Donne

Parliamo di donne.

Viste dalla parte di un uomo, ovviamente. Il problema è proprio questo: le donne non sono mai gli esseri che un uomo osserva e crede di capire nella sua mente. No, no, niente di più sbagliato. Se un uomo analizza una donna col suo metro di giudizio non capirà mai niente. Ergo, è valido anche il discorso inverso, solo che noi le sottovalutiamo, mentre loro, spesso, ci sopravvalutano.

Un uomo crederà che un “no” è no e che un “si” è un si. Invece per loro esistono solo i “forse” che racchiudono una sola risposta a svariate domande e che sono suscettibili di improvvisi cambiamenti.

Sono un’opera incompiuta, perennemente incompiuta, e si riservano il diritto di cambiare idea in corso d’opera, a seconda di ciò che un uomo fa o dice in quel determinato momento. Però, se si ostinano, cercano disperatamente, anche per mesi o anni, un senso a frasi che hanno un solo, evidente senso maschile, ma non corrisponde al loro modo di vedere, quindi cercano di adattarlo ad una delle loro infinite sfumature. E’ come voler fare entrare il piede di Lebron James nelle scarpette da danza di una ballerina. E’ inutile che vi dannate, non ci entra!

Con loro ogni strategia va a farsi fottere…mi fanno ridere quegli imbecilli che scrivono libri ed organizzano corsi di seduzione perchè secondo i loro insegnamenti ed attraverso le loro strategie “tutte cadranno ai tuoi piedi”. Forse lo fanno per spennare qualche pollo, e fin qui lo capisco, ma se ci credono vuol dire che non hanno capito un cazzo neppure loro.

Le donne vivono l’attimo come va davvero vissuto e non importa quello che succederà domani. Possono sposare uno stronzo, sapendo che è stronzo, ma in quel momento sono appagate e va bene così. Tanto sanno di avere la forza di far fronte a tutto, anche ai loro errori di un momento, ma quel momento se lo sono goduto in pieno. Certo, si lamentano anche loro, ma la capacità di reagire alle avversità che hanno creato da sole nella loro vita gli consente di vivere l’attimo molto più profondamente di noi.

Mi sembra quasi che abbiano il “carpe diem” nel loro DNA, una vicinanza molto più profonda del significato della vita di noi uomini, che invece siamo impelagati nelle pastoie di una razionalità che ci offusca la mente e che ci costringe ad evitare cazzate che potrebbero rivelarsi invece eventi molto appaganti per investire su un futuro che non c’è ancora e che forse mai ci sarà.

Loro vedono il lato bello delle cose anche dove il bello non c’è, si dipingono la mente di mille colori per scegliere quelli da dare alla vita, mentre per noi esistono solo il bianco ed il nero e, qualche volta, se siamo indecisi, il grigio.

Una donna cavalca la vita come fa con una moto, sempre seduta alla punta del sellino, quasi fosse pronta a scivolar via quando vuole mentre noi l’occupiamo al centro, forti di convinzioni che sono tutte nostre e di nessun altro.

Noi le confiniamo in due sole categorie, le brave ragazze (quelle con cui stiamo) e le puttane (le donne degli altri) mentre per loro non vale il discorso contrario. Non esistono i bravi ragazzi e i playboy, ci sono anche i soggetti, gli intellettuali, gli animali da letto col cervello di un tronista, gli amici (solo gli uomini pensano che l’amicizia con una donna non possa esistere), gli uomini “utili” (concetto sconosciuto al genere maschile), gli sfigati, i matti, quelli che “proprio non li capisco” e potrei continuare per ore…

Per noi sono belle o brutte, mentre per loro l’aspetto fisico conta fino ad un certo punto. Se sai prendere una donna alla testa allora sei arrivato anche alle sue mutande, anche se non sei proprio Brad Pitt e lei è una figa spaziale. Sembra che abbiano tutte un loro “interruttore” nascosto che ti trovi a far scattare sempre per caso e mai di proposito. Insomma, se ti va di culo e lo trovi, potresti farcela con chiunque.

