AAA cercansi sognatori

Non vorrei sembrare monotematico sul tema ma in questo periodo va così.
Ho la sensazione continua che mi sto perdendo qualcosa. Ti svegli al mattino e ti senti quasi in trappola perchè sai che non potrai fare durante la giornata appena iniziata tutto ciò che vorresti fare. Non mi riferisco ai sogni comuni di ricchezza e cazzate tipo lampada di Aladino nel senso di trovare una Ferrari sotto casa o roba del genere. No, è qualcosa di più sottile, si tratta di fili invisibili e subdoli che ti legano ad una routine massificata che ti porta al lavoro, al supermercato, in posta e, se ti va bene, a qualche festa dove parlerai di cose stupide con gente stupida.
Sarò pessimista ma non ce la posso fare a continuare a solcare queste praterie deserte che tutti chiamano “vita”.
Io amo la vita, forse le chiedo un pò troppo e lei, poverina, si rende conto che non può darmi di più perchè mi reputa ingordo, non mi accontento di quel poco che offre e sento la sua voce sottile che mi sussurra: “ma come mai non ti accontenti come fanno tutti?”
Vorrei risponderle che lei può dare molto di più, che forse si è impigrita a furia di accontentare desideri banali, come un mago a cui chiedono di far apparire una colomba dal cilindro, perchè la vita può compiere davvero magie se sappiamo risvegliarla.
Sotto la cenere di ognuno di noi cova un fuoco che non aspetta altro di essere alimentato, per liberare le fiamme di una passione che caratterizza l’anima di tutti, solo che noi non alimentiamo più quel fuoco e lui si è quasi spento.
E qui nasce quella lotta senza quartiere tra noi e la nostra anima che vuole emergere e farci essere ciò che siamo invece che dei nomi con un ruolo ed un solco stabilito alla nascita.
Ed è proprio quel solco che ad ogni risveglio mi sta stretto, perchè vorrei conoscere qualcuno che sappia parlare col cuore e con gli occhi invece di incontrare ovunque persone che ti chiedono “come va?” quando è ovvio che non gliene frega un cazzo. Chiedo troppo?
Lo so, così si vive male. Aspettare una luce in un tunnel è forse un’utopia ma sono un sognatore e voglio credere che alla fine di quel tunnel la luce ci sia e, come diceva John Lennon “you may say I’m dreamer, but I’m not the only one”.
AAA cercansi sognatori, so che non ce ne sono molti ma io non perdo la speranza e continuo a cercare perchè accontentarsi del “meno peggio” non è mai stata la mia filosofia.
C’è un filosofo contemporaneo che si chiama Igor Sibaldi (non so se qualcuno ne ha mai sentito parlare), lui parla di una caratteristica di questo periodo che si chiama “speciazione”. Questo concetto mi ha molto affascinato e credo sia una verità sottile che sta segnando un periodo particolare per poche persone…
Il futuro è tutto da scoprire anche se il presente non ci piace…

54 comments

  1. Sera. Mi intrometto e saluto tutti.
    Presentazioni vaghe a parte, sono una sognatrice un po’ arrugginita (non nel senso anagrafico) ; però Buon sangue non mente. E ti ho capito molto bene. Come dico ” è arrivato”. Il tuo modo di vedere non dista da quello di un qualunque essere Pensante che a un certo punto di chiede ” e poi?” Cioè, è tutto qui?. Suppongo nessuno possa rispondere. Recentemente ho postato un articoletto che poneva le stesse domande inquisitorie; fastidiose. Perché è molto più facile lasciarsi vivere che vivere. Io sto aspettando il mio senso , che ci faccio precisamente. Più che altro perché vorrei ” compiere bene la mia missione”. Nel frattempo, mi consiglio e ti consiglio: vivitela. Con la sua immensa banalità, la vita forse è tutta qui. Perché il rischio è paragonabile a un appuntamento: ti fai mille domande, attendo, ti prepari a mille supposizioni, torni indietro, poi riparti, ma con ancora troppe domande. E quando ti decidi ad arrivare, è tardi.
    Così è la vita, credo.
    Ciao

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    1. Ciao e benvenuta! A queste domande sono d’accordo con te che nessuno possa rispondere, ma dobbiamo rifarci a quello che “sentiamo”, ognuno a modo suo. Io la vita me la vivo eccome, cercando di prendere tutto quello che offre e facendone tesoro ed esperienza al contempo. Però non credo che la vita sia tutta qui…deve esserci qualcosa di più, qualcosa che non voglio rinunciare a cercare e se non latroverò a questo giro, allora sarà al prossimo o quello ancora dopo…ma ci arriverò… 😉 Un saluto a te… 🙂

