Missione extraterrestre

RZXY234 era un’unità esploratrice del lontano mondo di Mentalia. Situato nella galassia GD (goldendream), a 15 milioni di anni luce dalla Via Lattea, RZXY234, che per comodità terrestre chiameremo d’ora in poi Filù, vezzeggiativo usato dai suoi amici più cari, aveva individuato, nelle sue ricerche, in quella galassia lontana lontana un mondo curioso, i cui abitanti sembravano avere comportamenti davvero strani.
Filù, in quanto emerito capitano esploratore di Mentalia, aveva contatti con miliardi di mondi dell’infinita sfera dell’Universo, ma le caratteristiche di quel piccolo pianeta che i suoi abitanti chiamavano Terra lo avevano incuriosito a tal punto che aveva deciso di farci un salto per rendersi conto di come si strutturasse la vita laggiù.
Ottenuto il benestare dal consiglio dei saggi di Mentalia per il viaggio, Filù preparò la sua astronave a curvatura spaziotemporale che gli consentiva di viaggiare ad una velocità superiore mille volte a quella della luce e selezionò altri due membri del suo equipaggio, i suoi collaboratori più fidati e curiosi che lo avrebbero accompagnato in questa missione esplorativa dall’altra parte dell’Universo.
Si mise in contatto telepatico con Dipiù e Cucù con cui aveva sempre effettuato la gran parte dei suoi viaggi esplorativi e li convocò per il giorno dopo alle 20 ora di Mentalia allo spazioporto.
Approntarono provviste ed una buona scorta di “strizzù”, un liquore tipico del posto che faceva fare sogni felici e rendeva ottimista anche il più burbero dei mentaliani.
Sull’astronave aveva approntato mezzi di contatto con le rudimentali tecniche comunicative della Terra per studiare, durante il viaggio, le usanze ed il linguaggio degli strani terrestri.
Quindi, durante il viaggio, Filù, Dipiù e Cucù, fecero scorpacciata dei programmi televisivi terrestri. Scoprirono ben presto che se non si facevano una buona dose di strizzù, le trasmissioni terrestri erano una palla incredibile, tranne quelle in cui apparivano le indigene un po’ nude. Ben presto si accorsero, dall’alto della loro perspicacia mentaliana, che più un programma aveva tette e culi in vista, più era scarso di contenuti, come se i terrestri prediligessero il senso della vista a quello della comprensione mentale.
Durante la visione di uno di questi programmi, Cucù svenne. Gli altri due membri dell’equipaggio compresero che era accaduto mentre osservava una puntata di una comunicazione che si chiamava “Porta a porta”, condotta da un essere orripilante che sorrideva parlando di disgrazie di suoi simili. Il poverino non aveva retto alla cattiveria di quel mutante che si nutriva della tristezza e delle disgrazie altrui. Intervistava governanti che parlavano un linguaggio incomprensibile e pure sgrammaticato, pensando ai cazzi loro (i mentaliani leggono nella mente) e fantasticando sulle porcherie sessuali che avrebbero voluto fare sulla giovane e truccata psicologa di turno ospite della trasmissione.
Ad un certo punto si sintonizzarono su un breve programma che andava in onda ad ogni ora del giorno e della notte, che i terrestri chiamavano TG.
I mentaliani pensarono che fosse un acronimo per Terra Girevole, vista l’orbita del pianeta in questione e considerato il fatto che si spaziava su notizie che avvenivano ovunque sul pianeta. Ben presto si accorsero che era un qualcosa di molto più subdolo che loro definivano “generatore di paura”, un sottile mezzo per diffondere notizie tendenti a creare un clima appunto di paura ed insicurezza per dominare le deboli menti dei terrestri che, udendo di un attentato avvenuto a migliaia di chilometri di distanza, senza sapere da chi e come, decidevano di non uscire la sera a farsi una pizza sotto casa per paura che il pizzaiolo egiziano gli mettesse una bomba nei pomodori o un veleno nella mozzarella.
I mentaliani continuavano a cambiare frequenza, trovando trasmissioni di uno sport che i terrestri chiamavano calcio in cui 22 giovani in mutande rincorrevano un pallone mentre sugli spalti si accoltellavano e si odiavano profondamente. Poi quiz demenziali dove anche il cane di Filù avrebbe vinto un sacco di soldi terrestri, concorsi di canzoni imbecilli, programmi in cui ingabbiavano qualche decina di coglioni e li spiavano, programmi in cui facevano sfilare giovani femmine terrestri e le numeravano come al mercato delle vacche e tanta altra roba simile.
Avevano appena curvato verso Alfa Centauri (quindi erano quasi arrivati) quando Filù, tracannando l’ultimo sorso di strizzù, disse ai suoi compagni di viaggio: “Oh ragazzi, ma che cazzo ci andiamo a fare su questo pianeta? Qui sono tutti scemi, non c’è nulla da salvare”.
Dipiù e Cucù convennero con il loro comandante e, gettando un occhio fugace sul culo di tale Belèn, che era apparsa come ospite a porta a porta, si riempirono di nuovo il bicchiere di strizzù ed invertirono la rotta…