Loro vedono ogni uomo in modo differente, cercano un ideale che potrebbe incarnarsi in chiunque. Ed ecco che il principe azzurro potrebbe essere basso e con gli occhiali ed avere una bicicletta invece che un cavallo bianco o una Porsche Carrera. Puoi gonfiare i muscoli quanto vuoi ed ammazzarti in palestra, ma se non dimostri di avere qualcos’altro da gonfiare ed altre carte da giocarti, con loro duri il tempo di un verde ad un semaforo.

Ed infine il paradosso più grande a testimonianza di una complessità inarrivabile: se vuoi la loro massima attenzione devi dar loro la massima attenzione, ascoltarle, magari anche solo annuendo se sei proprio un cretino. Ascoltale ed assecondale senza dar loro consigli, tanto, alla fine, fanno sempre di testa loro…

27 comments

  1. Dimentichi, tra le tante cose che hai elencato (giuste) che noi donne cerchiamo negli uomini,. è che ci facciano ridere 🙂 L’umorismo è il sale che rende tutto più saporito, in una coppia. Inoltre, mi spiace però deluderti, io sono convinta fermamente che l’amicizia tra un uomo e una donna non possa mai esistere, c’è sempre di mezzo qualcosa che ne offusca la purezza, uno dei due immancabilmente è attratto dall’altro, e se non succede niente è solo perchè quest’ultimo non prova la stessa cosa. Ci si accontenta dichiarando a se stessi che si può essere amici, si mantiene in sospeso un potenziale partner, sperando che un giorno ci guardi con occhi diversi… noi siamo fatti per attrarci, per complicarci la vita, magari per odiarci o per amarci follemente, ma amici proprio no…

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    1. Ti dirò che anche io la penso nello stesso modo, ne ho avuto più volte riscontro… Tutte le donne che ho avuto le ho conquistate con le risate, devo dire che mi riesce bene…non sono da buttar via, ma neanche George Clooney però so essere divertente se una donna lo è con me senza troppe menate… l’importante è essere se stessi senza eccedere i limiti dell’educazione e del rispetto. Io sono molto colpito dalle donne che mi fanno ridere…

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  2. Avendo sicuramente qualche annetto ed esperienza di più alle spalle di te, posso solo dire: magistrale. Analisi perfetta. Sai però qual è la chiave di volta? Ogni femmina e ogni maschio differiscono in senso assoluto e relativo. In altre parole ognuno ha aspettative, progetti, sogni nel cassetto, differenti da milioni di altri. L’unica, a mio avviso, è ascoltare, ascoltare, ascoltare. Mai smettere di ascoltare e, al contrario, smettere di parlare di sé. La complicità (ben altra cosa rispetto alla comprensione) arriva di conseguenza. Ti ringrazio… Riflessioni molto interessanti e stimolanti. Bravo. Ciao. Piero

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    1. non so quanti anni hai ma io sono stato scartato dallo Zecchino d’oro fin dagli anni 70… 🙂 comunque sono pienamente d’accordo con te. L’ascolto dell’altro è fondamentale per l’intesa e la crescita personale…quelli che parlano solo di se non hanno nulla da insegnarti… Ciao Piero e grazie!

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      1. Facciamo così freghiamocene degli anni e diciamo una cosa… che gli esseri umani perseguono per tutta la loro vita i “punti d’incontro” e quando li hanno trovati, li perdono… Ciao e grazie – davvero – a te!

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  3. Trovo il tuo post stupendo, sai anche la mia storia è nata per caso, perché ho voluto tentare e ora viviamo insieme da 8 anni e stiamo insieme da 9.
    Lui ha 8 anni e mezzo meno di me. Quando l’ho conosciuto ho pensato di provarci e godermela e basta fino a che durava, credevo ci avrei fatto l’estate, visto che ci siamo conosciuti a maggio, pensavo che a settembre sarebbe stato già stufo, invece ha cambiato la mia vita, ma se mi fossi fatta il problema dell’età allora, ragionandoci troppo, ora non saremo qui.

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  4. Realistico, saggio, meraviglioso e poetico GG. Se fosse musica sarebbe la canzone di Zucchero. Fa sentire esattamente ciò che siamo: “oltre le gambe c’è di piu”. Grazie. Davvero

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