La sindrome dell’impostore

Una delle trappole più infide che la società di oggi ha costruito artificialmente è la cd “sindrome dell’impostore”.
Essa non è altro che la paura di non essere all’altezza per ricevere i riconoscimenti e gli apprezzamenti degli altri.
Il più delle volte, quando raggiungiamo ciò che ci siamo prefissi di ottenere pensiamo che sia dovuto al caso o a fattori esterni, mai a meriti nostri e quindi o subentra la paura di non poter mantenere quel livello oppure la paura che se gli altri sapessero chi siamo veramente non ci stimerebbero così tanto.
Da qualunque lato la si guardi, c’è sempre un divario, più o meno profondo, tra come ci percepiscono gli altri e come noi ci sentiamo realmente. Può essere occasionale, ma arriva spesso a diventare un modo di essere costante perchè il nostro sistema sociale marcio incentiva questo sentire.
I modelli di oggi sono diventati i personaggi del cinema, della TV ed in genere dello spettacolo. Se non sei magro/a come tizio/a o vestito/a come caio/a, sei inferiore; se non hai l’ultimo modello di PC o di smartphone ti guardano con disgusto.
I tuoi genitori hanno fatto sacrifici per iscriverti alla tale università e tu non ottieni i risultati che si aspettano da te, quando magari il tuo sogno è stato sempre quello di recitare in teatro (ricordate “l’attimo fuggente” con Robin Williams?).
Adolescenti che hanno avuto rapporti che emarginano le amiche perchè sono ancora vergini, iniziazioni nei college o nelle scuole, in caserme, appartenenza a sette religiose, ecc. Se non sei schierato ed inquadrato in un gruppo “alla moda” non sei nessuno e da qui nasce la nostra ansia di non essere all’altezza.
Ma all’altezza di che? Ognuno di noi credo sia un essere unico ed irripetibile, come un’impronta digitale o come un fiocco di neve, non ne esistono due uguali, quindi perchè si devono costringere gli esseri umani a somigliare a questo o a quello o a possedere questo o quello per essere qualcuno? Perchè non concentrarsi unicamente sul realizzare se stessi liberi da qualsiasi condizionamento esterno? Perchè questo modo di pensare è ignorato ed anzi avversato? Parlare in prima persona, a questo punto, sarebbe già un traguardo, perchè quando ascolto qualcuno che inizia una conversazione con il “noi” fuggo via a gambe levate perchè è un morto che cammina.
Antony De Mello, a tale proposito ha scritto un libricino che vi consiglio di leggere: “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, perchè se fai nascere un’aquila in una covata di galline questa non scoprirà mai che sa volare e passerà a terra il resto della sua vita credendo di essere un pollo.

66 comments

  1. L’omologazione è ovunque anche nei blog, il branco aiuta, protegge, consola, evita il confronto vero. Il concetto di “impostore” da cui parti secondo me non è adeguato al resto dell’articolo perché nessuno si pone il problema quando si è dentro quel circolo vizioso. Te ne accorgi da fuori. E corri subito a cercare un gruppo più consono alla solirudine che ti porti dentro. Non funziona. Se poi tocchi argomenti sociali, storici, politico-ideologici o relugiosi è finita. Nei blog come nella vita.

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  2. Non sai quanto mi ci ritrovo in quello che hai scritto. Mi sento sempre inadatta, fuori luogo. Scrivo un sms..la risposta tarda ad arrivare ed io mi chiedo dove abbia potuto sbagliare.
    Pubblico un post..idem.
    Questo da sempre. Uno mi guarda? Controllo se ho qualcosa fuori posto…

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  3. Perchè si vive nel mondo dell’apparire! Tutti devono sembrar come tizio o caio, dimenticandosi di essere se stessi, di avere anche loro un cervello che se fatto funzionare è una macchina bellissima, a volte complicata, sofisticata, piena di incognite, ma decisamente unica. Poi aggiungiamoci anche una buona dose di autolesionismo, io son la prima a non lodarmi, ben sapendo che sbaglio, perchè a volte devo riflettere e dirmi “ma la, tu sei davvero molto meglio di”. Una cosa di buono però ce l’ho… me ne strafrego di tutto quello che pensano gli altri, dico quel che penso, mi vesto come mi piace e non bado a sembrare quella che non sono. Dovrebberro farlo tutti, ma son ben pochi quelli che ne son capaci. Buona giornata Gi 🙂

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    1. Ciao La! Dici molto bene, ed andando un pò contro le tradizionali nozioni di anatomia e biologia, io credo che il cervello sia comunque un muscolo che va allenato, stimolato e nutrito. Se lo inaridisci con la Gazzetta dello sport, libri demenziali e trasmissioni TV neurokiller allora è finita. Vedi, secondo il mio modestissimo parere, bisognerebbe eliminare nel proprio giudizio su se stessi qualsiasi paragone. Non esiste dire io sono meglio di… o peggio di… Prova a dire sempre quella che è la sola ed inconfutabile realtà: “io sono unico!” Non esiste meglio o peggio quando si è unici al mondo… 😉 Bacio a te…