38 comments

  1. SG13051974 era un radio telescopio di settima generazione. Era l’oggetto più all’avanguardia sulla Terra, progettato e costruito da una folle astronoma, S.G., per captare eventuali comunicazioni extraterrestri. Non vi tedio con i dettagli tecnici ma SG13051974 batteva qualsiasi record. A S.G. non importava molto di essere finita sulle prime pagine dei maggiori giornali mondiali, di essere una delle voci più consultate di Wikipedia, e di trovarsi su centinaia di magliette e gadget di vario tipo perché un giorno, lei non ci capiva granché, aveva firmato una liberatoria che in sostanza rinunciava a qualsiasi diritto sulla sua immagine . Era una che credeva alla libertà e quella era una liberatoria…Certo lo sapeva che la consideravano una fessa, ma che importava. Lei aveva realizzato il suo sogno e passava il tempo ad ascoltare rapita i suoni dell’Universo, a decodificare segnali, aveva una specie di orecchio assoluto per lo spazio. Negli ultimi tempi la sua attenzione era stata catturata da interessantissime frequenze che provenivano da una galassia a una quindicina di milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea. Erano segnali molto strani, diversi. Le ci volle qualche giorno per capire, si sentiva elettrizzata da quella sfida. Poi arrivò l’intuizione quando meno se lo aspettava. Una mattina, chiamava a gran voce il sui cane Etì che era sparito da ore. Sentì un abbaiare lontano, poteva essere di chiunque, ma piano piano che si avvicinava, apparivano netti i contorni del suo amico a quattro a zampe… ma certo, quei segnali erano…erano segnali in movimento…erano segnali che si stavano avvicinando! S.G. era al settimo cielo. Si mise subito al lavoro e riuscì a calcolare la direzione del segnale. Era evidentissimo. Sconvolgente. Assurdo. La velocità del segnale era almeno mille volte quella della luce e a quella velocità, S.G. era costretta ad approssimare, quel segnale sarebbe giunto sulla Terra prima o poi. Sarebbe giunto molto prima di quanto aveva inizialmente pensato. Il segnale era affascinante, complesso, a volte alcune frequenze si ripetevano fino alla noia, altre volte c’erano dei picchi brevi che lo rendevano intenso , quasi assordante. Man mano che si avvicinava si potevano riconoscere diversi elementi, ce n’erano tre, i principali, erano come la firma del segnale e poi si poteva ascoltare un sottofondo vario e chiacchierone che disturbava l’armonia dei tre più importanti. Era una scoperta dietro l’altra, era inebriante. S.G. si sentiva ubriaca. Li seguiva con ansia. Qualcosa, qualcuno sarebbe arrivato. Mentre decodificava si sforzava di capire come poter tradurre in un segnale comprensibile a quella fonte un messaggio di benvenuto. Un messaggio qualsiasi per dire vi abbiamo sentito, vi aspettiamo. S.G. non dormiva seriamente da giorni, nei suoi occhi brillava il sacro fuoco della scoperta.
    Quando il segnale arrivò nei pressi di Alpha Centauri ci fu come uno scossone nella frequenza, un picco inaspettato, illogico, rappresentabile graficamente come un grandissimo culo. S.G. sorrise per questa stranezza inattesa. Un istante dopo riconobbe un picco breve e intenso che conosceva e poi tutto tacque. Il segnale non era che una linea diritta e continua. Silenziosa. Se ne erano andati ad una velocità milioni di volte superiore a quella della luce. Come se non fossero mai esisti.