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      1. Caro Federico…a volta mi sembra di aver “messo insieme” con questo blog persone che sono incredibilmente vicine al mio modo di pensare…tu mi citi Sibaldi, Franz Giordano Bruno, e tutti più o meno alla stessa maniera…quella famosa “speciazione” è sicuramente in atto e voi ne siete la prova…stiamo cercando di battere strade sconosciute ed io sono davvero felice di avervi “incontrati”… 😉

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  2. Il pulsante mi piace in questo caso è riduttivo, ci vorrebbe il pulsante “avrei voluto scriverlo io”. Ogni mattina infatti mi sveglio pensando ra quante cose fantastiche potrei fare, poi esco da lavoro ed inizio a svolgere le incombenze quotidiane e quando ho finito crollo dalla stanchezza mista all’insoddisfazione di non aver fatto nulla di quello che avrei davvero voluto fare. Quando vedo qualcuno che ha la fortuna di avere più tempo libero di me e che lo spreca non facendo assolutamente nulla mi viene una rabbia…ma d’altronde ognuno è libero di fare come vuole. Laura

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      1. Se tu sei Bianconiglia io sono lo Stregatto… 🙂 c’è una bellissima frase di “Bianconiglia” nel romanzo di Carrol: Alice gli chiede: “Per quanto tempo è per sempre?” E lui risponde “A volte solo un secondo”… 😉

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      2. Ti rispondo da stegatto cara Bianconiglia capitata qui sul blog…“Ma io non voglio andare fra i matti, — osservò Alice. — Oh non ne puoi fare a meno, — disse il Gatto, — qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta. — Come sai che io sia matta? — domandò Alice. — Tu sei matta, — disse il Gatto, — altrimenti non saresti venuta qui.” Avrai capito che sono un fan di Lewis Carrol…ahahaha

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      3. Tu non sai quanto io sia appassionata di quei due libri…tanto da decidere di rappresentare i personaggi per un carnevale proprio prima che uscisse il film di Tim Burton. Avevo fatto una ricerca pazzesca e i costumi sono stati realizzati con molta cura. Io ero la Regina di Cuori! Certo che ne abbiamo di cose in comune!

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      4. È vero hai proprio ragione…vedi? Vorrei avere più tempo da passare nel mio blog e in quelli degli altri…uff…ma che ci posso fare? Magari sono capitata nel tuo per via del destino e l’effetto è stato stile Alice nella tana del Bianconiglio…spero di trovare un fungo che mi faccia crescere di statura così tanto per arrivare più in alto!

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      5. MPC…Mai Per Caso… continua a fare quello che senti vada fatto, fidati del tuo intuito e prediligi una lucida follia ad una squallida ragione. Firmato: lo Stregatto… 😉

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  3. 🙂 Caro Gigi, è sempre un piacere leggere le tue sollecitazioni. E interessanti sono i commenti che ne scaturiscono. Sospetto che molti degli avventori di questi nostri blog siano, ciascuno nella propria peculiarità, un po’ dei “sognatori” nella tua accezione.
    In fondo io credo sia un po’ vero che molti di noi, che per un motivo o per l’altro non siamo riusciti ad entrare nel circolo della vita stabile e speculativamente sedentaria, siamo delle specie di ricercatori che forse non arriveranno mai a niente, ma assolviamo ad un ruolo per noi stessi e, forse, non solo.
    Ho in mente certe immagini adolescenziali di documentari (che forse ho solo “sognato” 😉 ) che ritraggono grandi distese di tartarughe, o pinguini o fenicotteri o altre specie animali, tutti concentrati in una piccola zona, che si fanno forza nella mischia, si sormontano, si copiano, si accoppiano, si scaldano. Da questi greggi, quasi sempre, singoli individui si allontano. Esplorano? Cercano qualcosa? Fanno le vedette? Cercano Dio? Cercano una femmina che il gregge le ha consumate tutte?
    Se nei documentari riuscissero ad intervistare qualcuno di quei solitari esploratori scopriremmo qualcosa di interessante. Forse anche il gregge umano non è così dissimile.

