Lo scienziato

Mi chiamo Julius e nella vita ho studiato ed appreso tanto, spinto da una sete di conoscenza che mi ha sempre tormentato, ho letto innumerevoli libri, ho cercato di carpire i misteriosi segreti dell’Universo, ma oggi, all’età di 60 anni e con tre candidature al premio Nobel, dopo tutto ciò per cui ho vissuto, posso dire che al mondo non esiste una biblioteca così vasta che possa insegnarti l’esperienza più di un solo errore che commetti.
Ho sempre amato la vita ed ho creduto che la scienza dovesse essere al servizio di quest’ultima, ho creduto anche che i segreti che l’Universo celava, e di cui io e pochi altri avevamo le chiavi, avrebbero alleviato le sofferenze dell’umanità ma mi sbagliavo.
Gli uomini sono ciechi e crudeli e, per i loro fini egoistici, non esitano a distruggere i loro simili, siano essi dei singoli o milioni di persone, questo dipende dalla quantità di potere di cui dispongono.
Ho amato la ricerca ma ho conosciuto il peccato, volevo essere vita ma sono diventato morte, il distruttore dei mondi.
Avrei potuto ricevere infiniti allori se non avessi avuto una coscienza ma ce l’ho e sono l’unico con cui ci debbo fare i conti, gli altri che ne sanno? Non è colpa mia se non ce l’hanno.
Ho scoperto che una cosa invisibile come l’atomo può avere un’energia tale da salvare il mondo… ebbene ce l’ha ma può anche distruggerlo. Sta a noi la scelta. Evolvere o allinearsi coi barbari delle prime età.
Ora che sono arrivato alla fine della mia vita non so se chiedere scusa o chiedermi perchè mi è stato dato questo “dono”.
Forse, come tutti geni di passaggio su questa terra, sono stato frainteso.

22 comments

  1. Ciao Gigi, un bel post, che ci pone di fronte alla nostra “aggressività”, una vocazione antica come l’uomo, di cui Hoppenheimer è un esempio, artefice e vittima. Mi domando, se saremo mai capaci di andare oltre l’istinto primordiale alla difesa della propria vita, che ci ha permesso di sopravvivere ed evolverci? Mi riferisco all’allarme che scatta nell’archeo cervello, la parte più arcaica della corteccia cerebrale, che avvertiva del pericolo e faceva reagire come tigri ruggenti. Mi spiego: siamo ancora là, nella preistoria, reagiamo come fossimo animali, e lo siamo nel senso più stretto e naturale del termine, solo che non è più tempo di essere aggressivi, non è più tempo di farci la guerra, perché non ci si salva da soli in un’epoca in cui l’economia è in crisi e le armi sono in grado di distruggere il pianeta. I pochi che detengono il potere economico non hanno nulla, in realtà, se non capiscono che ci si salva invertendo la rotta: collaborazione, unione, obiettivi comuni, benessere condiviso, abolizione delle armi, tutela del pianeta, uso positivo delle scoperte scientifiche. Se questo non avverrà e, credo che non saremo capaci di fare un cambio di marcia, siamo destinati all’estinzione e presto, con e senza bomba atomica. A proposito di Hiroshima e Nagasaki, ma che cavolo di bisogno c’era di sganciare le bombe, se i Giapponesi avevano già perso la guerra? Fu eccesso di difesa? Genocidio? Oppure gli americani non sapevano dove metterle?

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    1. Grazie per il tuo meraviglioso commento. Purtroppo, a quello che si è evoluto intorno a noi non ha corrisposto una uguale evoluzione dentro di noi. Come hai giustamente detto tu, oggi abbiamo macchine fantascientifiche e vestiamo in abiti moderni, ma il nostro cervello è lo stesso di quello degli uomini delle caverne, biologicamente parlando. L’evoluzione tecnologica in pochi anni fa passi da gigante ma quella genetica ha bisogno di milioni di anni…chissà come finirà. Quella delle bombe sul Giappone fu una carognata dell’esercito USA. Nell’agosto del 45 Hitler era già morto, Berlino era caduta ed il Giappone voleva arrendersi ma i generali americani avevano bisogno di testare sul campo l’effettivo funzionamento di quella scoperta e, allo stesso tempo, volevano dare un “avvertimento” al loro scomodo alleato URSS che l’atomica ancora non l’aveva…insomma le solite porcate dei militari…ed hanno ammazzato milioni di persone innocenti… 😦

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      1. Ci sono post che toccano le corde più di altri, e il tuo tratta un tema che mi sta a cuore. La minaccia nucleare esiste ed è reale più che mai, ed è una delle minacce casuale o volontaria, che potrebbe condurre alla nostra estinzione. Tra l’altro ho letto il romanzo “Il peso dei segreti” di Aki Shimazaki, che tra le altre cose parla anche del dramma del suo popolo dopo Hiroshima e Nagasaki e si capisce che la ferita è ancora aperta. 🌻

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      2. Io credo che la minaccia nucleare sia in qualche modo superata, nel senso che si è vicini ad un’altra scoperta che può essere tanto benefica quanto terribile come all’epoca lo fu la scissione del nucleo atomico di uranio, ed è l’antimateria. Gli orientali non dimenticano mai i torti subiti, questo è vero… 😉

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      3. Il pericolo nucleare è meno sentito, ma sempre presente. Basta un incidente casuale come Chernobyl o una reazione a catena e addio al nostro splendido pianeta blu. L’antimateria, i buchi neri, i mondi parallele e le bolle spazio-tempo: santo cielo ( è il caso si dirlo), se mi emozionano. Vorrei vivere a lungo solo per saperne di più.🌎

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      4. Io sto studiando proprio quello e già qualcosa ne sappiamo solo che non viene pubblicizzato per le persone comuni e resta appannaggio degli scienziati…ma le potenzialità ti garantisco che sono enormi… 😉

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  2. Sta a noi scegliere se quella particella possa servire x il bene o x il male…ma una coscienza globale è così costituita e nel bene o nel male sempre con la suddetta si faranno i conti..per tal ragione ho scelto la via del cuore..Nel bene e nel male avrò usato la parte migliore di me in coscienza e con gratitudine. Buonanotte❤

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  3. al suo posto mi chiederei i perchè del dono… detto questo non conosco la sua figura, la sua storia ma quello che ho letto mi convince ed invoglia ad andarmi a documentare…

    mi piace però associare a ciò che ho letto sulla biblioteca e sull’apprendere dall’errore un tratto di un libro che adoro:

    “I libri non letti sono molto più preziosi di quelli letti. Una biblioteca dovrebbe contenere tutti i libri su argomenti sconosciuti che i nostri mezzi finanziari, le rate del mutuo e le difficoltà del mercato immobiliare ci consentono di acquistare. “

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    1. bella frase Erik…certi doni te li becchi e li devi gestire. Secondo me hanno approfittato della sua buona fede e delle sue conoscenze per farne un’arma di morte…lo stesso credo sia accaduto per uno scienziato italiano che si chiamava Ettore Majorana, ma lui ha preferito sparire…è una storia misteriosa…

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      1. altra cosa su cui indagare… di fatto tipico dell’umanità più meschina.. quella più povera di cui per uno strano gioco del destino e della nostra pigrizia alla fine tutti si ricordano quando si sarebbe potuto farne anche a meno…

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