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  4. Vivere in una società che non appartiene a me, e molto difficile, ma da anni provo vivere la mia vita come lo piace a me..
    Non mi va di seguire la massa..mio cellulare un vecchio erricson si ha spento anno scorso e cosi ero costretta comprare un smartphone (dl Europspin) per 48 euro… insomma non mi piace e delicato .. ho ancora un computer dal 2002 un xp sp3, e lento come una lumaca e mi fa arrabbiare, ma finché funziona rimane qui…
    Un volta pensavo che solo le marche sono prodotti di qualità, forse 50 anni fa, ma oggi e fatto tutto per max 5 anni..
    Se non fai come la massa sei un outsider, e la stesso va con la religione, orientamento sessuale.. meglio tenere alcune cose nascoste..
    Questo ti fa diventare prigioniera della cosi detta società civile..

    Buona settimana caro Gigi

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    1. Ciao Federico! Bè hai colto un aspetto che mai avrei immaginato…diciamo che mi piace stimolare la riflessione nelle persone affinchè si pongano domande…io non ho le risposte ma il solo fatto di porsi le domande lo vedo come uno stadio dell’evoluzione…occhio che il drone ti controlla…ahahaha ciao amico mio, un saluto!

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      1. Potrebbe anche essere. ma allora perché quelli come me non ci cadono?
        siamo in diversi i “diversi” che non guardano la TV, non leggono riviste patinate, non comprano abiti firmati, etc etc.

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      2. Credi che siamo così tanti, Herì? Io non credo. Magari qui siamo in parecchi ma nella vita di tutti i giorni io vedo menti mortificate dalla pochezza ovunque. Forse abbiamo buoni anticorpi, forse ci informiamo, leggiamo, siamo curiosi di capire… o forse siamo soltanto anime antiche che non si fanno più fregare… 😉

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      3. naaaaa, quello è un incantesimo già troppo sfruttato… ti ho detto che non seguo le mode, no?! ci vuole, e qualcosa di diverso. all’occorrenza ci penserò…

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  5. Ma questo sistema è in uso già da quando un bambino è piccolo, dall’asilo. Uniformare, rendere tutti uguali. Il diverso è emarginato, temuto, mobbizzato. Ognuno ha i propri talenti e questi talenti dovrebbero essere coltivati, incentivati. Sono convinta che i tuttologo non esistano. C’è un disegno in questo, secondo me. È la rivincita dei mediocri.

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  6. E’ esattamente quello che succede ovunque. Io l’ho constatato nel mondo letterario dove certi scrittori, sconosciuti esattamente come me, si sentono superiori perchè scrivono romanzi anziché racconti. Tentando di far passare il racconto come una forma di letteratura minore. Tutto, ovviamente, rimanendo nel buio del sottobosco editoriale.

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    1. E’ sempre la solita, vecchia storia, Nadia…per fortuna ci sono persone che non ci stanno…poche ma ci sono…poi ci sono quelli che credono di essere liberi ed invece sono inquadrati peggio degli altri…e quelli sono irrecuperabili… 😉

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  7. Gigi……che post azzeccato…proprio oggi ho postato “Mi spiace ma non posso” se volessi leggerlo…….sposa l’idea celata nel tuo articolo raccontata di mia pelle😁

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  8. mi piace la visuale dell’impostore geneticamente modificato… chissà quale cromosoma è … che madre natura ha interrotto o … vabbè lassem perder giaà solo la parola impostore mi fa prudere le mani… scusa!!!!!

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  9. Imprinting socio culturale…. per me possono andare tutti a farsi una gita in barca (non volevo esser volgare)… di greggi ce ne sono a migliaia… ma penso che il problema non sia il contesto… ma proprio le menti influenzabili… quelle che non si sforzano di “vedere2 oltre il fumo … comunque gigi… un anticonformista come me non la rinchiudono in un recinto anzi… mi faccio DA SOLA la mia bella Transumanza…. ehehe bell’articolo complimenti .. 🙂

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      1. Ai ragione Gigi. Sei più buono di una cremeria credimi ! 👍 e non dirmi che non te lo hanno detto perché non ci credo! Che sei buono! Mica la cremeria…. il post mediatico è tuo… mi adeguo…😂😂😂😂😂❤

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      2. Puoi dirlo solo tu! Immaginavo… viene naturale… ma secondo me tu sei un buon gelato artigianale … non si dice di no al gelato! Sto alleggerendo la testa …facci caso … parole attorcigliate… ma son fatta anche di questo! Pazienta! 😂

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