Non mi piace

Sanno come prenderci. La frase finale di un notissimo film, L’avvocato del diavolo, fa dire proprio a quest’ultimo che il suo peccato preferito degli umani è la vanità. La diabolica tecnologia ha subito preso al volo l’autorevole consiglio ed ha creato il “like”, il “mi piace”, per dirla all’italiana, per spronare i deboli peccatori umani a ricercare quella vanità che è diventata più importante di ogni altro sentimento umano, persino della ormai obsoleta crudeltà o cattiveria.
Perché qualunque essere, anche il più abbietto, dimentica la sua cattiveria se viene adulato.
Ed ecco che ogni social, ogni sito aperto al pubblico, blog compresi, ha creato il suo asse centrale su quel tasto malefico che spesso ti consente di esprimere una favorevole preferenza anche se non hai letto ciò che è scritto o anche se non ci hai capito un cazzo.
Ed ecco che i social “proletari” come Facebook o Instagram creano e disfano miti in base a quanti “like” si riescono ad ottenere.
Oggi non è più tanto importante quanti soldi hai sul conto corrente, ma quanti “like” hai sul profilo e non c’è privacy che tenga, anzi. Alla fine il genere umano è così coglione che le cose finiscono per coincidere: se hai un sito con milioni di “like” hai anche un conto in banca con milioni di euro.
A volte mi chiedo se uno tipo Einstein o Dante Alighieri fosse vissuto all’epoca dei social avrebbe avuto qualche “like” …ce lo vedete il vecchio Albert che su Facebook posta “E=mc2” con relativa formula…non se lo cagava nessuno, ma proprio nessuno.
O il sommo Poeta che posta la sua Divina commedia…avrebbe ricevuto commenti del tipo “Zio, cazzo dici? prossima volta vacci piano con la grappa”…
Invece oggi, perfetti sconosciuti che non hanno mai creato un cazzo in vita loro si inventano qualche balletto in piscina accanto a due o tre fighe decerebrate e creano personaggi seguiti da migliaia di persone che non credo abbiano molto più cervello delle tipe accanto al protagonista.
O tempora, o mores…avrebbe detto il vecchio Cicerone sul suo profilo…ma anche in questo caso i più arditi avrebbero pensato ad un sondaggio calcistico tra centravanti… “raga, io sarei per Mores, come gioca lui non è capace nessuno…poi chi cazzo sarebbe sto Tempora?, dove gioca?”
Poi la cosa è troppo a senso unico e questo non mi sembra troppo democratico. Perché accanto al “like” non ci aggiungono un “mi fa cagare” per dirlo all’italiana? Forse perché i miti di questa effimera e demente orda di “socialisti” (intesa nel senso di patiti dei social e non politico) temono di vedere i “mi fa cagare” prevalere sui “like”? Se non c’è un pulsante del genere ti limiti ad ignorarli ma a me piacerebbe anche un bel link con su scritto “sei un coglione”, sai che soddisfazione?
Ecco, adesso non mi aspetto nessun gradimento a questo scombinato post…

88 comments

    1. Anche in questo caso abbiamo stesse vedute. Ben venga Facebook se fa selezione e qui tra bloggers il livello sale…postare foto della nonna, del cane o dei figli augurando a tutti buongiorno e buonasera è una demenza che non condivido affatto… 🙂

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  1. Sono d’accordo sulla vacuità dei personaggi improbabili che hanno ottenuto visibilità e consenso su FB o altri social facendo cose da deficiente. I social secondo me sono una strada affollata dove tutti vogliono passeggiare per farsi vedere. Quelli che attirano più attenzione sono quelli che hanno comportamenti “anomali”: o troppo sexy, o troppo cafoni, o troppo scemi, o troppo brutti. La gente li guarda e ha una reazione qualsiasi (che si esprime in ‘like’ perché il ‘pollice verso’ che c’era all’origine è stato eliminato). Che non conta niente, come le persone e i post che li hanno generati. Uno dei segni, non il solo, per fortuna, di questi tempi che i sociologi hanno definito ‘liquidi’. Non c’è niente di solido, tutto scorre come acqua fresca. Non lasceranno segni se non il disappunto, momentaneo anch’esso, di qualche testa pensante. 😉 Ciao!

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    1. Cara Paola, la mia preoccupazione riguarda proprio questo. Per fortuna viviamo in un paese “libero” dove ognuno può esibirsi come più gli piace…il fatto è che la massa informe del popolo elegge suoi “idoli” proprio quei dementi con comportamenti “anomali” come dici tu. Trovo che sia un indice preoccupante della salute mentale di questo paese che accoglie e valorizza simili coglioni, mentre obbliga le vere menti ad emigrare all’estero… Ciao a te e grazie!

