Elogio della ripetizione

E’ noto a tutti l’esempio classico della goccia d’acqua che riesce a scavare anche la dura pietra. Ha solo bisogno di tempo e di una lunga ripetizione dello stesso gesto. Poi chi non si è mai reso conto di come i passaggi di viandanti ed escursionisti segnano i sentieri sulle montagne?

La ripetizione è una parte integrante dei protocolli della natura. Si potrebbe arrivare ad affermare che gran parte di ciò che esiste è frutto di una ripetizione, anche la nascita di nuove vite viene da un atto ripetuto.

Il nostro cuore batte allo stesso modo per 3.600 volte all’ora senza mai fermarsi (meno male), compiamo una media di 12 respirazioni al minuto, ed il sangue non smette mai di girare nello stesso percorso.

Tutta la nostra vita è segnata e ritmata dalla ripetizione, ci nutriamo, ci procuriamo il cibo, dormiamo, beviamo, sempre allo stesso modo per un numero infinito di volte, come è sempre stato e sempre sarà.

Ma anche il lavoro, lo sport, l’arte e la scienza hanno in comune la ripetizione di gesti che mirano a miglioramento e perfezione. Perchè la nostra attività sia fluida, potente, equilibrata ed efficace deve essere ripetuta più e più volte.

La ripetizione annoia i dilettanti, infastidisce i mediocri, innervosisce gli indecisi, ma, per coloro che amano bellezza ed armonia, la ripetizione, oltre che accrescere il talento, sviluppa la dote della pazienza, allena la tenacia, aumenta la conoscenza di sè e dei propri limiti, generando efficacia, elasticità, forza ed eleganza.

Non si impara che ripetendo. Una volta non basta mai, dalla ripetizione nasce l’esperienza, la conoscenza, la padronanza di ogni gesto e pensiero.

Come nessun albero nasce già grande o nessun uomo nasce già capace, l’eccellenza nasce con la pratica profonda. Chi si affida alla ripetizione sa che l’intuizione da sola, senza la prima, non porta lontano.

Per questo dico che bisogna insistere, sempre. Qualunque scopo ci si sia posto nella vita, non smettete mai di insistere per raggiungerlo…

34 comments

      1. L’ho letta tutta d’un fiato…un’esperienza terribile…io ero ero in Puglia, ben lontano ma mi sembrò una cosa terrificante perché la sentimmo forte anche lì…ma in confronto a quello che hai vissuto tu…capisco che siano lacerazioni dell’anima che non si rimarginano…non tanto per l’evento in sé, ma per quello che hai dovuto sopportare dopo, anche nei tuoi affetti…un grande abbraccio Dora, non sarei in grado di dirti altro…

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      2. Queste esperienze dovrebbero insegnare a capire gli altri, ma spesso ci si chiude nel proprio vittimismo divenendo egoisti. Con quel racconto intendevo parlare di fatti e non di lamenti. Do ciò che ho perché altri se ne alimentino. Non è così che dovrebbe essere?

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      3. Infatti non c’era nessun “lamento” in ciò che ho letto…solo fatti terribili, attraverso una inevitabile lettura personale di chi li ha vissuti in prima persona. Ti ringrazio per avermela segnalata e fatta leggere. Queste esperienze in effetti dovrebbero servire a dare forza a chi sa leggerle in una certa maniera…grazie ancora!

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  1. Concordo! Da due anni ho iniziato a suonare il violoncello. Non conoscevo una sola nota. Se non fosse per la ripetizione mi sarei dovuta subito arrendere di fronte all’inevitabile incapacità di riconoscere note e produrre suoni accettabili. E se ripenso al passato tutto ciò che ho fatto di più soddisfacente è passato attraverso lo studio duro e ripetitivo: l’arte e le lingue che posso ancora parlare nonostante le abbia studiate un miliardo di anni fa!

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  2. Mannaggia, mi devo ancora abituare a fare attenzione e rispondere nello spazio giusto. Per me è un mondo nuovo. Infatti non metto il mi piace ai commenti per non far torti a nessuno. Devo ripetere e ripetere?

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