profondi cambiamenti in tutti coloro che l’hanno sperimentata.
Un aspetto molto importante di tutto ciò è il fatto che l’ayahuasca è perfettamente legale. Certo non troverete questo antichissimo preparato sugli scaffali del supermercato e neanche in giro da canali più loschi ma, persino in Italia, Paese notoriamente repressivo in fatto di stupefacenti, non si è potuto fare a meno di riconoscere che si tratta di sostanza naturale non vietata dalla legge. La DMT è considerata illecita, infatti è presente nell’elenco legislativo delle “droghe” proibite, l’ayahuasca no. Dal momento che la DMT è prodotta dal nostro cervello naturalmente, tutti sappiano che nascondiamo in testa un pericoloso spacciatore.
Sugli effetti è difficile descriverli, se date un’occhiata in rete potrete trovare le esperienze più disparate e particolari, nessuna uguale all’altra, ma tutte segnate da un mutamento profondo delle persone che l’hanno assunta.
Esiste un libro interamente dedicato a questa sostanza, opera di un giornalista americano, considerato uno dei più grandi esperti (occidentali) di ayahuasca al mondo, la cui immagine di copertina è in cima a questo post… se cercate un libro interessante da leggere per la prossima estate, ve lo consiglio.

55 comments

  1. I “selvaggi” sono troppo spesso sottovalutati:c’era più saggezza e conoscenza in loro che nella maggior parte dei filosofi e degli scienziati. Con certe sostanze chi non è un Indio deve stare molto attento perché possono uccidere o creare danni molto gravi

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      1. Infatti non hanno spiegato mai…del resto dei media non c’è da fidarsi. Nel libro si parla di questa sostanza in modo scientifico e non è mai morto nessuno…

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      2. Lo immagino, ma da quello che ho potuto riscontrare non è che si possa anche essere sicuri di quello che scrivono nei libri….ognuno racconta la sua versione…

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      3. Magari no, ma stiamo parlando di una pratica millenaria. L’utilizzo da parte di mocciosi di chissà quale intruglio nelle grandi città non ha niente a che vedere con questa sostanza

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      4. Sì lo so, sono pratiche usate dagli sciamani dalla notte dei tempi…..ma anche gli sciamani facevano e fanno uso di droghe durante i loro riti…..quindi non lo so.

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      1. Si e no, Gigi. Il discorso è molto complesso.
        Non tutti i farmaci mimano sostanze naturali. Molti sono effettivamente di derivazione naturale e restano standard terapeutici ancora validi. Altri assolutamente no.
        Esiste una cosa chiamata fitocomplesso, che è data dall’insieme delle sostanze presenti nella pianta. In alcuni casi si è visto che la somministrazione del fitocomplesso rispetto al singolo estratto può dare risultati migliori o mitigare gli effetti collaterali.
        In altri casi è meglio utilizzare solo la sostanza attiva.

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  2. ben… ma la MAO (da non confondere con il MAO che tratta di ben altro) quando la produciamo?
    sarebbe interessante saperlo visto che, almeno ufficialmente, dormend (io) dalle 3 alle 4 ore per notte di DMT il mio sistema sifulo ne produce ben poco…
    ( 😉 ho annotato titolo e autore del libro 😉 )

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      1. ahahahahahah !!! sono rovinata?!?!?! mi sveglio intorno alle 3 e alle 4, solitamente, e corro giù in cucina a prepararmi un caffè.
        ma secondo te, al Sig DMT , il caffè piace?
        (va beh, la butto sul ridere ma questo commento ha molte tristi verità… :/ leggerò quel libro)

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