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      1. Pigiare quel tasto virtuale in modo così immediato e impulsivo è diverso che scriverlo per esteso. È come il dito medio che viene proprio d’istinto…si propone da solo…invece vaffanculo è più articolato…

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      2. Purtroppo e per fortuna sono abbastanza trasparente ma certe volte mi devo per forza autocensurare…ma stai tranquillo che alla prima occasione scaglio frecce avvelenate…in questo sono una maestra!

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  2. Molto simpatico Gigi. Ti consiglio di scrivere un trattato dal titolo asettico “La sociologia del “Mi piace” social: l’essenza comportamentale vincente nelle pulsioni erotiche, narcisiste ed arriviste della popolazione smart-globale” o qualcosa del genere.
    Magari non ti metteremo mi piace, ma leggeremo divertiti con interesse.

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    1. Raccolgo il suggerimento caro PJ, e visto che di tempo ne ho, un trattato del genere potrebbe surclassare l’insostenibile leggerezza dell’essere di Kundera… 🙂 io cercherò di metterci battute e parolacce quindi magari risulterà più leggibile senza scassamento di maroni… 😉

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  3. La sottile e pungente ironia è perfetta in questa articolo, si coglie il messaggio alla perfezione… purtroppo certi tipi di social hanno cambiato radicalmente il nostro modo di rapportarci con gli altri e con il mondo, e credo sia impossibile tornare indietro… 🙂

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  4. La gente cerca Like, e siamo d’accordo, ma la rabbia la frustazione e la pochezza ha creato più iene da tastiera di quelle che pensiamo e se mettessimo un tasto “fa cagare” gli astiosi, le nullità, i frignoni ed i perdenti non farebbero altro. Io quando non gradisco, ignoro ed è un modo come un altro per far capire che te ne freghi.
    Detto questo, ai Like preferisco sempre una sonora tastata di cul@ ahahahaha

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  5. ho abbandonati fb da anni perché non reggevo più ai likes…e qui ho scritto più volte che preferisco di gran lunga i commenti…la cosa che mi fa più incavolare è quando non ho ancora finito di postare, magari una prosa e già c’è il like.. ovviamente senza leggere manco una riga. che senso ha….buondì gigi…

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    1. quella è una cosa che non capisco…perchè mettere un like se non si è neanche letto ciò che è scritto…e lo fanno in molti..forse si aspettano analogo trattamento e torniamo al discorso di partenza… 😉 Ciao Viki buondì a te!

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  6. Einstein e Dante😁😁 ma anche Leonardo da Vinci 😁ecco perché il tuo articolo mi fa venire in mente la scena dell’incontro di Troisi e Benigni con il genio che non capiva niente😁😁😁 ma…9×9 farà 81??😁 ho un’avversione ‘innata’ ai social perché saranno anche nati con un buon fine, ma tutto questo gossip e mettersi in mostra non mi piacciono. buona giornata Gigi!

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    1. Ciao Titti, guarda secondo me ogni cosa non è buona o cattiva in se, ma dipende dall’uso che se ne fa. L’energia atomica è forse l’esempio più calzante 😉 Io ammetto di usarlo solo per restare in contatto con pochissime persone, infatti non ci sono con nome e cognome ma in incognito… grazie della visita e buona giornata a te mia cara…

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      1. Nooooo Albert è il mio idolo…il genio più pazzo e visionario della storia…certo la materia è tosta ma se inizi a capirla ti garantisco che non c’è niente di più affascinante… 😉

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      2. ma sai che non sono sicuro che tu ne sappia così tanto su di te? Non ti è mai capitato di stupirti per qualcosa che hai fatto e non credevi di poter fare? Guarda che non esiste una sola Jasmine e l’una spesso non conosce le potenzialità dell’altra… 😉

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      3. e che dovrei scrivere dopo un commento del genere?! ..
        Grazie per la fiducia! 😂
        Si, mi è capitato molte volte, ma mai nelle materie matematiche o scientifiche. Lì ho un vero e proprio limite…davvero!!

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      4. Noooooo non esistono limiti! Anche io lo pensavo…sono stato rimandato in matematica a scuola e non ci ho mai capito nulla fino a quando mi sono messo in testa di mettermi a studiare la fisica…e ci sto riuscendo…fidati che puoi farlo anche tu se davvero volessi 😉

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      5. Il termine “retta parallela” mi è stato attribuito dal mio Lui, ma non sta a significare la mia rigidità, ha un significato più profondo, magari a forza di leggermi capirai 😀

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  7. ah ah ah! E dici a me che sono in forma? hai una penna graffiante è dir poco…solchi di Humour profondi… Einstein che posta l’equazione base della relatività è impagabile come i presunti successivi commenti….e Dante fatto a Grappa! Si’ gruosse!

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