L’uomo delle monetine

La piccola Bosa sembrava una di quelle bambine venute fuori dalla copertina di un libro, bionda con le treccine e due occhioni azzurri in cui sembrava che si specchiasse il cielo. La sua allegria e la risata erano contagiose, faceva letteralmente innamorare tutti coloro che avevano la fortuna di conoscerla, pareva quasi che non appartenesse a questo mondo, tanta era l’allegria e serenità che riusciva ad infondere alle persone con cui riusciva a parlare con quel suo linguaggio da piccola filosofa in erba sorridente. “Bosa, come mai sorridi sempre?” E lei di rimando “Perché non dovrei? Non ti accorgi di quanto è bella la vita?”. Se riuscivi a scambiare qualche parola con lei ti dava risposte disarmanti a cui non si riusciva a dare risposte “da grandi” e ti costringevano a riflettere su quello che era il suo punto di vista, così lontano dai problemi che ti affliggono nel corso di una giornata come tutte le altre.

Un giorno, in una meravigliosa mattina di primavera, Bosa era a passeggio con la sua mamma in una via del centro, quando la sua attenzione venne attratta da un uomo che faceva roteare in aria una monetina. Con l’attenzione tipica dei bambini alle cose banali, si accorse che quella monetina, a volte, scompariva in aria, provocando un soddisfatto sorriso sulla faccia di quell’uomo, che provvedeva a sostituirla con un’altra che prendeva dalla sua tasca.

Bosa sciolse la sua mano, stretta a quella della mamma, e corse verso quell’uomo guardandolo dal basso verso l’alto. “Come riesci a farlo?” Gli chiese.

“Semplicemente le mando da un’altra parte” rispose lo sconosciuto, per nulla disorientato dalla domanda che gli aveva posto a bruciapelo quella bambina dagli occhi azzurri come il cielo che li sovrastava in quel momento.

“E tu sai dove vanno a finire le monetine che stai lanciando in aria?” chiese Bosa pendendo dalle sue labbra.

“In un mondo vicino…ma troppo lontano per chi non riesce a vedere” rispose enigmaticamente l’uomo.

“Tu vieni da quel mondo?” insistette la piccola.

“Adesso sono qui perché mi vedi e sono con te, ma se volessi potrei andare anche lì”.

“Com’è il mondo dall’altra parte?” gli chiese Bosa.

“Esattamente uguale a questo, cambiano soltanto i pensieri delle persone, solo che esistono persone nuove, mentre altre non ci sono più. Vedi, questa non è l’unica realtà possibile, ce ne sono infinite altre proprio come tu le vuoi ed altrettante come tu invece temi, tutto dipende dalla tua volontà e dalle tue scelte”.

Le mise in mano una monetina e si allontanò per la sua strada cantando uno strano motivetto:

“Non c’è ieri, non c’è domani…solo il presente è nelle tue mani…”

64 comments

  1. Bellissimo post Gigi! Ci sono dimensioni che non possiamo percepire per oggettivi limiti dei nostri organi sensoriali. Ma ce ne sono alcune che non vogliamo vedere per soggettivi limiti dell’anima. Buona domenica amico mio. Piero

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  2. Mondi paralleli, diversi, dettati dalle varie scelte, quante volte capita di pensare: ma se avessi agito così come sarebbe andata?
    Pensa se ci fosse un modo per dare un’occhiatina e vederlo…..bellissimo! 😉
    E’ molto delicato il tuo modo scrivere, mi piace molto 🙂

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    1. Grazie Silvia! Si, come ho detto anche prima io ne sono letteralmente rapito…e se penso che non si tratta di pura fantasia ma di scienza le cui applicazioni ci sono ancora sconosciute il fascino cresce sempre più. Com’è possibile che la materia di cui tutto è composto, compresi noi stessi, risponda a leggi fisiche comprovate che nel nostro mondo “reale” sono inapplicabili?

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      1. Infatti cosa possiamo davvero definire reale? Guarda, nelle letture scientifiche che faccio leggo cose che farebbero impallidire qualunque film di fantascienza…eppure anche quella è realtà…

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  3. Questa frase
    “Con l’attenzione tipica dei bambini alle cose banali, si accorse che quella monetina, a volte, scompariva in aria, provocando un soddisfatto sorriso sulla faccia di quell’uomo, che provvedeva a sostituirla con un’altra che prendeva dalla sua tasca.”
    ti è riuscita proprio bene. Mi piace molto.

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    1. Forse lo facciamo ogni giorno Ale…ad ogni nostra scelta entriamo solo in uno dei possibili futuri…teoricamente gli altri coesistono con tutte le altre scelte che abbiamo scartato..almeno questa è la teoria di Heisenberg…io ne sono letteralmente affascinato…

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      1. mmmhhh… hai ragione… anche se fa un po’ paura pensare che scegliamo ogni giorno qualcosa senza sapere però quali altri miliardi di futuri abbiamo lasciato… magari però ci fosse una serratura per sbirciare… ma qundo poterlo fare? prima di scegliere no, sennò dove finisce il bello della vita? mentre neanche perchè anche li non sarebbe giusto. dopo? neanche per sogno…! forse è giusto che sia così come è. non conosco questa teoria, ma vado volentieri a cercarla, perchè mi hai messo curiosità…
        per il link… ma che è ‘na minaccia?!?! haha! eccolo: https://ilmioblogpercaso.wordpress.com/2015/09/05/larte-di-ascoltare-i-battiti-del-cuore-secondo-libro-letto-dopo-due-anni/
        mo però se poi non ti piace, quante casse di negroni devo procurarmi???? quello delle colline d’africa però divido la colpa con avvo! haha! e comunque ne vale la pena per vederti arrivare con la torpedo! haha

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      1. – L’essenziale è invisibile agli occhi, – gli aveva detto, mettendolo in guardia-, dobbiamo imparare a comprendere l’essenza delle cose, la loro sostanza, e per fare questo gli occhi ci sono più d’impedimento che d’altro. Ci conducono a distrarci, e noi ci lasciamo abbagliare.
        ho letto un libro questa estate che contiene tante di queste verità… ne ho pure parlato in un post… secondo me a te piacerebbe, anche se è un polpettone con troppo amore… però fa riflettere…

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      1. Oggi si sono trasformate in realtà cose che fino a qualche decennio fa erano sogni…magari tra un secolo potremmo scoprire di essere in grado di fare la stessa cosa di quell’uomo…chi può dirlo?

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