Facile…difficile

Ribloggo un mio vecchio articolo quando scrivevo solo a me stesso…

gecolife

Spesso si tende ad affermare nella vita che le grandi soddisfazioni, le quali danno il più alto senso di benessere alle persone, vengono dalla difficoltà delle azioni che si compiono. Più un’opera è difficile, maggiore è la soddisfazione che ne deriva.

Davvero è sempre così? Il discorso regge allorquando si tratta di creazioni materiali o competizioni sportive. Concludere una maratona è più difficile che correre per 5 o 10 chilometri; scrivere un libro è senza dubbio più impegnativo che scrivere un articoletto di giornale, e la soddisfazione che ne deriva cresce di conseguenza.

Ma se spostiamo il discorso su noi stessi e sui comportamenti che ci potrebbero portare enormi benefici, malgrado all’apparenza sia la cosa più facile del mondo, dipendendo dalla volontà, tutto invece si complica, e non poco. Pensiamo alle cattive abitudini di cui siamo consapevoli che faremmo bene a limitare o sopprimere, del tipo fumare, bere o mangiare…

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46 comments

      1. infatti, sennò se becca tutto er grano e poi noi come famo ad andà in tibet? vabbè che il cibo ce lo assicura nicola, ma ci serve l’alloggio e la benzina…!

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  1. Interessante il tuo post 🙂 Confesso, sono una che non si arrende facilmente quando vuole raggiungere un obbiettivo, capace di affrontare le più dure difficoltà non mollo fino a che non l’ho ottenuto. In compenso, nonostante sia anche piuttosto determinata anche con me stessa (non sono golosa, non affogo le frustrazioni nella nutella, mantengo un rigoroso controllo del peso, sono astemia ecc) non riesco a rinunciare alle sigarette. Non prendo neanche in considerazione l’idea di smettere un giorno, e non è facile oggi, in questa società in cui un fumatore è quasi visto come un appestato. La verità, forse, è che tutti abbiamo bisogno di un ciuccio, di una coperta di Linus, di una debolezza nella quale rifugiarci; almeno una dai… 🙂

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  2. Oggi è stata una giornata orrenda. Ma non dovrebbe essere difficile ripartire proprio da questo momento preciso… Ormai so bene come si fa. Ci si rialza, a partire da adesso. Facile no?
    Post molto Velaschiano. E io adoro te e lui.

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  3. Bel post, credo che per raggiungere la consapevolezza occorra prima di tutto “accettarsi” con i propri limiti e le proprie debolezze, e volersi bene ugualmente, solo così quei limiti potranno essere superati, così come le debolezze. Tutti facciamo errori!
    Per il fatto di perdonare….è difficile, sinceramente non ci riesco, preferisco ignorare….

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  4. Bei propositi da seguire…ma molto difficili da mettere in atto, soprattutto oggi, quando avevo vent’anni sarebbe stato molto più semplice. Ormai son perduto e provo un sottile piacere ad autodistruggermi prima che lo faccia il fisico e poi vuoi mettere…perdere la pazienza e mandare affanculo la gente è impagabile, soprattutto quando non hai più remore. Il tempo ci cambia e non l’opposto e l’autodistruzione è dietro l’angolo. Quindi perché astenersi dal dare giudizi, ormai i vecchi saggi non ci sono più. Ciao Gigi,mi piace farneticare di primo mattino, il caldo è deleterio e mi rende urticante. 🙂
    Un caro saluto

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    1. Bè, sul vaffanculo terapeutico sono d’accordo, Carlo. Ci sono occasioni in cui non se ne può fare a meno se non vuoi farti marcire il fegato. E poi, a parte gli imperturbabili orientali, pere che tutti i saggi dell’antichità fossero burberi e vaffanculisti, e si incazzavano come le bestie per un nonnulla…. 🙂 Un abbraccio a te!

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