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    1. Ciao PJ! Grazie dei complimenti. In effetti le mie riflessioni, che, lette dalla maggior parte delle persone, potrebbero apparire quantomeno “pallose” sono rivolte a quello sparuto gruppo che si allontana dal “gregge”, e mi piace definirli sognatori. In fondo è un uso dei social poco “social” ed infatti, come hai rilevato tu, i commenti sono sempre stimolanti e mai brevi…come se certe persone avessero tanto da dire sull’argomento e questo mi fa molto piacere perchè ci sono tanti individui che non si accontentano di una massificazione ormai generalizzata…certe esplorazioni si fanno da soli, allontanandosi dal gruppo e chissà cosa troveremo…sicuramente qualcosa di diverso, visto che quello che c’è non ci va molto a genio… 😉

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  4. Secondo me non è mai tardi, e mai accontentarsi del meno peggio altrimenti è una vita buttata via… sono abbastanza sognatrice e con poco coraggio per realizzare alcuni sogni, e noto che i sognatori sono pochi e nascosti… ma fidati che ci sono 🙂

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  5. Non smettere mai perché la direzione è quella giusta! Il lavoro, e quindi i colleghi e la varia gente che si incontra nei vari ambiti hanno ditto al buongiorno, buona sera, una battuta, ma tutto un qualcosa del tutto superficiale. Per il resto l’unica via è una selezione drastica….la vita è troppo breve per perdere tempo con persone vuote, può suonare egoistico ma è la realtà!

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  6. Più che i sognatori bisognerebbe cercare le persone curiose, quelle che si chiedono sempre “Come mai?” oppure “Chissà cosa c’è là dietro quella curva?”. Bisognerebbe cercare quelle che ti parlano perchè davvero hanno voglia di sentire quello che hai da raccontare e che per lo stesso motivo non ti degnano di uno sguardo perchè stanno inseguendo altre idee ed in quel momento non vibri alla loro stessa maniera. Solo chi è davvero curioso ha voglia di imparare, di ascoltare, di capire ma soprattutto di ascoltarsi e di capirsi.

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    1. Venus i sognatori sono persone curiose. Prossima volta che ci vediamo ti devo far “conoscere” Sibaldi che ho menzionato nel post… lui dice sempre che la domanda che caratterizza le persone sveglie è sempre “perchè?” noi ci siamo trovati ed abbiamo ancora molto da raccontarci perchè vibriamo alla stessa maniera… 😉

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      1. Davvero??? Sai cosa dico sempre io? C’è una sola, unica, fondamentale domanda al mondo: “Perchè?”. E’ tutto lì.
        La prossima volta niente zombie allora! Sibaldi e poi frasi a zigzag saltando di palo in frasca … ma sempre andando a tempo 😉

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  7. Preziosa indicazione, non conosco Sibaldi, mi documenterò Giggino…fai bene a tornare su questo delicatissimo argomento considerato, ingiustamente, astratto e immateriale. Forse la tecnologia adoperata come una ampia estensione del quotidiano e non come potenziale soglia onirica ha amplificato la deriva di cui parli… Decrescita? Ritorno alla natura? non so dove possano stare le risposte…forse tra le pagine ingiallite di un vecchio libro accanto al fuoco, forse nel calore di chi ti sta affianco disponibile al sogno…o, forse, è materiale onirico anche questo… 😦 Un abbraccio forte, amico mio.

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    1. che dirti? leggere un tuo commento da la stessa sensazione di un libro accanto al fuoco, come dici tu… le aquile sono sempre sole perchè volano troppo in alto, per questo è un piacere sottile incontrarne una ogni tanto… 😉 Grazie Frà…

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      1. Ti sorrido e volerei volentieri intorno alle cime sconosciute con un compagno come te…ma ho le ali congelate dal gelo di un gramo quotidiano… ma non ho disimparato a volare…e, neanche tu, credo.

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  8. A volte la realtà non lascia altra scelta.
    Non vorrei dare l’impressione di una persona cinica e pessimista, perché in realtà non lo sono. O meglio, vado a momenti.
    Ed oggi è decisamente un momento no.

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    1. Jasmine, la realtà la crei tu, quindi la scelta ce l’hai eccome. So benissimo che non sei pessimista, certi momenti di fragilità li abbiamo tutti ma resisti ai momenti no, perchè una come te ha risorse infinite… 😉

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      1. le anime semplici non mi interessano…quella che chiami complessità io la definisco “profondità”. Ti leggo da qualche giorno ma che ne sai che non ci siamo incontrati in qualche precedente esistenza? 😉 in tal caso potremmo già esserci conosciuti… 🙂

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