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    1. Finalmente trovo il tempo per risponderti…che dire? Semplicemente geniale! Non trovo altre parole per descrivere la tua “controstoria” al mio postoriella (neologismo coniato adesso). Filù & co. non si erano minimamente accorti di essere stati individuati da SG, forse avevano esagerato con lo strizzù durante il viaggio. Una storia allo specchio per una mente allo specchio…sono certo che se avessero saputo che qualcuno li stava aspettando sarebbero certamente atterrati…e chissà quante cose avrebbe scoperto SG…

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      1. SG13051974 è entrato in funzione alle Officine SG di Urbana, Illinois il 12 gennaio 2xxx. La sua creatrice ideò come ultimo messaggio da inviare nello spazio questa filastrocca ” Daisy, daisy, give me your answer true. I’m half crazy, over the love of you. It won’t be a stylish marriage, I can’t afford a carriage. But you’ll look sweet upon the seat of a bicycle built for two.

        …my mind is going…

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      2. vista la fuga SG ha annegato i dispiaceri scientifici nell’alcool, ha mischiato (cosa che non si deve mai fare ma SG era disperata, nessuno l’avrebbe mai creduta ) era l’ora dell’aperitivo…, se ne fece un paio per cominciare… HappySG è un’altra storia 😉

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  2. 😀 mi ricorda il racconto che sto leggendo in questi giorni di Flaiano, Una e una notte, certo lì Belen non c’è, ma anche il protagonista ad un certo punto si domanda cosa mai dovrebbero trovare di interessante qui gli extraterrestri 😀

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    1. Ma come si può pretendere di creare l’intero Universo in sei giorni? Vabbè che sei Dio, ma adesso se la crede un pò troppo…poi le cose fatte in fretta vengono male…hai davanti l’eternità, perchè tutta sta fretta? 🙂

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  3. Gigi!!!! Ammetto che mi aspettavo di leggere un gioioso evento verso la fine!!!! Non l’ho trovato. 😦 ma sono quasi contenta per questi amici lontani … Eh si!! Perché (ora sono concentrata su ciò che hai scritto e mi sono calata nella parte di osservatrice) rappresentano il seme di un futuro positivo, e ascolta! … anche se fossero bruttini e magari pure un zinzettino antipatici, chisse!!!!! :-)))
    Ecco ^_________^ pur se la storia è triste mi è piaciuto leggerti per la vasta opportunità di riflessione che lascia.
    Buona serata, Gigi!!!!! :-)))) un abbraccio!

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    1. Ohi Norma…magari non sono poi così antipatici e se possono assumere le sembianze che vogliono ti si possono presentare come Brad Pitt o George Clooney…io spero in qualcosina tipo Charlize Teron…eheheheh. La storia non è triste ma solo un po’ critica verso questo Paese che amo ed odio allo stesso tempo… Grazie della visita e una splendida serata a te… 🙂

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      1. E’ triste se ci soffermiamo a pensare a dove si potrà andare a finire di questo passo! Ecco, intendevo questo, ma anche io sono pazza di questo mondo :-)))) D’altra parte bisogna essere un po’ pazzi per amarlo … e di contro … sempre pazzi per odiarlo; quella pazzia però è diversa a seconda dei due casi :-))
        Un abbraccioneeeeeeeeeee

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