Il dio di carta

Nessuna cosa materiale ha importanza in sè. E’ il valore che noi le diamo a renderla davvero importante.

Il denaro, nella sua essenza, è solo un pezzo di carta, ma per convenzione gli assegniamo un valore che spinge alcuni addirittura ad uccidere o ad uccidersi per quegli stessi, stupidi pezzi di carta. In questo mondo puoi avere tutto o niente a seconda di quanta carta hai.

E non importa se sei bello o brutto, se sei buono oppure un gran bastardo, se sorridi o se piangi, se allunghi una mano a chi ne ha bisogno o vai avanti per la tua strada fottendotene del prossimo… ti giudicheranno solo per la carta che hai, la materia più fragile e vile che ci sia, di cui abbiamo fatto un dio. Puoi avere ville, macchine, gioielli ed addirittura persone al tuo completo servizio in cambio di pezzi di carta e questo, se ci pensi bene, è pura follia. Oggi, quel tipo di carta vale più di molte vite umane.

Strappando un paio di banconote puoi rendere povero ed infelice qualcuno, con quella stessa carta puoi comprare un si, un sorriso (falso, ma potresti non accorgertene mai), una stretta di mano, un appalto, un posto di lavoro ed addirittura il governo di intere nazioni, solo se hai abbastanza carta.

E’ la versione folle del vecchio gioco della morra cinese, ma sasso e forbici sono state da tempo messe da parte, oggi ha vinto la carta.

Basta solo un pò di colore ed il volto di qualche personaggio del passato e sei un uomo ricco e rispettato, più di quanto lo sia stato, nella sua epoca, colui che vi è raffigurato.

Il colore ha sempre contato, i bianchi si sono sentiti superiori ai neri per secoli, poi è arrivato il verde a mettere tutti d’accordo ed ora è quello l’unico colore che conta. Il denaro supera le barriere razziali ma oggi rende schiavi a prescindere dal colore della pelle. “Nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo” diceva Goethe.

Si preferiscono gli uomini ricchi agli uomini buoni, si preferisce il denaro senza un uomo ad un uomo senza denaro ed anche questa è follia.

Quei pezzi di carta decidono che cure avrai se sei malato, in che scuola andranno i tuoi figli, dove andrai in vacanza ed addirittura se ci potrai andare, se mangerai bene o se mangerai male. Insomma tutta la tua vita può essere un inferno o un paradiso in base a questa folle convenzione.

Carta contro bontà, carta contro altruismo, carta contro cuore…niente da fare, alla fine vince sempre lei. A causa sua ci viene spesso sottratta quotidianamente la dignità ma non ci interessa poi tanto…ci abbiamo fatto il callo. Ma se ci sottraggono qualche pezzo di carta ci disperiamo, perchè crediamo che anche la dignità abbia un prezzo che con quelli si possa comprare e se pensiamo questo avremo rinunciato anche all’ultimo brandello di anima.

Abbiamo iniziato la nostra storia di esseri umani con le età del ferro e del bronzo che almeno erano metalli nobili ed utili. Oggi siamo nell’età della carta, simbolo dell’inconsistenza assoluta che potrebbe bruciare da un giorno all’altro in un secondo tutti i nostri sogni e le nostre realtà.

Di tutte le sostanze di cui può essere composto Dio, noi ne abbiamo fatto un misero idolo di carta…

122 comments

  1. Rientro nel misero gruppo di chi vede il denaro esattamente per ciò che è, ossia carta. Ciò non significa che non sono consapevole di quanto sia necessario per vivere (purtroppo senza soldi non si vive. È ormai matematico), ma ho sempre preferito il credito (tanto, forse troppo) al debito. E i crediti si riscuotono sempre, pure se non necessariamente in denaro.

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  2. una parole: bravo
    e fortunamente ce ne sono che rifiutano questo potere fatto di carta , pochi forse ma esiste ” l’effet papillon” 😉 allora sia ottimista , buono , con valore etc ed il mondo diventerà meglio
    la canzone che mi viene in mente phil collins😍 paradise

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  3. sei tornato alla grandeeeee!!!!!! ci fai fare riflessioni… è vero che si adora sempre troppo questo dia denaro… ma che noia… con quello possono avere tutto ciò che vogliono senza fatica… barche, vini, caviali, vacanze in posti superstratosferici, macchinone… e io ho una ford fiesta e una dacia 7 posti perchè in famiglia siamo ‘na cifra! ma come ci divertiamo! e che ce frega, anche se aiuta, de tutta sta carta! che poi ce montiamo la testa…

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    1. Aleeeee grazie! E pensare che sono cose così scontate che non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirle…ma a volte rifletto e mi chiedo: perché? Cerchiamo sempre di restare come siamo…almeno chi può 😉 Un bacio

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  4. Lo so che bisogna essere felici per loro…. purtroppo con la separazione i rapporti sono peggiorati, non mi perdonano di essermene andato via. Già la vita è complicata, la società non ci aiuta e noi ci mettiamo del nostro.

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      1. Lo so…ma se lei è felice devi esserlo anche tu. Volere i figli vicini è una forma di egoismo per me. Se non la conosci già, leggiti “I vostri figli” di Kahlil Gibran… non sono padre e non avrei titolo per parlare, lo so. Ma quei versi racchiudono, secondo me, una grande verità… 😉

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  5. Se c’è una cosa che mi fa venire i brividi sono i matrimoni decisi dal dio della carta. Non so se ammirare o compatire queste vittime sacrificali che donano al dio della carta le cose più importanti che hanno: il tempo a loro disposizione su questa terra e la loro dignità.
    E mi dispiace, non c’è suv, yacht, villa o vacanza che ne valga la pena.

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  6. Ci rendiamo conto??? E’ da sempre che io cerco di far capire queste cose insegnando anche a scuola la cultura dei Nativi Americani, che non hanno mai idolatrato il denaro ma neanche l’oro! Solo certi stupidi umani ne diventano schiavi e in nome di volgari pezzi di carta uccidono, tradiscono, si rovinano. Se penso che si sentono superiori agli animali mi verrebbe anche da ridere se la situazione non fosse così tragica! Alcuni davvero non capiscono che non è la carta a fare l’uomo!

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